Una straordinaria donazione alla Biblioteca di Cremona: in arrivo oltre ventimila libri d'arte del professor Flavio Caroli, da sempre legato al nostro territorio e alle sue espressioni artistiche
Una straordinaria notizia per la cultura cremonese. Ventiquattromila volumi del Professor Flavio Caroli tra cui diverse centinaia di tesi di laurea entreranno a far parte del patrimonio della Biblioteca di Cremona. Non solo, saranno conservati e consultabili in una sala appositamente dedicata a Flavio Caroli. Segno tangibile dell'amore del professor Caroli per la nostra, il nostro territorio, la sua storia e i suoi artisti. Una donazione senza eguali frutto anche dell’impegno e del lavoro della Dott.sa Raffaella Barbierato, Direttrice della Biblioteca di Cremona, del suo staff e di alcuni volontari che hanno magistralmente organizzato il delicato trasferimento dei volumi per la prossima settimana. Da oltre due anni si parlava della donazione che solo in questi giorni ha avuto l'ufficializzazione anche con il via libera del Ministero. Lo straordinario nucleo di libri d'arte (sia moderna che antica) costituirà un robusto nucleo per far diventare la nostra biblioteca un punto di riferimento importante per chi vuol studiare storia dell'arte
Più volte abbiamo avuto l’onore di essere ospitati nella dimora di campagna del Professore, a Caruberto, frazione di San Martino del Lago, in provincia di Cremona, il luogo che per più di quarant’anni ha rappresentato il suo buen-retiro estivo. Proprio tra queste mura, in spazi dedicati, sono stati conservati fino ad oggi, i preziosi volumi. Tra i libri spiccano alcune foto di personaggi famosi e ci colpisce un ricordo dell’amicizia con Marta Marzotto. Tra gli affascinanti affreschi ed i lunghi corridoi che caratterizzano l’antica dimora di campagna hanno soggiornato personaggi dell’arte e dello spettacolo, amici, conoscenti, appassionati d’arte perché si sa… il Professor Caroli è sempre pronto a parlare d’arte e non nasconde mai il suo amore per Cremona e la sua splendida campagna.
Flavio Caroli è nato a Ravenna, milanese d’adozione ma ha sempre frequentato gli ambienti cremonesi per i suoi studi. Lui stesso ci racconta: “Luoghi che ho sempre amato per la ricchezza della cultura figurativa. Voglio ricordare un episodio in particolare che ha segnato le mie scelte. Nel ‘72 mi sono imbattuto, per caso, nel quadro di Lucia Anguissola, sorella di Sofonisba. Un quadro che ai tempi non volli acquistare, un quadro che inspiegabilmente sparì e non se ne seppe più nulla. Decisi poi di parlarne nel ‘73 sulla rivista di Roberto Longhi “Paragone” e da qui nacque progressivamente in me l’interesse sempre più forte per la famiglia delle Anguissola tanto che scrissi il libro “Sofonisba Anguissola e le sue sorelle. – continua – Ai tempi già avevo degli amici in queste zone così, un poco alla volta, iniziai a fare delle piccole ricognizioni. Io e mia moglie ce ne innamorammo. Subito mi accorsi dell’incredibile incrocio tra Leonardo da Vinci e Sofonisba. La villa dove viveva Cecilia Gallerani, la Dama con l’ermellino ritratta da Leonardo, si trova a San Giovanni in Croce, a tre km proprio da Caruberto, e qui era situata la proprietà della famiglia Ponzoni, nella figura di Roberto Ponzoni, nonno di Sofonisba – specifica – persona che si è sempre presa cura del magnifico Santuario di Santa Maria Nascente in Caruberto della fine del 1300. Realizzai che queste terre erano proprio situate tra Caruberto e Castel Ponzone, dove, ai tempi, esisteva il castello della famiglia; per me, fu subito una magia”. Il casato Ponzoni apparteneva alla più antica nobiltà feudale di Cremona tanto che, in epoca comunale, furono tra i protagonisti della storia patria. Le sorelle Anguissola erano nobili, discendenti sia dell’aristocratica famiglia piacentina degli Anguissola (da parte del padre Amilcare), sia della famiglia cremonese Ponzoni (per parte di madre con Bianca).
Impossibile non citare il suo ultimo lavoro “Storia sentimentale dell’arte – Un’educazione alla bellezza", Editore Solferino, in cui, ancora una volta, il suo “parlare d’arte” arriva sempre dritto al cuore.
Attraverso uno stile chiaro e diretto coinvolge subito dalle prime battute. La sua opera rappresenta un intimo racconto dell’autore, un delicato ed appassionato viaggio attraverso un’esplorazione evolutiva personale e professionale in cui ogni scintilla di luce, ogni ombra, ogni curva, ogni paesaggio o essere vivente riportano agli antichi maestri che hanno segnato la storia dell’arte. Ad ogni fase della sua vita corrisponde un dipinto, un artista ed una stagione creativa. Alle pagine centrali sono dedicati due importanti capitoli riservati alla storia dell’arte legata a Cremona ed alla magia della campagna cremonese. A queste pagine consegna come pietra scolpita nel tempo il suo affetto per la realtà cremonese.
“Esiste la straordinarietà di luoghi incantevoli e come tutte le magie è un qualcosa di inspiegabile – racconta Caroli – sono come folletti nell’aria, c’è la suggestione di Sofonisba, le stagioni che trasformano i paesaggi: d’inverno sembra la rigida tundra russa, come descritta dai grandi scritturi russi, c’è Puskin, mentre d’estate tutto si trasforma ed è chiaramente uno spaccato dei quadri di Van Gogh con il trionfo della luce del sole, il giallo del frumento, le balle di fieno, i girasoli ed il verde che spicca creando magnifici contrasti”.
Nelle foto Flavio Caroli nella sua casa di Caruberto e alcune delle sale dove sono conservati i libri della sua biblioteca d'arte
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commenti
Michelede Crecchio
29 ottobre 2023 17:38
Un evento davvero importante e significativo per la cultura italiana e cremonese in particolare. Stupisce lo scarso rilievo che i mezzi di comunicazione locali (eccezion fatta per Cremona Sera) stanno dando a questo significativo episodio di mecenatismo culturale.
Cesara Zinetti Borghini
30 ottobre 2023 17:26
Condivido in toto la riflessione dell’Arch. De Crecchio.