23 maggio 2023

Venerdì per CremonaJazz arriva Tony Esposito, mito delle percussioni

E così, in un baleno siamo già arrivati all’ultimo appuntamento per l’edizione 2023 di Cremona Jazz. L’onore di chiudere in bellezza la rassegna, venerdì 26 maggio, spetta a un personaggio divenuto molto popolare negli anni ottanta, ma che gode di una fama acclarata tuttora: stiamo parlando di Toni Esposito, il percussionista principe di tanti gruppi illustri, e il musicista e compositore di molti album a suo nome. 

Antonio “Toni” Esposito è nato a Napoli il 15 luglio del 1950 e sin dalla giovane età sviluppa la sua passione per le percussioni e utilizza qualsiasi oggetto che possa emettere un suono, dalle pentole alle lamiere, dalle padelle ai manufatti di legno. Tutte queste sonorità verrano alla luce soprattutto nei suoi primi dischi da solista.

Ma facciamo un passo indietro, la storia racconta che alla fine degli anni sessanta Esposito, grazie alla frequentazione della casa che il musicista Shawn Philips acquistò a Positano, ci fu l’incontro con il tastierista Paul Buckmaster, già allora collaboratore di Elton John.

Questo incontro galeotto fece di Buckmaster il direttore artistico del suo primo album, intitolato semplicemente Toni Esposito, anche se da molti è conosciuto come “Rosso Napoletano”. Il disco fu prodotto da Renato Marengo, oltre ai successivi tre album. Fu inciso per l’etichetta di Lucio Battisti, la Numero Uno. L’album vedeva la partecipazione della crema dei musicisti che gravitavano nell’area napoletana, Gigi De Rienzo, Mark Harris, Bruno Limone, Robert Fix e Edoardo Bennato. 

Successivamente videro la luce “Processione sul mare”, “Gente distratta” e “La banda del sole”, che potremmo classificare come i dischi delle origini.

La musica che scaturiva dai solchi, era un’ondata di suoni fra il jazz rock di Miles Davis e dei Weather Report unito al folk partenopeo. Questo mix, unito anche al blues, lo portò dritto dritto alla corte di Pino Daniele, con il quale, assieme a De Piscopo, Amoruso, Zurzolo e Senese divise la gloria di uno dei gruppi più formidabili della musica italiana. “Vai mò” il loro capolavoro e molte tourneè assieme in Italia e all’estero. Non solo con Pino Daniele collaborò, anzi, molti sono i personaggi che si sono avvalsi della sua abilità, come Alan Sorrenti, Francesco Guccini, Edoardo Bennato, Lucio Battisti, Lucio Dalla e Roberto Vecchioni, solo per citarne alcuni.

In parallelo, continua la sua attività solistica che lo porta alla svolta commerciale nel 1982, con l’uscita di “Tamburo”. In questo lavoro era presente “Pagaia”, la sua prima vera hit , che diventa sigla di Domenica In. Vince per ben due volte Un disco per l’estate e nel 94, con “Kalimba de Luna” arriva a vendere oltre cinque milioni di copie nel mondo. Con questo brano vince il premio critica discografica. Tre Festival di Sanremo, nell’ 87 con il brano “Sinuè”, nel 90 con Eugenio Bennato e il brano “Novecento aufwiedersehen” e nel 93 in coppia con I ladri di biciclette con il brano “Cambiamo musica”. Nel 1997 partecipa al Festival della Gioventù a Cuba e a Rock in Rio, unico italiano ad essere invitato a queste manifestazioni.

Il titolo del concerto di venerdì sera è “Le origini”, e presumiamo che il musicista attinga al suo primo repertorio, oltre chiaramente ai suoi pezzi più conosciuti.

Ad accompagnare Toni Esposito sul palco dell’Auditorium ci saranno il fedele Gigi De Rienzo al basso, Lino Pariota, tastiere , sinth e voce, Claudio Romano alla batteria e special guest Antonio Faraò al pianoforte. Inizio concerto fissato come sempre alle ore 21.

 

Emilio Palanti


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