Rifiorisce il gioiello di Torre de’ Picenardi. Ieri sera via ufficiale alla nuova stagione. Racconterà la nuova vita di Villa Sommi Picenardi
TORRE DE’ PICENARDI - Albert Camus scriveva: “L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore”. Così, allo stesso modo, con il trascorrere del tempo, con dedizione e cura come nutrimento, stiamo assistendo alla rifioritura di Villa Sommi Picenardi. Ormai è una realtà. Sabato sera è avvenuta la magia. Un avvenimento che ha ufficialmente dato il via alla nuova stagione degli eventi firmata “Villa Sommi Picenardi”. L’innovativa gestione di Gian Paolo Compiani, titolare e Direttore creativo di Callas Flowershop di Cremona, in collaborazione con la creativa Giuliana Ghidini Zaglio ed il tocco di Marialuisa Spagnolo, è riuscita a coinvolgere gli ospiti in una vera e propria suggestione. Nulla è lasciato al caso. Una volta attraversato il ponte levatoio, che consente l’accesso alla Villa, siamo stati immediatamente catapultati in un’atmosfera ricca di incantesimi.
Villa Sommi Picenardi, non è semplicemente una “vecchia dimora storica”, ma è una residenza, una casa che appartiene a quella che viene definita la Bella Italia. Un tesoro incastonato in quella che in un lontano passato veniva chiamata terra di confine, posta a 25 Km da Cremona e 43 Km da Mantova. Un patrimonio culturale che dipinge l’orizzonte della pianura non solo con i campanili delle chiese limitrofe ma che narra antiche storie intrise di spiritualità, trasformazione del paesaggio rurale, ricchezze architettoniche ed artistiche.
Dopo un lungo periodo di silenzio e di luci spente il gioiello di Torre de’ Picenardi ritorna a brillare.
Protagonista della serata: la vita. La linfa artistica che caratterizzava gli antichi fasti della famiglia dei Marchesi Sommi Picenardi, gli ideatori e costruttori da cui tutto ha avuto inizio, sembra scorrere nuovamente. Ogni elemento che cattura l’attenzione è un simbolo di ritorno alla vita.
La luce ed il calore dei bracieri hanno trasformato il cortile nobile centrale in una vera e propria corte di fuoco. “Il fuoco libera energia, è azione, è vita, è sinonimo di fioritura – ci spiega Gian Paolo Compiani, ideatore della serata – abbiamo desiderato, in accordo con la proprietà, celebrare la forza della vita”.
La serata rappresenta un vero e proprio percorso di scoperta della Villa. Il viaggio ha inizio salendo le scale che conducono alla sala delle Colonne, così chiamata per la presenza delle due colonne joniche che accompagnano lo sguardo del visitatore verso la parte di giardino denominato Flora. Il soffitto alla ducale con rosoni dorati e sfondo azzurro ci fanno da guida per raggiungere la sala della Racchetta. Qui, in un tempo lontano, veniva praticato il gioco della pallacorda. Un luogo unico nel suo genere. Ha un’elegante volta a lunette, quattro finestre imponenti che si affacciano al cortile nobile ed un suggestivo camino, il tutto dipinto dal cremonese Giovanni Motta seguendo le orme di maestri importanti come Raffaello e di Giulio Romano superandoli, forse, per la vividezza dei colori. Un tuffo nel passato tra giochi di luci, profumi, musica jazz e blues suonata dal vivo. L’incontro tra location e note rappresenta il perfetto concentrato per un’esplosione sensoriale intensa ed estasiante. Ad aggiungere sfumature di stupore e raffinata eleganza la performance delle ballerine del corpo di ballo di PosainOpera Company, compagnia di arti performative ad alto livello, della direttrice e coreografa cremonese Paola Posa.
Le emozioni raggiungono il culmine quando la presentazione sembra giunta al termine. Ad un tratto tutti i presenti vengono accompagnati, attraversando l’imponente corridoio che un tempo scandiva l’armeria dei Marchesi, nella zona della Bibliopinacoteca. Questa imponente sala era tra le più belle e ricche biblioteche private d’Italia, è lunga 32 metri ed alta 17: un incanto. La Bibliopinacoteca si trasforma in un’immensa sala da pranzo per ricevere gli ospiti. Tra gli antichi tavoli, proprio qui, al centro della scena, con le luci dei candelabri che disegnano una cornice fiabesca, spicca l’albero della vita: una magnifica composizione realizzata da Gian Paolo Compiani con rami del giardino della Villa. La magia si compie: l’immensa sala si ricopre di luce blu, poi rosso fuoco, le ballerine danzano al centro della sala, la musica avvolge ogni spazio, la vita rifiorisce e così, se ogni seme è un albero in potenza, ogni albero è espressione unica di crescita, amore e di forza attraverso il tempo.
Così, come nelle migliori tradizioni cremonesi, anche il cibo ed il vino servito durante la serata hanno raccontato il territorio. Maurizio Ceresini con il suo staff ha reso ogni pietanza un perfetto trait d’union tra passato e presente. Non sono, infatti, mancati marubini, cotechino, zucca e torrone per regalare i sapori del sempre apprezzato passato. “I tempi evolvono, i ritmi sono differenti rispetto al passato, oggi la tavola richiede più movimento – sottolinea Maurizio Ceresini – abbiamo ideato soluzioni che consentono di assaporare il passato ma in chiave molto attuale, tradizione ed innovazione sono le parole chiave sempre nel rispetto della materia prima e della qualità che non deve mai mancare”.
È un momento importante per il territorio lombardo. Se da un lato, tra i Comuni che riceveranno il contributo regionale per riqualificare i borghi storici, abbiamo (la vicina) Isola Dovarese, Pandino, Scandolara Ravara, Soncino e Sabbioneta, anche Torre, grazie alla collaborazione dell’Ing. Paolo Cassani e famiglia, storici proprietari di Villa Sommi Picenardi, con Gian Paolo Compiani, l’Amministrazione Comunale di Torre de’ Picernardi, la Proloco locale, Target Turismo di Cremona e l’Associazione delle Dimore Storiche Cremonesi, vive il suo grande momento di rilancio con un calendario ricco di sorprese.
Forse, proprio in quest’epoca segnata dal cambiamento e dal nuovo stile di vita, la più grande forma di trasgressione è ricominciare ad assaporare e a valorizzare ciò che, fino a ieri, abbiamo dato per scontato.
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