Musica e storie a Casa di Nostra Signora, che ha riaperto le porte in occasione della Festa della donna
In occasione della Giornata internazionale della donna, nel pomeriggio di mercoledì 8 marzo il primo concerto della rassegna “Il pane e le rose – Musica e Storie” ha segnato la riapertura alla città e al territorio, dopo la pandemia, di Casa di Nostra Signora, la struttura di via Ettore Sacchi, a Cremona, dedicata all’accoglienza “al femminile” e gestita dalla Caritas diocesana.
«L’idea è nata tre anni fa, l’obiettivo è quello di portare la musica al di fuori delle mura scolastiche per condividerla in una struttura che si impegna nel sostegno delle donne in difficoltà». Sono queste le parole con cui Angela Alessi, docente presso il liceo musicale Stradivari di Cremona, che racconta il progetto “Il pane e le rose”, rassegna nata dalla collaborazione fra la professoressa Alessi e Nicoletta D’Oria Colonna, coordinatrice della struttura diocesana.
Primo di tre incontri, quello dell’8 marzo ha voluto rimarcare l’importanza di una festività che a Casa di Nostra Signora si celebra ogni giorno dell’anno. L’obiettivo del concerto, con violini e voci, è stato infatti proprio quello di mettere in relazione la cultura musicale con l’operato che sta dietro al sostegno delle donne in difficoltà, portando così un momento di leggerezza che si interpone fra le storie dei residenti della struttura e i trascorsi prima di unirsi alla grande famiglia della struttura diocesana.
A dar voce al bisogno di riscatto e di emancipazione sono stati gli strumenti e la abilità delle mani delle giovani violiniste del liceo musicale Stradivari di Cremona, un’orchestra di archi squisitamente femminile che ha avvolto con la bellezza della musica classica la sala della struttura d’accoglienza.
Oltre alla musica ha trovato spazio anche la letteratura, affrontata attraverso la recitazione di brani tratti da alcune letture a cura dell’attore Massimiliano Pegorini e di alcune allieve del liceo sul tema della relazione tra donne e professione musicale.
A raccontare dell’operato della struttura è proprio la coordinatrice della struttura, Nicoletta D’Oria Colonna, spiegando che «indigenza, problemi psichiatrici e solitudine sono solamente alcuni dei motivi per i quali la struttura interviene. Grazie ai Servizi sociali si crea un progetto che ha come fine ultimo quello di dare autonomia alle donne così da poter ricominciare con le proprie capacità. Entrare in contatti con alcuni ambiti culturali risulta essere difficile, per questo ci impegniamo a portarli nella nostra struttura, e proprio per questo motivo riproponiamo “Il pane e le rose” dopo un arresto momentaneo dovuto alla pandemia».
Il nome della rassegna nasce proprio da una storia di cultura ed emancipazione del tutto femminile, bisogna infatti tornare indietro di centro anni, più precisamente nel 1912, «Il pane e le rose» è stato un motto delle operaie tessili americane, ben consapevoli dell’importanza dei bisogni primari, ma allo stesso tempo sicure che oltre al pane c’è bisogno anche delle rose, a rappresentare la necessità di una vita fatta anche di arte e bellezza.
Il secondo appuntamento sarà “Due di due – Omaggio a Bela Bartók”, in programma domenica 2 aprile, alle 16.30, e nasce in seguito ai contatti tra le maestre di violino Angela Alessi e Renata Lacko, musiciste dal profilo eclettico con esperienza decennale come professori d’orchestra, docenti e organizzatrici di eventi culturali.
Il gran finale sarà venerdì 12 maggio, con l’esibizione dell’Orchestra d’Archi “Stradivari”, in programma alle 18.30.
Durante gli incontri saranno presentati due libri: il primo è il frutto di un cammino di rinascita scritto da Daria Varasano che, sollecitata dai laboratori autobiografici nella “Casa di Nostra Signora” è arrivata a scrivere Non volevo diventare una panchina rossa nel parco. Il secondo è l’ultima opera della scrittrice Laura Falqui, che chiude la Trilogia della vita vagabonda. Oltre ai libri, sarà possibile acquistare alcuni prodotti realizzati e proposti dalle ospiti ed il ricavato andrà interamente in beneficenza a loro vantaggio.
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