Virus West Nile portato dalle zanzare, due anziani gravi a Mantova. Si alza l'attenzione in tutto il territorio dell'Ats Valpadana
Sale l'attenzione anche nel territorio dell'Ats Valpadana per i casi da virus West Nile diffuso con le zanzare. Due anziani in provincia di Mantova sono gravi proprio per questo virus e sono stati colpiti da una forma di encefalite: uno è in Rianimazione, l’altro in Malattie Infettive. Altri tre casi sono asintomatici. Finora i mantovani infettati sono cinque. Restano due invece per ora i casi cremonesi: un caso serio ma ormai in via di guarigione e un altro con pochi sintomi. All'Ats la sorveglianza resta alta con screening continui sui donatori di sangue o sui casi sospetti (e il materiale inviato per i test a Pavia) e massima attenzione attivando eventuali indagini epidemiologica con il coinvolgimento del settore veterinario. Quattro sono i malati nel bresciano (di cui uno gravissimo) mentre in Veneto sono già 68.
Una sostenuta circolazione del virus West Nile (Wnv) in alcune regioni, soprattutto del Nord Italia, “ha fatto registrare” al 2 agosto “un totale di 94 casi d’infezione (tra cui 55 casi di infezione neuro-invasiva, 19 casi in donatori di sangue, 19 casi di febbre e 1 caso sintomatico) con 7 decessi”. Lo sottolinea la circolare ‘Prevenzione, sorveglianza ed interventi in risposta alla circolazione dei virus West Nile e dell’Usutu’, firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, e dal direttore generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari Pierdavide Lecchini. La circolazione del West Nile ha finora interessato: Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna e Friuli Venezia Giulia.
In Lombardia la sorveglianza veterinaria ha mostrato una circolazione del virus in tutte le province tranne Monza, Lecco, Bergamo e Sondrio. I casi confermati di West Nile, aggiornati a lunedì 8 agosto, in regione sono 11 tra cui 4 neuroinvasivi (gravi, con paziente ricoverato con sintomatologia neurologica, ad esempio meningoencefalite), 3 febbri (casi non gravi, con febbre come sintomo rilevante) e 4 donatori (infezioni riscontrate in donatori asintomatici, identificate tramite screening sulle sacche di sangue).
“In Lombardia – dichiara la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti – è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale. Vengono infatti monitorate sia le infezioni nelle zanzare (sorveglianza entomologica), sia” quelle “negli equidi e negli uccelli, e ovviamente i contagi negli uomini. Un sistema efficace che ci consente di monitorare costantemente e dettagliatamente la situazione”.
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