29 marzo 2021

Se n'è andato l'ultimo ragazzo felice: Renzo Donzelli, aveva 86 anni. Era la memoria storica della Mina cremonese

Se n'è andato anche l'ultimo “ragazzo felice”, Renzo Donzelli. Aveva 86 anni. E' stato un grande musicista, chitarrista capace di passare dal jazz alla bossa nova, dal cha-cha al rock. Era la memoria della prima Mina, Mina Georgi ma non ancora Baby Gate. Era un amico, Renzo. Aveva voluto allontanarsi poco dalla sua Sant'Imerio dove era nato e dove conservava tanti ricordi. Abitava vicino a casa mia e quando ci incontravamo il discorso finiva sempre su di lei, su Mina. Tanti ricordi, tante memorie, tante fotografie, dischi, Cd, filmati in super8, chiavette Usb. Tutto su Mina, passato da Renzo nel mio archivio “so che vuoi bene a Mina e che conserverai tutto”, mi diceva. Così ho fatto. Ogni tanto mi telefonava: “Ciao Silla, facciamo qualcosa su Mina?”, “Ha debuttato 60 anni fa, cosa possiamo mettere in piedi”, e poi la telefonata prima di ogni compleanno della Tigre, il 25 marzo: “guarda che ne compie 60, 70, 80”. Nei giorni scorsi non è arrivata la sua chiamata e questo doveva insospettirmi, era la prima volta negli ultimi vent'anni. Adesso ho capito perchè.

“In una delle mie prime uscite come batterista (suonavo col trabiccolo ideato da me) – racconta Gian Paloschi, musicista e poi giornalista e scrittore – ebbi come partner alla chitarra un ragazzo tanto bravo quanto modesto, di poche parole ma di grande virtuosismo, insomma un musicista. Mi chiedevo perchè fosse lì a suonare con me in oratorio, a Sant'Imerio. Mi spiegarono che si trattava di Renzo Donzelli, un ragazzo che abitava lì di fronte e che già faceva parte di quei 'ragazzi felici' – gli Happy Boys – di cui il fratello Nino era il fondatore e leader. Un gruppo eccezionale dalla straordinaria longevità: quasi trent'anni di attività, quando cessarono come complesso ma non come musicisti. Infatti Nino Donzelli e Giorgio Levi fondarono in via dei Mille il Centro Studi Musicali-Scuola jazz Cremona dove nacquero due gruppi attivi ancora oggi: La Bourbon Street Dixie Band e gli Swingers”. “La formazione degli Happy Boys che più si ricorda vede i fratelli Donzelli, Nino fisarmonica e Renzo chitarra, il pianista Giorgio Levi, il cantante bassista Giacomo “Micio” Masseroli e il batterista Franco Neva. - ricorda ancora Paloschi - Tennero a battesimo la carriera di una ragazza dalla voce eccezionale: Mina. Il primo, timido debutto è stato in una balera di Castelvetro Piacentino poi, subito dopo, quello ufficiale in un'altra sagra di paese, a Rivarolo del Re. Era il 23 settembre 1958.”

Renzo Donzelli aveva una venerazione per Mina. Come persona e come artista. Si ricordava ogni passo della carriera di Mina dal “sucesòon” della balera di Croce Santo Spirito, al grande debutto ufficiale alla fiera settembrina di Rivarolo del Re con fuseau e maglia attillata neri e un fiocco in testa mentre canta "Be bop a lula", "You area my destiny", "Buonasera signorina", "Malatia" e "Diana". E poi le prove nella casa di via Aporti, la presentazione a Matalon, i primi dischi per l'Italdisc e per la Broadway, e poi il cambio di nome in Baby Gate e poi Mina, i concerti in Jugoslavia e il debutto sulla Rai durante la Sei Giorni di Milano. Insomma Renzo si ricordava tutto, dagli accordi delle canzoni di sessant'anni prima, alle telefonate che le faceva Mina per ripassare il dialetto di Cremona. E poi le esibizioni, sempre con la sua chitarra elettrica e con partner diversi, al Mina fans Club di Milano o come l'ultima volta qualche anno fa, a casa sua, per farmi sentire un suo adattamento della colonna sonora de “Il ciclone”.

Ciao Renzo, ragazzo felice.

(nella foto Renzo Donzelli con Massimiliano Pani e gli Happy Boys con Mina nella casa di via Aporti)

Mario Silla


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