Marina Di Guardo a Cremona per lanciare il suo nuovo libro con la cremasca (animatrice culturale) Barbara Donarini
“La bellissima presentazione di ‘Quello che ti nascondevo’ a Cremona”. Grazie a Barbara Donarini (animatrice culturale), Beppe Arena per la splendida conduzione, al comune di Cremona per aver messo a disposizione la meravigliosa Sala dei Quadri, ad Annalisa Arena, alla libreria Feltrinelli e a tutto il fantastico pubblico che ha partecipato”. Così postò via Instagram la scrittrice Marina Di Guardo: mamma delle tre sorelle più social e belle di Cremona: Chiara, Francesca e Valentina Ferragni La Di Guardo è nata a Novara ma ha origini siciliane. Vive tra Cremona e Milano. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha lavorato come vicedirettrice dello showroom di Blumarine. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L’inganno della seduzione (Nulla Die, 2012), poi seguito da Non mi spezzi le ali (Nulla Die, 2014). Il passaggio definitivo al thriller risale al 2015, quando pubblica nella collana digitale ZoomFiltri di Feltrinelli, curata da Sergio Altieri, Bambole gemelle e Frozen Bodies (Delos Books, 2016). Con Mondadori ha pubblicato Com’è giusto che sia (2017), opzionato per una serie televisiva, La memoria dei corpi (2019), tradotto in diversi paesi, Nella buona e nella cattiva sorte (2020) e Dress code rosso sangue (2022).
Questa la trama del suo ultimo libro, ‘Quello che ti nascondevo’, edito dalla Mondadori di Marina Di Guardo: “Da quando la moglie Allegra è morta, precipitando da un dirupo affacciato sul lago di Como, Giacomo, imprenditore e titolare di un brand di gioielli, si trascina tra mattine grigie e pomeriggi interminabili, nell'attesa del momento in cui finalmente arriverà a casa e potrà chiudere fuori il mondo. Dopo essersi versato un bicchiere del whiskey preferito, il suo unico desiderio è passare la serata a riascoltare dalle casse dello stereo i vocali che la moglie gli ha mandato negli anni, e aggrappandosi a quella voce illudersi di averla ancora accanto. È proprio in una di quelle serate solitarie e intrise di malinconia che Giacomo, d'un tratto, coglie nella registrazione un dettaglio che prima gli era sempre sfuggito: in uno dei messaggi, per una frazione di secondo, dietro la voce di Allegra se ne distingue un'altra. Una voce che lui non conosce. Una voce che appartiene a un uomo. Divorato da un dubbio angosciante, Giacomo comincia a setacciare il computer della moglie, finendo per scoprire un segreto per lui inimmaginabile. Forse, la morte di Allegra potrebbe non essere stata una tragica fatalità”.
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