22 luglio 2025

Open Arms: era il caso di insistere?

Non sono un simpatizzante di Matteo Salvini, anzi l’omonimia mi crea qualche imbarazzo. Né penso che i profughi debbano essere rimandati nell’inferno libico che tutti conosciamo. E certi commenti di Salvini dopo le accuse per il caso Open Arms, ad esempio “Ho difeso i confini” mi sono sembrati davvero fuori luogo anche sul piano del buon gusto visto che l’ex Ministro dell’Interno non stava affrontando un pericoloso esercito nemico.

La Procura di Palermo ha presentato ricorso per Cassazione contro la sentenza del Tribunale di Palermo che ha assolto Matteo Salvini dal reato di sequestro di persona aggravato. In verità la sentenza del Tribunale, 272 pagine, era molto motivata e non ha risparmiato censure all’ex ministro. Ma il problema di fondo è un altro. Mi sembra che tutto il processo Open Arms si basi su un presupposto errato. Stare su una nave non soddisfa quella restrizione della libertà di movimento che è l’elemento costitutivo del reato di sequestro di persona. Si sequestra qualcuno quanto lo si chiude in una stanza o in una cantina, non quando rimane, anche se per giorni, sulla nave dove già si trova e da cui comunque per ragioni di necessità, ad esempio di salute, sarebbe alla fine comunque sbarcato come accaduto ai profughi anche in casi simili. Il sequestro di persona, cioè secondo il Codice penale privare qualcuno della libertà personale, è il divieto di uscire da un luogo e difficilmente può configurarsi nel semplice divieto di sbarco, per quanto sbagliato. In più sia le autorità spagnole, paese di bandiera della nave, sia la stessa Open Arms, per ragioni diverse, avevano sostanzialmente eluso, come spiega la sentenza, anche se nessuno lo ricorda, l’obbligo della Spagna di essere coinvolta subito, quando la nave era in acque internazionali, e di accogliere i migranti.  Al più si può parlare per l’ex Ministro di omissione di atti d’ufficio o di omissione di soccorso, reati ormai non lontani dalla prescrizione, non di sequestro di persona aggravato che è un reato gravissimo punito sino a 15 anni di reclusione.

È difficile comunque intravedere in questa storia qualcosa che vada di là di responsabilità politiche e morali e insistere, anche con il ricorso in Cassazione, per trascinarla a tutti i costi sul piano del processo penale non è una buona scelta. Il processo Stato-mafia, pur un caso molto diverso, in questo insegna.

La politica fa poco e spesso male, si veda la vicenda dei centri in Albania, ma le Procure  dovrebbero riflettere sul fatto che esondare non serve e può fare più di un danno, anche ai principi che si intendono difendere.

 

Guido Salvini


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commenti


Pierpa

22 luglio 2025 14:47

Ok, giuste considerazioni. Ma sono le Procure che esondano, o è la politica che segue i pricipii del Marchese del Grillo? Pare che esista ancora l'obbligo dell'azione penale, finché Nordio permetterà.

Tony

25 luglio 2025 15:12

Non sono d'accordo. Concordo pienamente col giudice Salvini. Aggiungo che facendo un martire l' omologo Matteo, al pari del governo ungherese con Ilaria Salis, seppur per ragioni molto diverse, non si rende un buon servizio all' idea politica (e di giustizia) che si vuole difendere, ottenendo un evidente effetto boomerang.

Maurizio

22 luglio 2025 14:59

Alla fine e' diventata una persecuzione nei confronti di Salvini, perpetrata sperperando soldi pubblici. A questo tipo di magistratura e' giusto mettere un freno

Pierpa

22 luglio 2025 19:21

Freno? L'unico freno che si può imporre alla magistratura è la legge (fatta dal parlamento, non dai magistrati). Altrimenti arriveremmo alla magistratura soggetta al potere politico, con tanti saluti a "la legge è uguale per tutti".

Stefano

22 luglio 2025 20:28

Bravo. È evidentissimo che di sequestro di persona non si trattava, perché la nave poteva andar via da lì quando voleva. Ma con questa magistratura super politicizzata, anche le cose ovvie sono difficili da rilevare, ovviamente se riguardano l'avversario politico. Non dimentichiamo poi che quella nave stava violando le leggi di un Paese sovrano, cercando di entrare illegalmente.

Claudio

23 luglio 2025 08:15

...Andreotti, di cui nessuno parla più (o mi sbaglio?) diceva "a pensar male si fa peccato, però a volte s'azzecca"...

Stefano

23 luglio 2025 20:14

E tuttavia, nonostante la stima che ho per lei, mi è parso un po ' ingenuo quando obietta a Salvini l affermazione che lui " difende i confini" Forse si è dimenticato la lezione del cavallo di Troia.? E non è necessario essere armati come i greci di allora nella pancia del cavallo. Al di là del fatto che chi vuole si può armare anche dopo, in quanto a delinquenza, terrorismo,sfruttamento di traffici illeciti, mantenimento a carico degli italiani, ma non della Chiesa che li vuole a braccia aperte, dimenticandosi degli italiani , basta poco per fare del male per chi entra con cattive intenzioni. Quanto meno per sfruttare facendosi passare per profughi.

Luciano Losi

24 luglio 2025 10:57

Non ho gli elementi e la competenza per capire se i magistrati avessero spazio per fare ricorso alla sentenza, ma di sicuro ritengo che il vero problema di noi italiani non siano quei disgraziati che arrivano nel nostro paese, ma la potenza economica cinese che sta pian piano fagocitando gli spazi economici anche europei. Per quanto riguarda Salvini, non mi interessa come andrà a finire la causa in questione, ma la speranza è che non proceda il progetto del ponte sullo Stretto, vera sciagura finanziaria, che ci costerebbe un sacco di soldi, quando invece le due regioni interessate avrebbero bisogno di infrastrutture (ferrovie,ponti,strade, ecc.).