Straordinaria asta a Cremona della parigina Millon: da una ricca collezione di una famiglia cremonese verranno battuti Campi, Boccaccino, Battistello, Ceruti e altri. Il catalogo
E' una delle più grandi raccolte artistiche cremonesi, quella conservata in un palazzo nobiliare in pieno centro città, vicino a Piazza Marconi. I proprietari misero insieme una collezione artistica che forse non ha eguali a Cremona. Ora, tutta la collezione - per volere degli eredi - andrà all'asta attraverso una delle case d'asta più famose al mondo, la parigina Millon. L'asta si terrà in il 27 settembre 2023 alle ore 16 h 30 presso la Sala Stradivari dell’Hotel Continental, Piazza della Libertà 26, Cremona.
Tutta la collezione è in esposizione presso la dimora privata dal 23 al 26 settembre dalle ore 10h30 alle ore 18h00 solo su appuntamento. (Per Informazioni: Vittorio Preda, Email : vpreda@millon.com)
"Entrai dalla porta di servizio. Attraversato l'ingresso secondario e la maestosa cucina, la prima stanza che incontrai fu la sala da pranzo. - racconta Vittorio Preda nella prefazione al catalogo dell'asta - La prima visione che ebbi delle opere d'arte conservate in questa sontuosa residenza cremonese è stato il portentoso dipinto "Popolani all’aperto", già attribuito a Giacomo Ceruti (1698 - 1767). L'immensa tela era appesa, come oggi, su una delle pareti lunghe della sala, imponendo rispetto e ammirazione. - racconta Vittorio Preda - Ed eccolo lì, questo quadro anonimo di collezione privata, che avevo da poco adorato alla mostra bresciana dedicata al Ceruti e di fronte al quale avevo già immaginato possibili ma difficili attribuzioni! Poi, spostandomi di stanza in stanza nell'appartamento del piano nobile, il mio occhio avido ha potuto posarsi su quegli splendidi dipinti che, come ho poi scoperto, solo rare e selezionate persone avevano avuto il privilegio di contemplare lungo diversi decenni. Una sorta di eccitante gioco intellettuale mi spinse naturalmente a indovinare man mano i nomi dei vari possibili autori: Salvator Rosa, Palma il Giovane, Il Malosso, Paolo Pagani, Giulio Campi, Gerard Seghers, Battistello Caracciolo... Un intero manuale di storia dell'arte si svelava davanti ai miei occhi. Cominciava a prendere forma un viaggio immaginario attraverso l'Italia, da nord a sud, con alcune tappe nel nord Europa, attraverso stili diversi, soggetti tutti affascinanti, opere talora non più ammirate da decenni e altre conosciute soltanto attraverso riproduzioni in bianco e nero”.
Ed ecco il comunicato stampa della casa d'aste che elenca alcuni capolavori in vendita. “Per la sua prima asta italiana, la casa d'aste Millon ha l'onore di presentare gli arredi (dipinti, mobili, tappeti e oggetti d’arte dal XV al XIX secolo) di una prestigiosa dimora cremonese.
I collezionisti all’origine di queste raccolte furono una coppia di colti appassionati d'arte della Cremona bene degli anni ‘60. Fu sostanzialmente a partire da quegli anni che la collezione iniziò a prendere forma. Negli anni ‘70 essa raggiunse un livello attorno a cui sembra che in città addirittura si favoleggiasse. Dal gusto raffinato, esigenti nelle loro scelte, discreti fino all’inverosimile, i due collezionisti cremonesi rappresentano precisamente quel « savoir vivre à l’italienne » che spesso all’estero é fatto ancora oggetto di invidia e ammirazione. Si legge nel comunicato della casa d'aste -
Il cuore della vendita è costituito dai dipinti antichi, un vero e proprio viaggio immaginario attraverso l'Italia, da nord a sud, con alcune tappe nel nord Europa, attraverso stili diversi, soggetti tutti affascinanti, opere talora non più ammirate da decenni e altre conosciute soltanto attraverso riproduzioni in bianco e nero.
I lotti principali della vendita portano i nomi di artisti ben noti ai collezionisti: Salvator Rosa (Napoli, 1615 - Roma, 1673) è superbamente rappresentato da un Baccanale di dimensioni e provenienza principesche (50.000 euro / 60.000 euro); Palma il Giovane (Venezia, 1548/1550 - 1628) ci stupisce con un'immensa pala d'altare firmata, dai caldi colori lagunari (40.000 euro / 50.000 euro); la sorella di Sofonisba, Europa Anguissola (Cremona, 1548-1549 circa - ante 18 gennaio 1579) gioca qui in casa con un inedito e raro ritratto virile autenticato dal Professor Marco Tanzi (20.000 euro / 30.000 euro); un altro napoletano, Battistello Caracciolo (1578 - 1635), è l’autore di una strepitosa Salomè, nota come la "Salomè Pelzer" (50.000 euro / 60.000 euro); il caravaggismo nordico è ben evocato dai Giocatori di carte di Gerard Seghers (Anversa, 1591 - 1651); un capolavoro della pittura di soggetto popolare del primo Settecento è il portentoso e anonimo dipinto Popolani all’aperto, recentemente presentato nella memorabile mostra di Ceruti a Brescia (150.000 euro / 250.000 euro); un'altra affascinante e inedita tela, di un artista probabilmente francese attivo a Roma tra il 1615 e il 1625, raffigura la Negazione di Pietro (35.000/40.000 euro); di un raro pittore, Angiolillo Arcuccio (attivo a Napoli tra il 1464 e il 1492), è un inedito, imponente e notevole polittico su fondo oro (60.000-80.000 euro).
Le magnifiche sale che da decenni ospitano queste opere e gli altri lotti inclusi nella vendita saranno eccezionalmente aperte al pubblico unicamente su appuntamento.
Ecco il catalogo completo delle opere all'asta
Nelle foto alcuni degli ambienti del palazzo e alcune opere in asta
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commenti
Mariateresa
29 agosto 2023 15:11
Dalle foto appare una dimora storica ben conservata, scrigno di preziose opere d'arte, quadri , arredi, lampadari, porcellane, cristalli.
Sarebbe un sogno se questa dimora con tutto quanto contiene (che verrà disperso) potesse diventare un museo.
Ma la legge del denaro vince su tutto
Enzo Rangognini
30 agosto 2023 13:53
Letto con sorpresa l'annuncio dell'asta di dipinti, mobili e arredi che a Cremona il 27 settembre disperderà la splendida raccolta messa assieme da due coniugi fini amatori d'arte, e rimpianto che non se ne sia potuta salvare l'unità nella sede che l'aveva mano a mano accolta nel corso di oltre sessant'anni, ho atteso un paio di giorni che Fabrizio Loffi lanciasse un suo appello a mantenere nella nostra città almeno uno dei capolavori lì conservati. Poiché non l'ha ancora fatto, lo spenderò io a favore della tavola dei "Tre santi e donatore" di Boccaccio Boccaccino, superstite frammento di quella di ampiezza più che doppia originariamente dipinta per la nostra chiesa di S. Pietro al Po. In primis è rivolto allo Stato perché l'opera venga notificata - se ancora non lo è stata - e se ne vieti la fuga in altro Paese. Infine, ciò fatto, la tavola risulti meno onerosa per il collezionista locale cui è chiara l'importanza della sua permanenza a Cremona.