Polveri sottili: nel 2022 a Cremona rispettati i parametri di legge. E' la prima vota che succede. Bisogna prevenire gli sforamenti
Nel 2022, a Cremona, si registra finalmente il rispetto dei limiti di legge come media annuale per le polveri sottili PM2,5 e PM 10. Per le PM 2,5 una centralina registra una media annuale di 24,5 µg/m³, e l’altra un valore di 21,8 µg/m³, entrambi inferiori al limite previsto di 25 µg/m³. Questo risultato, molto positivo, ottenuto da tutta la città e dal territorio, arriva dopo anni di diminuzione costante e significativa dell’inquinamento da particolato in Cremona. Si tratta di dati ad oggi disponibili di ARPA, ente preposto al controllo. Per le polveri sottili PM10 la media del 2022 è pari a 33,9 µg/m³ per una centralina e 34,8 per la seconda, entrambe inferiori ai limiti di legge di 50 µg/m³. Per le PM10 si registra da tempo il rispetto dei parametri di legge e Cremona si attesta per tale indicatore, al 95esimo posto in Italia secondo classifiche de Il Sole 24 Ore e Legambiente.
Lo studio epidemiologico di ATS, voluto fortemente anche dall’Amministrazione di Cremona insieme ad altri Comuni del distretto (tra le poche realtà in Lombardia ad aver promosso uno studio come questo), pubblicamente illustrato fin dal 7 ottobre del 2022, analizza la situazione dal 2010 e conferma che questa diminuzione dell’inquinamento ha avuto e ha effetti positivi sulla salute dei cittadini, con una riduzione significativa dell’incidenza di mortalità relativamente a patologie respiratorie. Per le altre patologie si è in attesa delle risultanze di altri approfondimenti ora in corso.
Anche la recente espressione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in merito all’assenza di situazioni di danno ambientale e di evidenza di un miglioramento della situazione ambientale, in riscontro all’istanza presentata da alcuni cittadini della nostra provincia, conferma l’analisi della situazione.
Il numero di giorni in un anno di superamento dei limiti è però ancora significativo. Ecco un esempio: il 23, 24, 25 dicembre le PM2,5 hanno superato i limiti di legge. In quei giorni alcune aziende erano ferme, ma, anche dai dati dello studio epidemiologico, è noto che tra le cause principali ci sono riscaldamento e trasporti e a questi fattori aggiungiamo che l’effetto nebbia senza ventilazione ha in alcune giornate un impatto negativo. Come dunque migliorare ancora sia il numero di sforamenti annuali che la media?
Il dato confortante sulla media annuale, sia per PM2.5 che per PM10, è una chiara indicazione che la strada intrapresa è quella giusta. Occorre continuare le buone politiche pubbliche realizzate (mobilità sostenibile, controlli sulle caldaie, fonti di riscaldamento più efficienti, interventi di efficienza energetica, verde aumentato e curato). Occorre promuovere i continui e forti miglioramenti di sostenibilità di imprese e privati (efficienza di aziende, miglioramento del parco autovetture, interventi ambientali su edifici privati). Occorre appoggiare i percorsi innovativi in atto in ambiti come quelli dell’agricoltura e della zootecnia. In tutti gli ambiti, enti pubblici e cittadini devono collaborare e molto dipende anche dalle scelte di ognuno: come mi sposto, quanto uso la macchina, quanto controllo caldaia o caminetto (fonte quest’ultimo di emissioni significative).
Poiché la questione, come evidenziano tutte le analisi, risiede principalmente nell’inserimento del contesto della Pianura Padana, naturalmente le azioni devono essere comuni: servono anche politiche sempre più forti di coordinamento regionale e nazionale, ad esempio sulla mobilità ferroviaria. L’effetto clima (nebbia o scarsa ventilazione) certamente incide negativamente sull’aria e su tali cause non si può intervenire, ma proprio per questo i risultati ottenuti in tale contesto sfavorevole risultano ancora più significativi e rilevanti.
In ogni caso, anche forti dei risultati positivi, l’Amministrazione dichiara che non smetterà di lavorare intensamente, come ha fatto sino ad ora e per quanto è di sua competenza, nella convinzione che le scelte pubbliche e i comportamenti di tutti sono essenziali per continuare ad affrontare questa battaglia di ambiente, salute e vivibilità.
La foto con il drone sul Po è di Riccardo Rizzi Maverick
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