Quando in via Ghisleri si facevano la pasta Combattenti e i grissini Kim. La pubblicità di Boccasile e i caroselli di Mina. Poi l'incendio e l'arrivo dell'Esselunga
C'era una volta lo stabilimento della "Pasta Combattenti" in via Ghisleri. Adesso al suo posto c'è lo stabile del supermercato Esselunga e appartamenti tra via Ghisleri e via Rialto. Un tempo qui sorgeva uno degli stabilmenti più importanti di Cremona con pasta venduta in tutta Italia, con la pubblicità affidata alla grande grafica di Boccasile (1950) e addirittura con Mina ("Folle banderuola") presente a Carosello. Lo stabilimento "Pasta Combattenti" fu fondato a Cremona nel 1921 da ex Combattenti della Prima Guerra Mondiale. Famosi furono anche i grissini Kim. che arrivarono sulle tavole di tutti gli italiani negli anni Sessanta. La proprietà Maffezzoni da sempre è stata vicina allo sport cremonese. Guido Maffezzoni fu presidente della Cremonese dal 1956 (quando prese il posto di Arturo Soncini) e guidò la società grigiorossa per tanti anni, fino al 1967 quando arrivò Domenico Luzzara (fino al 1999). Anche il basket ebbe tra gli sponsor la Pasta Combattenti: la squadra giocava allora nella palestra (ex chiesa) di via Chiara Novella e riuscì a raggiungere la serie A nel 1960 a cui dovette rinunciare per difficoltà societarie.
Ma a distruggere la Combattenti è stato forse il più grande incendio mai sviluppatosi in città. Alle 13,15 del 24 gennaio 1987 bruciò lo stabilimento della Pasta Combattenti, tra via Ghisleri e via Rialto. Per tre giorni i vigili del fuoco restarono sul posto con i loro mezzi. Tutte le linee di produzione nei quattro capannoni furono distrutte. I danni ammontarono a dieci miliardi di lire. Il pastificio era nato nel 1921 come cooperativa di pastai ex combattenti e reduci della prima guerra mondiale. Il boom si ebbe negli anni Sessanta con la linea di produzione dei grissini Kim. Poi la crisi, il passaggio dell'attività dopo l'incendio alla Cooperativa Cerealicola della Lomellina che trasferì l'azienda a Corte de' Frati. Nel 2006 venne acquisita da Newlat Spa, già proprietaria dei pastifici Pezzullo (Eboli) e Guacci (Campobasso). L'area della ex Combattenti venne acquistata dalle cooperative cremonesi che poi la cedettero a una immobiliare. Al posto dello stabilimento è sorto il complesso commerciale e abitativo dell'Esselunga.
Nelle foto lo stabilimento e gli uffici della Pasta Combattenti, poi i manifesti di Boccasile, lo stabilimento abbandonato e la demolizione dopo il grande incendio
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commenti
harry
5 giugno 2024 17:42
Alla fine degli anni '70, all'inizio delle mie esperienze lavorative, mi ritrovai come colleghi nel lavoro a turni, ex dipendenti del pastificio Combattenti assorbiti in una nuova realtà lavorativa. Voglio ricordare con questo commento Alessandro "Sandron", Oscar "Mistura", Giovanni, Gianmario, Antonio ed altri di cui non ricordo il nome. Alcuni non sono più tra noi e leggendo questo articolo voglio testimoniare la profonda umanità di quei cari colleghi.
Francesco Capodieci
6 giugno 2024 16:41
Di questo terribile incendio non ricordo molto. Mi piacerebbe - e, penso, interesserebbe anche a molti altri lettori - conoscerne le cause (errore umano? dolo?), in base agli accertamenti dell'autorità giudiziaria. Vi furono vittime fra i dipendenti dello stabilimento e gli abitanti delle case vicine? Iniziative concrete di solidarietà verso coloro che avevano perso il posto di lavoro?
Qualche puntualizzazione al riguardo sarebbe opportuna, magari in un prossimo articolo.
Giuliano
12 giugno 2024 20:14
Sono nato nel 1946 in via Ghisleri 61, proprio di fronte al pastificio Combattenti, ed ho vissuto lì fino al 1979. Ho visto tutte le trasformazioni: crescita, declino e scomparsa dello stabilimento. Le foto mi hanno fatto tornare indietro nel tempo, con moderata nostalgia: erano anni tosti, in cui si lavorava sodo, però c'era lavoro per tutti e chi si impegnava poteva migliorare sensibilmente le proprie condizioni economiche e sociali. E c'era tanta gioventù. Ora, purtroppo, non è più così.