Si restaura la Casa dei Messiroli in piazza San Michele, una delle abitazioni più antiche di Cremona legata alla presenza della “Casa grande” dei Cavalieri Malta
Si mette mano ad una delle dimore più interessanti di Cremona: la cosiddetta Casa dei Messiroli posta all’angolo tra via Gerolamo da Cremona e via Malombra, sulla piazza di San Michele, in una zona strategica per la storia antica cittadina. L’immobile era di proprietà della Scuola del Santissimo nella chiesa di San Michele e adibita ad abitazione dei cosiddetti ‘messiroli’ ossia gli addetti alle funzioni sacre della chiesa. Ma, soprattutto, è legato alla presenza in zona della “Casa grande” dei Cavalieri Malta, posta sulla piazza di San Michele tra le attuali piazza San Michele, via Tofane e via Malombra, non a caso denominata via della Commenda. Le vicende del “Caseggiato detto la Commenda con la chiesa annessa posto in isola dalle quattro strade”, ora identificabile con il grande complesso condominiale e l’edificio ottocentesco di piazza San Michele con angolo in via Malombra, sono state ricostruite da Angela Bellardi, presidente della Società Storica Cremona ed ex direttrice dell’Archivio di Stato. Quando le Confraternite vennero in gran parte soppresse, nel 1809 l’immobile fu assegnato alla Fabbriceria della chiesa di San Michele e nel 1870 incorporato dal Demanio nazionale.
Questa zona, di conseguenza, è anche legata alla presenza dell’Ordine Templare, di cui si occupò, ormai trent’anni fa, monsignor Franco Tantardini, le cui ricerche restano al momento l’unico punto fermo per ricostruire le vicende locali dell’ordine dei frati combattenti del Santo Sepolcro. Quando, nel 1193, il vescovo Sicardo erige in vicinìa la chiesa del Tempio (ecclesia Templi), la distacca dalla vicinìa di Ognissanti, nell’attuale via Luigi Voghera, e le assegna i privilegi; però il documento in questione non precisa l’intitolazione di questa chiesa, se S. Maria del Tempio o S. Giovanni del Tempio. Nel 1303 sono citati la porta “del Tempio” e la strada “del Tempio”, senza altri riferimenti. Pellegrino Merula nel 1627 non conosce più il sito esatto del Tempio di Cremona e cita l’ipotesi di alcuni “di qualche giudizio”, secondo cui per molto tempo i Templari avessero sede alla chiesa degli ospedalieri di Sant’Antonio del Fuoco, cioè l’attuale area del Centro Pastorale Diocesano, “ma” dice “non si può con autorevole scrittura proporre”. Ancora il Merula cita la vicinìa della chiesa di Ognissanti. Il Vairani non riporta alcuna epigrafe tombale di Templari in nessuna chiesa di Cremona. Lorenzo Astegiano localizza la mansione templare genericamente “fuori le mura” di porta Ognissanti, ma queste nel sec. XII subirono un’allargamento. Agostino Cavalcabò ipotizza la porta del Tempio verso l’attuale via Bernardino Gatti, ma trasferita poi dove fu aperta la porta Venezia. Oggi si chiama via Porta del Tempio l’ultima breve via a sinistra del viale Trento e Trieste che sbocca in via Dante, ma si tratta solo di memoria storica. Monsignor Tantardini ipotizza una prima mansione nella zona ipotizzata dal Cavalcabò e una sede successiva a San Giovanni Vecchio in piazza San Michele, dove nel 1659 viene ancora descritta la “Casa Grande” di un impianto monastico antico passato ai Giovanniti Cavalieri di Malta. E’ la casa cosiddetta dei “Messiroli”, perfettamente restaurata qualche anno fa che conserva intatte le sue originali linee medievali. In diocesi di Cremona non figurano altre sedi templari, ma vi è, ad esempio, la cascina Commenda di Persichello, che ricorda la presenza dei Cavalieri di Malta.
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commenti
Mariateresa
26 ottobre 2023 18:46
Una buona notizia il restauro di questo edificio ricco di storia, sottratto al rischio di degrado.
Ho avuto la fortunata occasione di visitare l'interno circa 20 anni fa (l'immobile era di proprietà di una società), già restaurato e ben tenuto. Merita di essere conservato e valorizzato!