Scuola S. Giorgio, continua il braccio di ferro. Ora spunta il verbale del consiglio di scuola in cui viene indicato di "non urtare la sensibilità di nessuno"
Non si ferma la discussione sulla scelta della scuola materna San Giorgio dopo l'interrogazione rivolta al Sindaco e alla Giunta comunale di Cremona in merito alle comunicazioni ufficiali inviate alle famiglie dalla scuola, che annunciavano che sarebbe stato letto soltanto un “testo sui valori”, con la motivazione di “non urtare la sensibilità di nessuno”. Interrogazione firmata dai consiglieri comunali Andrea Carassai (Forza Italia), Jane Alquati (Lega) e Alessandro Portesani (Novità a Cremona).
"Natale cancellato" avevano denunciato i tre gruppi di minoranza, che avevano visto in questa scelta un'abidcazione alla cultura ed alla tradizione: "Storia inventata, il fatto non sussiste" la pronta risposta del primo cittadino Andrea Virgilio, corredata da foto e seguita dalle parole dell'Assessora all'Istruzione Roberta Mozzi: "Smentisco quanto affermato dai consiglieri Carassai, Alquati e Portesani. La scuola dell'infanzia San Giorgio non ha cancellato il Natale".
Dopo il botta e risposta di ieri, ora spuntano anche i verbali del consiglio di scuola, datati 3 dicembre 2025, in cui si legge il riferimento alle iniziative natalizie: "In occasione della festa di Natale si leggerà un testo sui valori allo scopo di non urtare la sensibilità di nessuno. Si segnala che non verrà fatto nessuno spettacolo dei bambini perché non è questa la prassi".
Da qui dunque la perplessità e la preoccupazione dei consiglieri Luca Ghidini (Segretario Comunale Forza Italia Cremona) e Diego Tarozzi (Commissario cittadino Lega Salvini Premier Cremona), che oggi hanno ripreso proprio quel verbale per allontanare le accuse di aver strumentalizzato una polemica inesistente: "La comunicazione del verbale scolastico inviata alle famiglie il 9 dicembre dalla Coordinatrice dell'Asilo Comunale S. Giorgio è chiara e inequivocabile: in occasione della festa di Natale riservata ai bambini, si è scelto di limitarsi alla lettura di un testo sui "valori", al fine dichiarato di non urtare la sensibilità di alcuno".
La posizione che i consiglieri di opposizione hanno espresso è chiara e pone domande semplici ma fondamentali: "In che modo, concretamente, la sensibilità delle famiglie verrebbe urtata dalla ricorrenza del Natale? Per quale ragione una ricorrenza come il Natale dovrebbe essere considerata così divisiva a preoccuparsi preventivamente di una possibile offesa, peraltro mai manifestata? Si è ritenuto opportuno sostituire il riferimento esplicito al Natale con un generico richiamo ai valori, quando invece il Natale rappresenta un fatto storico oggettivo, universalmente riconosciuto, che può essere messo in discussione solo attraverso tentativi artificiosi. Davvero si ritiene che ciò possa intimidire qualcuno? Ci si chiede inoltre se una proposta educativa debba essere preventivamente edulcorata, "mettendo le mani avanti" per non scontentare nessuno, fino al punto di formalizzare tali cautele per iscritto e comunicarle d'ufficio alle famiglie. A nostro avviso, con buona pace del Sindaco Virgilio che ci accusa di falsità fuggendo dal merito della vicenda, la risposta è negativa".
Proprio ieri infatti il sindaco Virgilio aveva chiarito come la comunicazione inviata alle famiglie fosse in realtà tutt’altro che ambigua ed aveva accusato apertamente la minoranza di aver strumentalizzato politicamente una vicenda inesistente: «La comunicazione inviata alle famiglie della nostra scuola comunale è chiara ed esplicita: invita a un momento per festeggiare il Natale e, accanto alla festa, propone valori pienamente coerenti con questa ricorrenza. Altro che “Natale cancellato. Quando si costruiscono polemiche su fatti che non esistono, non si fa opposizione—si fa rumore. E nel rumore finiscono per essere trascinate ingiustamente scuole, educatrici, famiglie.»
Ma Ghidini e Tarozzi non ci stanno e rimandano al mittente le accuse del primo cittadino: "Riteniamo che il Natale debba essere chiamato con il suo nome in ogni contesto, a maggior ragione in quello educativo, e che non debba essere alterato o ridotto a qualcosa che non è. Il Natale non è un contenitore di valori sì positivi, ma genericamente riferiti a una festa per paura di ledere la sensibilità altrui: è una solennità che racchiude una storia, una tradizione e un significato ben più ampi, che non dovrebbero essere né sminuiti né dissimulati. Ad onore del vero, l'anno scorso all'asilo S. Giorgio la festa di Natale venne condita con canti dei bambini che richiamavano proprio alla nascita di Gesù. Quest'anno? "Non è questa la prassi" – recita il verbale – "per non offendere la sensibilità di nessuno".
Risposta decisa anche da parte dell'Assessora Mozzi: "Le maestre hanno allestito il presepe nell'atrio e i bambini hanno addobbato il tradizionale albero di Natale. Inoltre, non sono mancati i festeggiamenti con i bambini e le loro famiglie a scuola, con letture e riflessioni sui valori, allietati da un dolce preparato ad hoc dalla cuoca Angela, accompagnato da una bevanda calda. La scuola ha organizzato un vero e proprio momento di festa, di scambio di auguri natalizi, di condivisione autentica preziosa ed emozionante, la migliore risposta a chi scatena polemiche senza nemmeno verificare di persona i fatti.Ancora una volta, la volontà di innescare inutili provocazione solo per attaccare nello specifico l'assessora, ma in generale il sindaco e la giunta, lascia con l'amaro in bocca perché, in questo modo non si riconosce la professionalità delle nostre educatrici e delle nostre maestre, e il grande impegno pedagogico profuso, e si colpisce un fiore all'occhiello dei servizi su cui il Comune investe molto. Inoltre, continuando a gridare "al lupo al lupo", come la favola insegna, si finisce per nuocere alla comunità, invece di aiutarla".
Ghidini e Tarozzi però non sono d'accordo nemmeno su queste parole: "Via social l'Assessore Mozzi si è detta soddisfatta perché ognuno ha potuto vivere il suo Natale. Purtroppo, la politica di sinistra intende da sempre instaurare un equivoco culturale di fondo tale per cui il Natale rappresenti dei buoni sentimenti, ma senza fondamenta. Peraltro, gli stessi sentimenti sono mutuati proprio dalla cultura che si intende negare e di cui si ha così tanta paura. Non si tratta di dare a ognuno il Natale che desidera, ma di riconoscere ciò che il Natale realmente è, dando la possibilità anche a giovani generazioni che vivono una cultura differente dalla nostra, di conoscere e comprendere ciò che li circonda ovunque vadano nel nostro Paese e oltre. Il Natale è un fatto che non può essere negato, né tantomeno mascherato con formulazioni allusive.
Per noi questo si traduce in una posizione politica netta: l'identità della nostra civiltà non può essere cancellata o truccata con qualcosa che sfiora appena la realtà delle cose, legittimando sempre più dei cedimenti che alla fine ci fanno dimenticare perché oggi esistono proprio quei valori e quei sentimenti.
Insomma, la questione del Natale alla scuola San Giorgio sembra ancora aperta e foriera di nuovi botta e risposta in campo politico, in attesa di capire se e in che modo il Natale sia stato celebrato e con che spirito.
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