Al Museo Civico la mostra "Franca Baratti. Le vie dell'arte" dal 27 settembre
Franca Baratti. Le vie dell’arte. Questo il titolo della mostra, curata da Raffaella Colace e Donatella Migliore, che sarà inaugurata venerdì 27 settembre, alle ore 17, al Museo Civico “Ala Ponzone. L’idea di rendere omaggio a Franca Baratti è nata dal figlio, Angelo Guarneri, desideroso di rendere omaggio alla madre attraverso una retrospettiva che la ricordasse nella ‘sua’ Cremona e ne ripercorresse le diverse fasi creative, tutte segnate da una nutrita produzione di opere che incontrarono non pochi riscontri di critica guadagnando notorietà anche oltre i confini cittadini.
Il progetto, avviato alla fine del 2022, ha avuto il sostegno dell’allora assessore alla Cultura, Luca Burgazzi, nonché del conservatore della Pinacoteca, Mario Marubbi, con i quali si è lavorato affinché fosse possibile offrire una sede istituzionale alla mostra, realizzata con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona.
Nata a Castelponzone (Cremona) il 23 novembre 1925, dopo la formazione al liceo artistico di Brera e la frequentazione dell’omonima Accademia a Milano sotto la guida di maestri come Francesco Messina e al fianco di compagni quali Gianni Dova e Roberto Crippa, Franca Baratti si stabilisce a Cremona dove, a partire dagli anni Sessanta, inizia la sua carriera artistica con la prima mostra personale organizzata al Circolo Filodrammatici della città. Dall’iniziale matrice espressionista, la sua pittura evolve poi verso un linguaggio più essenziale e soprattutto astratto, approdando alla cosiddetta stagione cosmico-spaziale che durerà fino alla metà degli anni Settanta. Successivamente l’artista comincerà a recuperare un linguaggio figurativo, inaugurando una stagione della memoria che si protrarrà per tutti gli anni Ottanta.
Questi decenni costituiscono un periodo di intensa attività espositiva che la porteranno alla Galleria Ricci Oddi a Piacenza nel 1976, a Toronto nel 1978 e a Milano, a palazzo Bagatti Valsecchi, per la sua prima antologica, che diventerà itinerante, toccando anche Cremona. Nell 1997 avviene l’incontro con le opere di Altichiero nell’Oratorio di san Giorgio a Padova, da cui scaturirà l’ultima intensa stagione che vedrà l’artista impegnata per ben cinque anni nella rivisitazione degli affreschi padovani. Ne nascerà un volume, edito da Electa, dal titolo Franca Baratti. Il “Ciclo per Altichiero”. Opere 1997-2001, presentato a Cremona. Nel 2002 l’artista allestisce in alcuni locali del piano terra della sua casa una piccola galleria personale, un luogo di esposizione permanente reso necessario dall’esigenza di riordinare e archiviare le centinaia di lavori realizzati, ma anche di avvicinarsi alla propria città cui, tre anni dopo, donerà alcune sue opere celebrate nella mostra organizzata presso il Museo Civico Ala Ponzone con pubblicazione del catalogo a cura di Lia De Pra Cavalleri.
Franca Baratti muore a Cremona il 16 aprile 2018 lasciando un cospicuo numero di opere rappresentative di ogni fase del suo lavoro.
Nell’occasione della mostra Cremonabooks pubblica un volume che intende offrire una esaustiva panoramica dell’interessante percorso artistico compiuto dalla Baratti. Curato dalle stesse Raffaella Colace e Donatella Migliore, esso ospita anche un breve contributo dell’assessore alla cultura, Rodolfo Bona, che ha accolto con entusiasmo e partecipazione questa iniziativa dedicata all’artista. Il volume verrà ufficialmente presentato all’Adafa venerdì 11 ottobre alle ore 17.30 (ingresso libero fino a esaurimento posti).
Sia la mostra che il volume sono stati realizzati grazie alla generosità e alla sensibilità del dott. Angelo Guarneri che offre a Cremona l’occasione di ripercorrere, attraverso le opere di sua madre, il sentire artistico e l’atmosfera culturale di secondo Novecento.
FRANCA BARATTI. LE VIE DELL’ARTE
A cura di Raffaella Colace e Donatella Migliore
Cremona, Museo Civico "Ala Ponzone"
28 settembre – 10 novembre 2024
Aperta da martedì a domenica dalle 11 alle 17
INGRESSO GRATUITO
Ogni domenica di ottobre alle ore 11 visita guidata con le curatrici (max 15 persone)
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