Papa Francesco, una guida nel mio piccolo mondo di lotte contro gli scempi ambientali
Sono trascorsi ormai due giorni dalla morte di Papa Francesco e ancora fatico a colmare il vuoto lasciato nella mia mente e nel mio cuore. Non parlo come il miglior credente praticante che si conosca... non credo di averne titolo. Quel poco, però, che cerco di mettere in pratica da Amministratore, molto trae spunto dalle riflessioni del Santo Padre. Un vuoto che trova preoccupazione pari ad un argine, lì a tenere le acque del Fiume lontano dalle case che, in un battibaleno, si sgretola, lasciando spazio ad una inondazione di negazionismo, capitalismo ed élite del potere. Un settimanale "di sinistra" scriveva qualche tempo fa: "L'ecologismo senza lotta di classe è solo giardinaggio", parole che trovo anche nel pensiero di Francesco.
Il Suo pontificato è iniziato nel 2013, io Sindaco la prima volta nel 2014. Subito nel 2015, quando forse io manco capivo cosa stessi facendo, l'enciclica Laudato Sii, un documento da leggere e rileggere, ogni giorno, quando hai un dubbio, quando ti assale il desiderio di mollare tutto perché non può andare sempre tutto storto. Un manifesto per un Mondo ideale e per un paese (la P maiuscola o minuscola non fa differenza) accessibile a tutti, senza distinzioni. Lo tengo nel cruscotto della macchina, lo sfoglio quando sono giù di corda.
Qualche anno dopo l'esortazione apostolica Laudate Deum (2023) che, se possibile, rafforza ancora di più il pensiero ambientalista di Papa Francesco.
Ho usato ed abusato più volte delle parole di questi due grandi documenti nel corso dei miei interventi, nel mio piccolo mondo di lotte contro gli scempi ambientali.
Chissà se tutte le persone, le Autorità, le associazioni, che si sono affrettate per esprimere il proprio cordoglio, con frasi fatte strappa lacrime, hanno mai letto i Suoi testi. O meglio: se hanno mai pensato come mettere in pratica qualche Suo insegnamento, svincolandosi dalle logiche economiche, vicine al potente di turno, lontane dal mondo reale.
Nel capitolo il "pungiglione etico" dell'Esortazione Apostolica "Laudate Deum," Papa Francesco affronta la decadenza etica del potere e il suo impatto sulla crisi climatica.
Sottolinea come il potere reale sia spesso mascherato da marketing e falsa informazione, meccanismi utilizzati da coloro che hanno risorse per influenzare l'opinione pubblica. Questo approccio è fondamentalmente egoistico e dannoso per l'ambiente e la società.Il Papa critica le promesse illusorie fatte ai residenti delle aree in cui si progettano progetti con impatto ambientale significativo. Si fa spesso riferimento al progresso locale o alle opportunità economiche, ma spesso si nasconde il fatto che questi progetti porteranno a un'area devastata, meno abitabile e senza vita. Questo approccio è motivato dalla ricerca del massimo profitto al minimo costo e manca di una vera preoccupazione per il benessere delle persone e dell'ambiente.
"La logica del massimo profitto al minimo costo, mascherata da razionalità, progresso e promesse illusorie, rende impossibile qualsiasi sincera preoccupazione per la casa comune e qualsiasi attenzione per la promozione degli scartati della società."
Il Papa sottolinea come questa logica metta in discussione la cosiddetta "meritocrazia," in cui il potere è spesso concentrato nelle mani di coloro che sono nati con condizioni migliori. Se non si cerca una vera uguaglianza di opportunità, la meritocrazia può diventare un modo per consolidare ulteriormente i privilegi di pochi, indipendentemente dai danni causati alla casa comune.
Che cosa ci lascia quindi Francesco in eredità: il più grande manifesto ambientalista e progressista mai scritto. Una pietra d'angolo per un futuro equo e migliore. Spetta oggi a tutti noi, alla Politica, alle Associazioni ambientaliste, al mondo religioso e quello laico, nel desiderio di colmare quel vuoto lasciato dal suo sorriso e dalle sue parole, trovare la forza di attuare il Suo pensiero.
Sindaco di Gerre de' Caprioli (CR)
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