27 maggio 2022

Siccità, sempre grave la situazione del Po nonostante le piogge. Colture in difficoltà.

Le stazioni di rilevamento del Po registrano portate decisamente sotto la media a causa dei picchi di temperatura, soprattutto nella seconda metà del mese di Maggio, uno dei più caldi di sempre.  Le piogge di inizio mese hanno permesso un miglioramento che sarà probabilmente di breve durata, i dati, molto scarsi, confermano una siccità significativa. 

Terminato l'effetto delle piogge principali nei deflussi del fiume, comunica il bollettino dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici, le portate da monte fino alla foce sono nuovamente in esaurimento con valori ancora inferiori alla media storica di riferimento. A Pontelagoscuro, per esempio, la portata attuale è di 461 m3/s quasi prossima alla soglia di riferimento critica per la risalita del cuneo salino (450 m3/s) che in alcuni rami nella zona del Delta (Ferrara e Rovigo) si attesta ad un valore di 12 km, portata in rapida diminuzione. L'indice standardizzato per la sezione di Pontelagoscuro per il mese di Maggio indentifica una condizione di siccità idrologica severa (SFI compreso tra -1.5 e -2). 

Situazione analoga anche negli affluenti: dopo i primi giorni di Maggio le portate sono in decisa decrescita nell'area Appenninica, mentre in quella Alpina il deflusso è in parte sostenuto dalla fusione dalle nevi restanti. Le precipitazioni si confermano al di sotto delle medie del periodo nonostante eventi precipitativi temporaleschi, meno intensi sulle pianure, talvolta sotto forma di grandine. Le alte temperature degli ultimi giorni, anche sui rilievi, hanno innescato il processo di fusione della neve. 

Tutti i grandi laghi alpini hanno leggermente incrementato il volume invasato grazie sia ad afflussi conseguenti gli eventi precipitativi sia ad alcune riduzioni dei deflussi funzionali ad aumentare lo stesso volume d'invaso. Il lago Maggiore recupera quota con un riempimento del 41% superiore al valore d'inizio mese. Analoga situazione sul lago di Como e sul lago d'Iseo dove il riempimento è pari, rispettivamente, al 63,5% e al 77,9%. Stazionario invece il livello del lago di Garda con un riempimento importante, prossimo al 70%. 

Anche le falde sotterranee si confermano in progressivo stato di depressione lungo tutta l'asta del Fiume a partire da quelle Piemontesi. I dati comunicati dai gestori delle centrali idroelettriche confermano i bassissimi livelli di produzione energetica. "E' importante rilasciare quando possibile risorsa idrica per mantenere le derivazioni dal Po a beneficio della maturazione delle colture stagionali e dell'habitat lungo l'alveo e nei rami secondari - ha detto il segretario dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE, Meuccio Berselli - Per esempio, il graduale rilascio di risorsa dal Lago di Garda che ha livelli tutt'ora apprezzabili risulta provvidenziale per alimentare con continuità le opportunità di prelievo a valle”.

A soffrire di questa scarsità idrica è anche l’agricoltura e, di conseguenza, le aziende. È notizia di questi giorni che molte aziende stanno modificando i loro piani colturali rinunciando alla programmazione di semine di secondo raccolto. Le colture maggiormente a rischio sono i prati, i cereali autunno vernini (principalmente il frumento) e il mais. “E’ tempo di irrigare il mais, ma l’acqua nei fiumi non c’è – sottolineano i cerealicoltori di Coldiretti Cremona –. Fortemente stressata dall’assenza di acqua, la crescita della pianta di mais si blocca. In particolare in questa fase della crescita della pianta, detta fase di ‘viraggio’, è fondamentale che l’acqua non manchi. Se si prosegue così, è certa una drastica riduzione del raccolto”.


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