Rivolta d’Adda: ubriaco aggredisce i Carabinieri chiamati a fermare una lite. Denunciato
Si è concluso con la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale di un cittadino italiano di 42 anni un intervento nei pressi di un locale pubblico eseguito dai carabinieri della Stazione di Rivolta d’Adda la sera del 19 aprile.
Una pattuglia quella sera, verso le 19.30, è stata inviata nei pressi di un bar del paese perché era stata segnalata una lite. Sul posto, i militari hanno saputo che c’era stato un litigio e alcuni presenti hanno indicato un uomo, poco distante, come uno dei coinvolti. E nei confronti di quest’ultimo stava anche intervenendo il personale sanitario di un’ambulanza che però si trovava in difficoltà perché l’uomo, completamente ubriaco, non era collaborativo ed era in forte stato di agitazione.
E il 42enne, alla vista dei militari, ha assunto un atteggiamento aggressivo e provocatorio perché riteneva immotivata la loro presenza sul posto.
E’ stato invitato a calmarsi e a tenere un atteggiamento più calmo, ma di fatto è giunto più volte faccia a faccia con i militari nel tentativo di arrivare a un contatto fisico.
L’uomo è stato trattenuto anche da alcuni parenti che erano arrivati sul posto per calmarlo e riportarlo a casa, ma il 42enne non voleva sentire ragioni e ha continuato a minacciare i militari di aggressione se non si fossero allontanati.
Poi ha tentato di tornare verso il bar per regolare i conti con qualcuno con cui diceva di avere discusso in precedenza ed è riuscito a liberarsi dalla presa di alcuni parenti che lo trattenevano. I militari nel frattempo si erano frapposti tra lui e il bar per evitare che ponesse in atto azioni violente, ma il 42enne si è avventato sui militari che, a quel punto, sono stati costretti a bloccarlo per evitare ulteriori conseguenze. Dopo qualche minuto l’uomo si è calmato ed è diventato collaborativo. Ma la sua serata si è comunque conclusa con una denuncia all’autorità giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale e una sanzione amministrativa per ubriachezza.
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