Una scoperta che riaccende i riflettori anche sugli strumenti a tastiera, Pietro Anelli era l'accordatore di fiducia di Verdi
È a tutti nota la vicenda che in queste ultime settimane sta interessando il destino di Villa Verdi di Sant’Agata e la fruizione – sospesa dal primo novembre 2022 – del Museo interno che accoglie moltissimi cimeli di Giuseppe Verdi e alcuni dei suoi strumenti musicali prediletti. Il ritrovamento nel Negozio Sperlari di Cremona del fortepiano viennese ottocentesco (qui l'articolo) riaccende i riflettori sulla collezione Verdi, una collezione “virtuale” tanto ampia quanto parcellizzata tra Emilia Romagna e Lombardia degli strumenti musicali utilizzati dal Maestro di Busseto. Molti strumenti musicali utilizzati da Verdi furono direttamente o indirettamente legati a vicende storiche, musicali, familiari e locali: Pietro Anelli (1863-1939) era l’accordatore e il riparatore di fiducia di Giuseppe Verdi e in alcuni pianoforti troviamo ancora visibile, accanto all’autografo di Verdi, quello di Pietro Anelli… di Cremona. Talvolta questi strumenti a tastiera hanno rappresentato per Verdi stesso non solo meri oggetti di studio e di lavoro ma sono diventati, col tempo, i “suoi beni sacri” dal forte valore rimemorativo ed affettivo. Verdi amava il pianoforte poiché era uno strumento polifonico a larga estensione capace di riprodurre l’insieme orchestrale, passando dall’amato pianoforte Fritz a sei pedali al prestigioso pianoforte Erard, di cui diventò grande estimatore, prediligendolo ai Pleyel in gran voga al tempo. Importantissimi, dunque, sono i pianoforti a coda Erard che Verdi usava nella sua casa invernale di Genova (attualmente conservato presso la Casa di Riposo per Musicisti di Milano) o a Villa Sant’Agata; i pianoforti e i fortepiani di Casa Barezzi di Busseto, il fortepiano conservato al Museo Teatrale alla Scala di Milano di fattura viennese che fu di proprietà di Antonio Barezzi che lo donò a Giuseppe Verdi nel 1832, quattro anni prima che la figlia Margherita convolasse a nozze con il compositore; il pianoforte Luigi Erba usato da Verdi all’Hotel de Milan e attualmente conservato al Castello Sforzesco di Milano. Ancora una volta, il ritrovamento di un bene musicale significativo nel cuore di Cremona, suggerisce alla Città di non dimenticarsi di valorizzare anche gli strumenti a tastiera che, come gli strumenti ad arco, hanno segnato una parte importante della vita musicale cittadina.
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