16 giugno 2022

Po, 30 centimetri d'acqua tra le sponde a Casalmaggiore. Sempre più sabbia, sempre meno fiume. Fontana pronto a chiedere lo stato di emergenza

"Ho settant'anni, vengo sul fiume fin da bambino ma io il Po così non l'ho mai visto. Purtroppo peggiora ogni giorno. Sempre meno acqua, sempre più sabbia". Già, la sabbia cresce e il fiume è poco più che un canale. L'incontro avviene all'altezza del "Mento". Dallo spiaggione guarda l'acqua lontana e scuote la testa. "Con l'estate che ci aspetta, con la necessità di irrigare degli agricoltori, con i laghi che non mollano acqua non so proprio come potrà finire il nostro fiume. Mio suocero di anni ne ha novanta ma anche lui un fiume così mal ridotto non se lo ricorda". Poi riprende la sua bicicletta e torna pensieroso verso la città e il Torrazzo che si vede in lontananza. 

La situazione peggiora di giorno in giorno. In alcuni tratti il fiume non è più navigabile. Chi si avventura in barca rischia di insabbiarsi. Tra Casalmaggiore e la sponda parmense ci sono trenta centimetri d'acqua, lo stesso a Polesine Parmense. Il fiume si può passare a piedi in alcune zone. In fascia sinistra del Po, in comune di Spinadesco al confine con Isola Serafini di Monticelli d'Ongina ci sono pesci che boccheggiano alla ricerca di ossigeno che la poca acqua non garantisce. Da qualche tempo alcuni volontari provvedono a raccoglierli e rimetterli dove l'acqua è un po' più alta. 

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è pronto a chiedere lo stato di emergenza per siccità. Quella idrica "veramente è una crisi che noi stiamo monitorando da parecchi mesi. È dalla siccità di inizio anno - ha sottolineato Fontana - che noi ci stiamo preoccupando. Infatti abbiamo già assunto delle misure come quella di concordare con il comparto dell'agricoltura di rinviare delle semine per consentire di riempire un po' i laghi. Adesso stiamo cercando di parlare con i gestori" dell'idroelettrico "per concordare dei rilasci di acqua, perché in questo momento c'è una necessità particolarmente rilevante da parte dell'agricoltura e purtroppo le precipitazioni sono inesistenti. Oggi ci sarà un incontro tra l'assessore Sertori e i rappresentanti di questo comparto per trovare un accordo", ha detto ancora il governatore della Lombardia.

I produttori idroelettrici da oggi aumentano i rilasci dell'acqua a supporto dell'agricoltura ma potrebbe non bastare.

La decisione è stata annunciata nell'ambito del tavolo di coordinamento promosso e convocato da Regione Lombardia, rappresentata dall'assessore regionale a Enti locali, Montagna e risorse energetiche, Massimo Sertori, e a cui hanno partecipato Terna, i regolatori del lago di Iseo e del lago di Como e del lago Maggiore, ANBI Lombardia e i rappresentanti di Enel, A2a ed Edison. 

"Ringrazio per l'impegno assunto da tutte le parti - spiega Massimo Sertori - in particolare dai produttori idroelettrici nell'incrementare la produzione che permetterà di rilasciare un totale di 4 milioni di metri cubi di acqua al giorno per il bacino dell'Adda, e quasi un milione per il bacino dell'Oglio, per far fronte all'attuale situazione di crisi idrica dovuta al perdurare delle siccità e dall'assenza di piogge. Ringrazio anche l'impegno dei regolatori dei laghi a razionalizzare le erogazioni e a governare in maniera oculata la risorsa idrica”.

"Rispetto al lago Maggiore - puntualizza Sertori - sarà mia cura prendere contatti con le Autorità svizzere per valutare rilasci dai produttori idroelettrici della Confederazione”.

"L'obiettivo resta quello di garantire il più possibile l'irrigazione a valle e in pianura. In questa situazione drammatica, la scelta regionale di coordinare tutti gli attori coinvolti, avviata con il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana lo scorso marzo, continua ad essere la modalità più concreta per far fronte all'emergenza siccità", conclude Massimo Sertori.

Domani sarà la giornata voluta dall'Onu per la lotta contro la desertificazione. Oltre due lombardi su tre si dicono preoccupati per i cambiamenti climatici. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Istat in occasione della giornata mondiale dell'Onu per la lotta a desertificazione e siccità del 17 giugno.Un appuntamento che – sottolinea la Coldiretti Lombardia - cade in una situazione drammatica per il Belpaese con il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca che è sceso a -3,7 metri su livelli più bassi da almeno 70 anni. Dal monitoraggio della Coldiretti si evidenzia che è in sofferenza anche il lago Maggiore con un grado di riempimento del 22,7% così come quello di Como al 30,6%. Nel bacino padano per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.

In Lombardia in sei mesi si sono accumulati solo 206 millimetri di precipitazioni, ben il 59% in meno rispetto alla media 2006/2020, mentre le temperature hanno registrato a maggio valori superiori alla media di 1-3 gradi, con punte fino a +3/+5 gradi sull’area milanese secondo un’analisi Coldiretti su dati Arpa Lombardia. In questo scenario – continua la Coldiretti regionale – preoccupa la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni dall’orzo al frumento, dai foraggi al mais.

La situazione è però difficile lungo tutta la Penisola con la siccità – sostiene la Coldiretti – che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa 2 miliardi di euro per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Con il picco del caldo da bollino arancione in molte città italiane e la carenza idrica – continua la Coldiretti – rischia di aumentare la dipendenza nazionale dall’estero da dove arriva il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 47% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 44% del grano duro per la pasta e il 27% dell’orzo, secondo la Coldiretti.

“In questo scenario di profonda crisi idrica, bisogna agire mettendo in pratica tutto quello che si può fare ora – commenta Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia – E’ necessario definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo volti ad aumentare la capacità di accumulo dell’acqua e della successiva ottimizzazione nella gestione”.

Le immagini di questa mattina dello stato del fiume dal drone di Riccardo Rizzi Maverck


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commenti


Riccardo Rizzi

16 giugno 2022 22:06

A me è bastato sorvolare con il drone queste zone per avere una sensazione di incredibile desolazione!!!!.....è impressionante vedere la proporzione fra acqua e sabbia!!!!!....chissà come deve essere camminare su quelle spiagge!!!!