Il progetto 2023-24 della Rete rinnovata di 14 scuole superiori della Provincia di Cremona (scuola capofila IIS Torriani) per i "percorsi di una memoria attiva" che portano al viaggio della memoria quest'anno si pone un obiettivo altissimo e difficile: approfondire con seminari ed incontri il ruolo del fascismo nell’occupazione della Jugoslavia nel 1941, riproponendo il tema, a lungo ignorato, dei numerosi campi fascisti per militari e civili nel territorio del Regno d’Italia e nelle province annesse (in particolare il campo di Gonars, in provincia di Udine) e l’abbattimento dei confini tra la Repubblica Italiana e la Slovenia nel processo di creazione dell’Europa Unita.
Un percorso difficile perché è sempre complesso affrontare ogni questione di confine e soprattutto le intricate questioni legate al nostro confine orientale. Importante e imprescindibile se si parte dalla considerazione del direttore scientifico del progetto Ilde Bottoli che "L'Italia non ha mai fatto definitivamente i conti con il fascismo e le responsabilità del nostro regime. Noi non abbiamo avuto una Norimberga".
E' questo il messaggio forte e chiaro che ha guidato tutta la commissione che ha preparato il percorso: oltre a Ilde Bottoli, la ds prof.ssa Simona Piperno della scuola capofila Torriani, la prof.ssa Marzia Catelli, la prof.ssa Roberta Balzarini dirigente del Liceo Vida, la prof.ssa Paola Orini dirigente del Galilei, Tiziano Zanisi presidente dell'Anda. Il prof. Fabio Donati ha portato, come sempre, il saluto e il concreto sostegno dell'Ust di Cremona. Importantissimo anche il sostegno degli enti locali e delle fondazioni che rendono possibile l'abbattimento dei costi del viaggio per gli studenti (Fondazione Arvedi. Comune di Crema e di Cremona, Spi Cigl, Provincia di Cremona).
In particolare la ds Piperno ha auspicato che la passione e il cuore di Ilde Bottoli riescano ancora una volta a coinvolgere tutti, docenti e studenti, per evitare che la memoria "si riduca ad un filo rosso sui libri di scuola da qui a qualche decennio", come ha più volte paventato Liliana Segre.
Dunque il progetto 2023-24 sottolinea che la giornata della Memoria è dedicata alla shoah e alla deportazione. "E' proprio sulla deportazione di tutte le vittime del nazismo e del fascismo - spiega Bottoli - che vogliamo rivolgere il nostro approfondimento".
Il Viaggio della Memoria si terrà, nel mese di aprile, a Gorizia / Nova Gorica, città divise diventate poi simbolo dell’Unione Europea; nella città di Lubiana, capitale della Slovenia, (diventata provincia italiana dopo l’occupazione fascista) e al sacrario-memoriale del campo per civili jugoslavi, gestito dal Regio Esercito Italiano a Gonars, in provincia di Udine e al Sacrario militare della prima guerra mondiale a Redipuglia. Il Viaggio inizierà con la visita di Gorizia / Nova Gorica al museo della Prima Guerra Mondiale, al museo all’aperto della “Topografia della Memoria” su un confine che ormai non esiste più e in Piazza Transalpina divisa a metà durante la Guerra fredda. Con l’entrata della Slovenia prima nell’Ue e poi nell’area Schenghen, i valichi tra Gorizia e Nova Gorica sono ormai delle vie cittadine come le altre. Dal 2004 le due città gemelle, divise da un muro per oltre mezzo secolo, stanno provando a diventare una sola all’interno di un’Europa Unita. Le due città saranno capitali europee della cultura nel 2025.
Con l’entrata della Slovenia prima nell’Ue e poi nell’area Schenghen i valichi tra Gorizia e Nova Gorica sono ormai delle vie cittadine come le altre: niente più code e controlli dei documenti, il confine si passa per andare a bere un drink o
fare la spesa. Dal 2004 le due città gemelle, divise da un muro per oltre mezzo secolo, stanno provando a diventare una sola all’interno di un’Europa Unita. La scelta della Slovenia e di Lubiana è stata ispirata dalla necessità di far comprendere la complessità della definizione del confine italiano con la Slovenia nel corso del Novecento, a partire dalla prima guerra mondiale (a Lubiana visiteremo il cimitero monumentale di Žale e il cimitero militare italiano della
prima guerra mondiale) per proseguire con l’occupazione del Regio esercito dopo l’attacco al Regno di Jugoslavia, durante la seconda guerra mondiale, fino alla nascita della Repubblica Slovena, (dopo la drammatica dissoluzione della ex Jugoslavia) e al suo ingresso nell’Unione Europea. E’ prevista la visita al Museo di Storia Contemporanea della Slovenia, il percorso di parte del “Sentiero del
ricordo e della fratellanza”, un anello verde che circonda la città e che ricorda “la cintura di ferro” di 41 chilometri realizzata dal Regio esercito con il filo spinato il 24 febbraio 1942. A conclusione della nostra presenza a Lubiana verrà celebrata una cerimonia al monumento agli Ostaggi di Gramozna Jama per rendere omaggio agli sloveni fucilati dall’esercito italiano.
Dopo l’entrata in guerra del Regno d’Italia a fianco della Germania nazista il 10 giugno 1940, Mussolini firmò il 4 settembre dello stesso anno il decreto che diede vita ad un vero e proprio sistema concentrazionario e di internamento
gestito in parte dal Ministero della Guerra e in parte dal Ministero degli Interni.
In provincia di Udine, a Gonars, sul confine, fu costruito, come afferma la storica Alessandra Kersevan, “[...] il primo grande campo di concentramento per jugoslavi dove furono internati buona parte di coloro che vennero rastrellati dal febbraio 1942 in Slovenia e in Croazia. Oppositori politici, ma anche intere famiglie rastrellate nei villaggi poi bruciati con i lanciafiamme dai vari reparti della II Armata del generale Roatta, Proprio del campo di Gonars si occuperà la storica Alessandra Kersevan nell'incontro che terrà martedì 14 novembre mattina per gli studenti di Crema alle 8.45 in sala Alessandrini e per gli studenti di Cremona alle 11 al Torriani. Nel pomeriggio Kersevan incontrerà i docenti allo Stradivari per parlare più in generale di tutti i campi fascisti.
A gennaio, in occasione della giornata della memoria, la biblioteca del Torriani organizza un incontro di presentazione del libro di Francesco Pinzi e Ilde Bottoli "1933-1945. Lager Europa. Viaggio nel sistema concentrazionario nazifascista.
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