Piazza Marconi, sporca e degradata. I resti romani ormai non si vedono più. Sporcizia sulle scale per l'autosilo. Erba e bottiglie abbandonate. Quale immagine per i turisti?
E' il biglietto da visita per chi viene in città per turismo. Sia perchè nel suo sottosuolo c'è il più grande parcheggio del centro che consente di arrivare proprio nel cuore di Cremona, sia perchè qui ha sede il Museo del Violino, cioè una delle principali attrazioni turistiche e culturali cremonesi. Ebbene questa è la condizione in cui si trova piazza Marconi, come ben testimoniano le fotografie di Gianpaolo Guarneri. Sporcizia ovunque, erba non curata, la lastra di vetro che in teroria dovrebbe permettere di vedere i resti della villa romana conservata nel ventre della piazza, in realtà sporca e piena di foglie, le scale di uscita dal parcheggio piene di carte, foglie e bottigliette (anche escrementi), immondizia ovunque. Se poi si entra nel parcheggio sotterraneo i ruderi romani ormai sono coperti di erbe e di ragnatele che penzolano dalla struttura di ferro, cemento e vetro che dovrebbe permettere di ammirare com'era la Cremona romana. Se poi si percorre il viatico artistico-culturale che dalla piazza maggiore porta all'ex Palazzo dell'Arte (come abbiamo visto i turisti prediligono il Torrazzo e il Museo del Violino) non si può non notare come passaggio è tutt'altro che ben curato (eppure basterrebbe davvero poco). In piazza della Pace il porfido è sconnesso o rattoppato alla bell'e meglio, sono ancora esposti dietro alla vetrina i cassoni per l'immondizia che ormai da 4 anni dovrebbero tornare negli spazi sotto la piazza che Aem ha previsto. Scritte ovunque sui muri, finchè si arriva all'ingresso di piazza Marconi nel cui mezzo c'è un cartello di plexiglass che indica il museo e un liutaio, imbrattato e pieno di adesivi. Dal palazzo dell'Arte e dalle colonne penzolano stendardi che non permettono di ammirare neppure "l'uomo musica" dello scultore catalano Plensa, uno degli artisti più conosciuti ed ammirati d'Europa a cui si deve ad esempio il "gemello" della scultura in acciaio cremonese dal titolo "Le nomad" che si vede da ogni parte quando ci si avvicina al porto di Antibes. E poi carte abbandonate, erba mal tagliata, vasche con piante rinsecchite, bottiglie lasciate lì dai frequentatori notturni. Eppure nel ponte di Ognissanti oltre 1700 persone hanno staccato il biglietto del museo del violino e saranno rimasti estasiati dalla bellezza e dal suono di questi straordinari e unici strumenti. Ma attraversando la piazza per arrivare allo scrigno della liuteria, cosa avranno pensato?
Il fotoservizio è di Gianpaolo Guarneri (FotoStudioB12)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Chemist
4 novembre 2022 07:51
Niente da aggiungere, il centro città è trascuratissimo sia per l'incivilta' dei frequentatori sia per gli interventi superficiali di pulizia da parte del Comune