Altre 77 firme in una settimana. Si allarga il fronte, aumentano le adesioni alla petizione on line (sulla piattaforma change.org) contro l'abbattimento del vecchio ospedale e la costruzione del nuovo.
Tra i sottoscrittori Francesco Pedretti, sindaco di Soncino dal 2006 al 2015. “Concordo con le motivazioni del Comitato che ha lanciato l'iniziativa. Più che pensare a un'altra struttura, sarebbe meglio valorizzare quella esistente. Il problema, semmai, è evitare che vengano ingolfati gli ospedali: attendere 24 ore al pronto soccorso è allucinante. E' su questo che bisogna cambiare rotta”.
Altri volti storici della politica locale che, da sponde diverse, sostengono questa campagna sono Giuseppe Azzoni, uno dei primi firmatari dell'appello, ed Evelino Abeni, che non l'ha sottoscritto ma ne condivide i contenuti.
E' sceso in campo anche Giorgio Mantovani, presidente della Società Filodrammatica Cremonese. “Sono un geometra, il mio è un punto di vista tecnico, edilizio: il Maggiore ha solo mezzo secolo, è un immobile integro, sano e, quindi , da salvaguardare. Come ci sono tutte le tecnologie per renderlo anti-sismico. Ho fatto la demolizione dell'ex Consorzio agrario, so cosa significa un'operazione del genere, non è così semplice come si vuole far credere. Demolire il nostro ospedale è un'assurdità”.
Molti anche gli insegnanti che hanno firmato, compresi Daniela Aldovini, Giovanna Barbisotti, Rosa Dina, Tiziano Carniti, Paola Luccarini, Antonella Maccagni, Eletta Manese, Giacinto Zanetti, Valentina Mozzi e Silvia Mineri, già alla guida dell'Istituto comprensivo Ugo Foscolo di Vescovato e della scuola Vida, che spiega: “Penso che il Maggiore non sia così obsoleto da dover essere abbattuto. Sarebbe più opportuno ristrutturarlo. Se venissero demoliti tutti gli ospedali che hanno la stessa 'anzianità' di quello di Cremona, sarebbe un disastro. Un nuovo nosocomio potrebbe avere una sua valenza ma, ripeto, mi chiedo se non sia meglio mettere mano a quello vecchio”.
E' stato insegnante, di diritto ed economia, anche Francesco Capodieci, giornalista pubblicista, 'mago' dei numeri e delle statistiche. ”Ricordo il giorno dell'inaugurazione del Maggiore, ero un ragazzino. Mi è spiaciuto sapere della decisione, presa dalla Regione, di abbatterlo”. Capodieci sposta il discorso su quella che considera, come molti altri, la vera priorità: le risorse umane, professionali. “Tanti primari di valore se ne sono andati, bisognerebbe fare in modo di occupare questi posti, impiegare macchinari di ultima generazione, ridurre le liste d'attesa”.
La petizione è stata appoggiata anche da nomi di spicco del mondo culturale, come Maria Luisa Betri, storica e docente universitaria; Anna Maramotti, filosofa e architetto; Angela Bellardi, ex direttrice dell'Archivio di Stato e presidente della Società Storica Cremonese, che proporrà il progetto 'Ospedale che fare', una serie di incontri, in calendario da novembre, sui vecchi ospedali in città. Un tema diventato attualissimo. “Quanto al Maggiore, mi chiedo: che senso ha buttarlo giù?”, dice Bellardi ponendo poi altre domande: “Che ne facciamo degli inerti? Quando è stato costruito, il Maggiore era una struttura all'avanguardia: perché sostituirla con una più piccola? Non era possibile ammodernarla? I costi di cui si parla saranno davvero sufficienti? Sul sito lasciato libero cosa si farà? Un altro supermercato?”.
Nell'elenco dei sottoscrittori anche un folto e autorevole drappello di medici come Umberto Bodini, Camillo Davoli, Fernando Cirillo, Vincenzo Gagliardi, Daniele Regonaschi, Renata Delmiglio. E, anche se il loro Ordine ha promosso il progetto della Regione, non mancano gli architetti. Da Francesca Sora a Marco Turati, che commenta: “E' una decisione che non condivido né dal punto di vista del metodo né del merito né della visione strategica. Metodo: è un'operazione calata dall'alto, gestita tutta in Regione e senza alcun coinvolgimento del territorio. Merito: mi sembra una follia mandare in pensione un ospedale che ha 50 anni di vita soltanto. Visione strategica: abbiamo bisogno soprattutto di medicina preventiva. Il Covid non ha insegnato nulla: inseguiamo le grandi strutture e dimentichiamo l'apparato medico. Inoltre, sono un po' preoccupato pwe gli appetiti immobiliari che l'area lasciata libera dall'ospedale abbattuto scatenerà. Tutto questo a vantaggio della sanità privata, del modello formigoniano che si espande”.
E', questa, una delle ragioni che hanno portato a sostenere il battage Giuseppe Storti, il volontario in servizio permanente che raccoglie i rifiuti abbandonati, vernicia le edicole votive, sistema i monumenti, colora le panchine, ripulisce i canali. “Si dovrebbe ristrutturare il vecchio ospedale invece di pensare a uno più piccolo, una cosa che non sta né in cielo né in terra. Vogliono togliere dai piedi tante prestazioni mediche specialistiche che poi andranno in mano ai privati: l'intenzione finale è questa”.
Intanto, le firme in calce alla petizione on line sono salite a quota 1.106 (ore 13.30 di venerdì). C'è da credere che aumenteranno con la raccolta anche su moduli cartacei al primo dei banchetti in programma, sabato in piazza Roma dalle 9.30 alle 12.30.
commenti
Bontardelli Galliano
1 settembre 2023 12:25
Abbatterlo è, usando un eufemismo, semplicemente demenziale. Talmente demenziale che verosimilmente sottintende qualcos’altro. Si discuta e si apra piuttosto un dibattito sulla assistenza extra ospedaliera e la sua organizzazione. I colleghi medici, soprattutto gli ospedalieri, e tutto il personale della sanità, facciano sentire alta la loro voce, le loro proteste e le loro osservazioni alla classe politica. L’ospedale è sempre stato, è e dovrà sempre restare un secondo, oggi meglio, un terzo livello di assistenza.
Primo Luigi Pistoni
1 settembre 2023 12:38
Come firmatario, vorrei sottolineare che questa trasversalità nel criticare la scelta assurda di abbattere l'ospedale Maggiore, fa solo bene... e non solo a Cremona
Beppe
1 settembre 2023 12:48
Postare pure il link di change.org per firmare
Gianni
1 settembre 2023 15:00
Torno a dire che firmare è un obbligo morale; l'ospedale attuale che ha poco più di 1200 posti letto è già insufficiente per la città, figuriamoci con il nuovo che avrebbe meno della metà dei posti ovvero 540?!
Sarebbe il primo passo, grave, per una sanità privata dove la salute diventerebbe un privilegio. Solo il pensiero è aberrante!
Mariateresa
1 settembre 2023 18:19
Ho firmato la petizione on line già da molti giorni, è importante che il fronte contro il pazzesco progetto di abbattere l'ospedale sia compatto, al di là delle ideologie.
Abbiamo già dimenticato cosa hanno rappresentato l'ospedale, i medici e gli infermieri durante l'epidemia di corona virus? Gli elogi della sanità erano soltanto parole?
Farò propaganda per far firmare amici e conoscenti, la salute è di tutti!