"4 licenziamenti, nessun contenimento di costi per il Presidente e il Cda. Macelleria sociale in una partecipata". Duro intervento della Uil contro il piano di risanamento di Centropadane Engineering
"Macelleria sociale in una partecipata", "Tagli e sacrifici che colpisono solamente e duramente il personale dipendente", "Licenziamento di 4 lavoratori dichiarati in esubero". E' durissimo il comunicato della Uil contro il piano di risanamento della Centropadane Engineering. Tra l'altro nessun taglio è previsto per i compensi del presidente e del Cda. Ecco il comunicato della Uil
La UILTuCS (Unione Italiana Lavoratori Turismo Commercio e Servizi) di Cremona esprime la sua più totale e ferma contrarietà al progetto di risanamento presentato la scorsa settimana da CP Engineering S.r.l. alla scrivente organizzazione e ora al vaglio dei soci, la Provincia di Cremona e la Provincia di Brescia. Quello che l'azienda definisce pomposamente "progetto di risanamento" si traduce, nei fatti, in un piano di tagli e sacrifici che colpirebbe esclusivamente e duramente il personale dipendente. La proposta prevede infatti l'azzeramento totale dei superminimi individuali per 12 mesi e, fatto ancor più grave, il licenziamento di 4 lavoratori dichiarati in esubero. La UILTuCS sottolinea con sdegno che si tratta di personale assunto solo pochi mesi fa, nel corso del 2024, a riprova di una gestione aziendale quantomeno discutibile. Ciò che rende questo piano del tutto inaccettabile è la palese disparità di trattamento. Mentre si chiedono enormi sacrifici ai lavoratori, nessuna misura di contenimento dei costi viene applicata ai vertici aziendali. Il Consiglio di Amministrazione, che ha un costo annuo per l'azienda di circa 100.000 euro, non viene toccato. Allo stesso modo, non è previsto alcun sacrificio per il Direttore, titolare della retribuzione più alta in azienda. La UILTuCS ritiene gravissimo che questo piano sia stato elaborato proprio dallo stesso Direttore, che ha evidentemente preferito tutelare la propria posizione e quella del CdA, scaricando ogni onere sulle spalle dei dipendenti.
Non possiamo accettare una logica a senso unico, dove a pagare sono sempre e solo i lavoratori. Dopo aver proclamato lo stato di agitazione del personale già lo scorso 26 maggio, ci aspettavamo un piano serio di rilancio, non un atto di macelleria sociale. Chiediamo ai soci pubblici, le Province di Cremona e Brescia, di non avallare questa operazione iniqua e di pretendere un vero progetto industriale che salvaguardi l'occupazione e la dignità di chi lavora. La UILTuCS, dopo mesi di tentativi di dialogo, ritiene ora indispensabile coinvolgere l'opinione pubblica e la stampa in questa vertenza. Ci riserviamo ogni ulteriore e più incisiva azione sindacale e legale, al fine di tutelare i diritti e il futuro dei dipendenti di CP Engineering S.r.l..
p. UILTuCS UIL Cremona
Marco Tencati
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