Qualità e fattore umano al Ponchielli. E una concertistica di alto livello
Una benaugurante spera di sole ha salutato stamane la presentazione della nuova stagione concertistica del teatro Ponchielli.
Se ci fosse una cabala del massimo palcoscenico cittadino il numero vincente non potrebbe che essere il quattro.
Quattro i membri del team, il sovrintendente e direttore artistico Andrea Cigni, che ha illustrato le linee guida generali lungo le quali hanno preso forma gli otto appuntamenti, il segretario artistico Lorenzo Del Pecchia, che li ha raccontati in dettaglio, la segretaria artistica Paola Coelli per la danza e la responsabile Comunicazione e Media Barbara Sozzi: la soddisfazione per la parata di stelle che è stata radunata per questo cartellone era palpabile, e non poteva essere diversamente, visti i nomi proposti.
Quattro concerti ciascuno per i due filoni principali tra cui il teatro ha ripartito equamente i concerti previsti: le grandi orchestre e la musica da camera.
Un viaggio emozionante nel grande sinfonismo d’Oltralpe che ci regalerà ben due sinfonie di Gustav Mahler, eseguite dalla Filarmonica della Scala diretta da Lorenzo Viotti e dalla JUGENDSINFONIEORCHESTER BERLIN at Georg-Friedrich-Händel-Gymnasium diretta da Knut Andreas, la Sinfonia n. 6 “Tragica e la Sinfonia n.4, in un ideale confronto tra un’orchestra, che è un’eccellenza assoluta italiana, per la prima volta a Cremona, e un’orchestra giovanile straniera che non mancherà di travolgere il pubblico con tutta l’energia e l’entusiasmo che solo l’età anagrafica unita al talento può dare.
Dal tardo romanticismo al cuore stesso dell’Ottocento con la Sinfonia n.3 di Felix Mendelssohn Bartholdy, la “Scozzese”, che verrà eseguita dall’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Michele Mariotti. Infine, in questo ideale viaggio a ritroso nel tempo, un gruppo all’insegna della prassi storicamente informata, Il giardino armonico, che con la direzione di Giovanni Antonini presenterà i concerti dell’opera terza di Antonio Vivaldi: solista d’eccezione Isabelle Faust.
Il parterre degli affezionati spettatori del Ponchielli potrebbe già bearsi di tali nomi e programmi stratosferici, ma non finisce qui: la musica da camera offre altrettanti appuntamenti di prim’ordine a cui davvero sarebbe difficile rinunciare.
Ancora il magico numero quattro per i brani che potremo ascoltare daI celebre violinista tedesco Frank Peter Zimmermann a Febbraio: di rara esecuzione l’Introduzione e variazioni sul tema del lied “Trockne Blumen”, dall’omonima composizione di Franz Schubert, brano che già da solo varrebbe tutto il concerto. Ma il ghiotto programma prosegue con Brahms, Szymanowski e Bartók, per un appuntamento davvero unico nel suo genere.
Di rara bellezza anche la prima delle due date di Marzo, con i cinque solisti Pietro De Maria, Alessandro Carbonare, Francesco Di Rosa, Guglielmo Pellarin, Andrea Zucco, che eseguiranno i Quintetti di Mozart e Beethoven, programma davvero particolare per l’impasto timbrico del quartetto di fiati accostati al pianoforte.
Quattro infine i mesi in cui si snoda questa rutilante stagione concertistica. Da Gennaio ad Aprile un susseguirsi di solisti e orchestre di altissimo livello, ma è nell’ultimo mese che ben tre appuntamenti spazieranno senza confini tra generi ed epoche: Lucas e & Arthur Jussen, fratelli prodigio, ci rapiranno con un programma spettacolare, ancora quattro brani di cui l’ultimo, Le sacre du Printemps di Igor Stravinsky, eseguito nella primigenia versione per due pianoforti.
Una data all’insegna del cross-over quella del quintetto vocale a cappella noto come Alti & Bassi, che promette di affascinare e trascinare a teatro anche i più riottosi rispetto alla musica colta, ma è una parentesi che si accoglie volentieri prima dell’immersione barocca del Festival Monteverdi.
Cigni ha sottolineato come il titolo scelto per la stagione 2025, “Crescendo”, sia l’emblema di un progetto per la città che è cresciuto ma continuerà a crescere, grazie all’apporto delle istituzioni e dei numerosi partner privati che sostengono il teatro. Il bilancio positivo dell’attuale gestione è un dato oggettivo, ma il vulcanico direttore artistico non è certo il genere di persona che siede sugli allori: nella convinzione che per raggiungere obiettivi sempre più elevati la chiave sia il welfare del personale a tutti i livelli, Cigni ha informato, con grande orgoglio, delle migliorie apportate agli ambienti di lavoro, con zone relax e financo la possibilità di cucinare salutari pasti freschi all’interno dell’edificio, in una sala dedicata.
Piccole grandi attenzioni che dimostrano come la qualità non possa esistere disgiunta dal fattore umano.
La prenotazione dei posti sarà aperta agli abbonati dal 16 Novembre al 6 Dicembre per la musica e dal 23 Novembre al 13 Dicembre per la danza. A seguire la vendita dei biglietti per i singoli spettacoli.
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