4 agosto 2025

Storia dei Comuni, dalla dominazione straniera all'Unità d'Italia

La competizione smodata tra le varie Signorie italiane alle fine del 1400 produsse una tale trama di alleanze e contrapposizioni continue da rendere praticamente impossibile ricomporre dei rapporti stabilì. Milano, Roma, Mantova, Verona, Venezia,Firenze, Napoli, Ferrara, Rimini, Urbino, Siena, Genova, Bologna…prendere a caso una qualsiasi di queste città e vedrete che è stata più volte sia alleata che nemica delle altre citate.

Venne un momento in cui divenne praticamente impossibile riuscire a ricostruire alleanze reciproche, al punto che l'unica soluzione per la più potenti Signorie fu di chiamare in aiuto i sovrani di altre nazioni, dalle Francia alla Germania, dall'Austria alla Spagna, per aver la meglio sui vicini di casa italiani. 

A tutti gli effetti, una complicatissima 3 contorta Guerra civile italiana combattuta tra città italiane con l'aiuto della altre grandi nazioni che naturalmente approfittarono di queste debolezze per fare dell'Italia il campo di battaglia delle grandi lotte continentali pet il controllo DI meta del pianeta, con l'Italia sempre al primo posto quale trofeo più ambito.

Assieme alle armi e ai soldati, gli stranieri si portarono anche un flagello imbarazzante, il così detto Mal Francese, proprio perché diffuso in Napoli per la prima volta da soldati francesi. Oggi esso è noto a tutti noi come Sifilide, una terribile malattia sessuale il cui batterio uccide l'uomo dopo anni di tormenti fisici e mentali, febbri feroci e pustole dolenti. 

Un flagello anche morale, dato che ammalarsi di Sifilide significava di fatto ammettere pubblicamente la propria infedeltà coniugale o peggio la rottura del voto di castità …perché tra gli alti prelati della Chiesa Cattolica di allora la promiscuità sessuale  era all'ordine del giorno, tanto che di Sifilide morì perfino uno dei più grandi Papi della Storia, quel Giulio II a cui dobbiamo la realizzazione della Cappella Sistina.

Gli stranieri in Italia non porteranno solo Sifilide e peste bubbonica, ma anche soldati, tasse, imposizioni, impiccagioni e legislazioni coercitive, con una gestione totalmente centralizzata e direttamente rispondente alle loro  capitali esercitata da Viceré o Governatori, con il risultato che j nostri Comuni perdono completamente ogni ruolo o importanza.

Bisognerà attendere tre secoli ed  un geniale generale corso perché I comuni tornino ad essere centrali in Italia: sarà Napoleone in persona a ridare alle amministrazioni comunali e ai loro Podestà un notevole potere amministrativo sul territorio, anche proprio per sottrarli al controllo dei delegati stranieri e abbattere quel sistema secolare di controlli centralizzato.

Sconfitto Napoleone a Waterloo nel 1815, le grandi potenze tornano a spartirsi l'Italia e i comuni tornano nel dimenticatoio. Sarà solo l'unità dell'Italia a opera dei Savoia a dare ai comuni l'assetto amministrativo fondamentale che hanno ancora oggi, e a trasformare il ruolo di Sindaco in un trampolino di lancio per tantissime carriere politiche.

Il Sindaco, una parola nuova che affonda le sue radici non solo dal tardo latino Sindicus, inteso come “patrocinatore”, “difensore” della comunità, e che affonda le sue radici etimologiche perfino nel greco “dike”, e cioè Giustizia. È se nel Medioevo il sindaco era usato per alcuni collaboratori del Podestà, l'unità della nazione in poi andrà proprio a sostituire il Podestà, tranche che per quel Ventennio fascista in cui ironia della sorte di torna a usare proprio il temine Podestà.

E proprio sotto la Dittatura di Mussolini I Comuni tornano svuotarsi di ruolo e poteri, delegati gran parte ai Prefetti e ai gerarchi Fascisti.

Dopo il 1945 I Sindaci italiani quasi tutti scelti tra le fila dei partigiani e dei CNL anche se eletti dall'intero Consiglio Comunale, saranno gli straordinari motori della ricostruzione del Paese

Dopo il terremoto giudiziario di Mani Pulite, saranno i cittadini a scegliere con il proprio voto il loro Sindaco, che è Capo della Amministrazione, primo funzionario del comuno, Capo della Polizia Locale e che soprattutto possiede uno straordinario potere di tutela:  quello di poter mandare a casa una intera maggioranza semplicemente dimettendosi, cosa che ad avviso di chi scrive sarebbe interessante proporre anche a livello nazionale.

I Comuni e i loro sindaci sono un inestimabile patrimonio collettivo nazionale, ossatura territoriale dello Stato e e su ciò grava il sempre più difficile compito di far funzionare le oltre 1600 comunità italiane.

(La foto del professor Martelli è di Daniele Mascolo)

Sovrintendente agli Archivi del Comune di Milano

Docente di archivistica all'Università degli studi di Milano 

Francesco Martelli


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