14 marzo 2025

San Daniele Po, al voto il prossimo 25 e 26 maggio per le amministrative. Una lista già pronta per ridare un sindaco al Comune commissariato

Tra poco più di due mesi San Daniele Po avrà un sindaco. Dopo un anno di commissariamento è certo che il Comune rivierasco tornerà ad avere un “primo cittadino” a tutti gli effetti e questa, nel segno della Democrazia, è naturalmente una buona notizia.

Nelle scorse ore il Consiglio dei Ministri  ha approvato il decreto elezioni che introduce la possibilità di votare su due giorni, già a partire da questa tornata elettorale. Una novità che riguarda 461 Comuni italiani, tra cui 9 capoluoghi di provincia, chiamati alle urne per eleggere sindaci e consigli comunali. Le date ufficiali per le elezioni comunali 2025 sono fissate nel fine settimana del 25 e del 26 maggio. Saranno interessati i Comuni delle regioni a statuto ordinario e anche quelli di Sicilia e Sardegna. In particolare, i cittadini di città come Genova, Aosta, Trento, Bolzano, Ravenna, Taranto e Matera sono chiamati a esprimere il loro voto.

Diversi anche i Comuni lombardi che andranno al voto e l’unico cremonese sarà San Daniele Po dove, come noto, lo scorso anno, nessuna lista si è presentata alle amministrative rendendo indispensabile affidare le “redini” dell’Amministrazione al commissario prefettizio. Quello era stato, di fatto, l’epilogo di  una situazione alquanto complessa che ha interessato il Comune negli ultimi anni. Come noto, ad ottobre 2022 il consiglio comunale, allora guidato dal sindaco Davide Persico, aveva deliberato il dissesto finanziario dell’Ente e, da quel momento, un commissario ad hoc era stato nominato per affiancare lo stesso sindaco nella gestione della complessa situazione finanziaria.

Un anno dopo era saltata l’ipotesi di fusione col vicino Comune di Pieve d’Olmi perché al referendum (come noto le fusioni passano obbligatoriamente attraverso un referendum popolare) era passato il “No” (a San Daniele Po aveva vinto il “Sì” ma a Pieve d’Olmi l’aveva invece spuntata il “No” e questo era stato sufficiente per “archiviare” anche la fusione, non la prima saltata sulla sponda cremonese). Al fine di rimettere in ordine i conti in questi mesi sono finiti all’asta diversi immobili comunali e proprio oggi, venerdì 14 marzo, dovrebbero arrivare anche le offerte per cinque veicoli del Comune finiti all’asta.

Intanto si lavora per dare, al paese, una nuova amministrazione che dal 27 maggio lo guiderà per cinque anni. Ad oggi è già certa la presentazione di una lista anche se sul nome del candidato sindaco, almeno per ora, vige il riserbo come, del resto, è normale che accada nelle settimane che precedono la presentazione delle liste (che deve avvenire un mese prima del voto e quindi prima di Pasqua). Una seconda lista sarebbe in fase di costruzione dando giustamente vita a quel “pluralismo” che in democrazia dovrebbe sempre trionfare.

Nelle ultime ore, e questa sarebbe una novità clamorosa, ha iniziato a circolare anche un’altra indiscrezione che porterebbe ad un vero e proprio colpo di scena ma, soprattutto, renderebbe ancora più “movimentato” il clima elettorale ed il pluralismo sarebbe assicurato a “piene mani”. Secondo questa clamorosa indiscrezione pare che al lavoro ci sarebbe anche una “compagine” composta da persone di entrambe le rive del fiume (quindi cremonesi e parmensi), molte delle quali con precedenti esperienze amministrative (anche da sindaco) in altri Comuni che sarebbe pronta a “scendere in campo” con l’obiettivo di assicurare esperienza e, da quanto si è appreso da indiscrezioni, avrebbe come priorità le politiche sociali e del lavoro ma anche una forte promozione turistica e culturale delle terre del Po attraverso un corposo progetto capace di coinvolgere le due rive del Grande fiume indipendentemente dalle appartenente provinciali e regionali. Un vecchio detto afferma che “chi vivrà vedrà” e quindi non resta che rimanere in attesa degli eventi, che si preannunciano appunto “movimentati”.

Ben altra cosa rispetto al “silenzio” di un anno fa quando nessuna lista si era presentata (anche se fino all’ultimo erano circolate voci che parlavano di due coalizioni, ma non erano rimaste che voci). Intanto, per la cronaca, tra i “vicini di casa”, in terra emiliana andranno al voto anche i Comuni parmensi di Fontevivo e Varano Melegari. A Fontevivo le votazioni si sono rese necessarie dopo che il sindaco leghista Tommaso Fiazza, essendo divenuto consigliere regionale, è decaduto. Ben altra storia a Varano Melegari dove la questione è di carattere “hard” ed è esplosa lo scorso ottobre. Infatti, in luglio 2024, nel castello del paese si sarebbe dovuta tenere una festa privata  Decadence, a tema Bdsm (bondage, dominazione- sottomissione e sadomaso) che già in passato aveva creato polemiche, ed era poi stata annullata dall’Amministrazione comunale all’ultimo momento. Una scelta che aveva creato polemiche, carte bollate da parte dell’associazione organizzatrice e dissidi anche nella maggioranza fino alla dimissioni di diversi consiglieri di maggioranza e minoranza. Il sindaco era pertanto “decaduto” e da allora un commissario prefettizio guida il Comune della Val Ceno. 

Eremita del Po

Paolo Panni


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