La vecchia via del Teatro (via Gaetano Cesari) prima delle demolizioni verso corso Vittorio Emanuele
La foto di Ernesto Fazioli eseguita tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta mostra la strada in salita che, fiancheggiando il Teatro Ponchielli, arriva su fin in piazza San Pietro. I grandi cambiamenti nella strada sono stati proprio all'imbocco dove è stato demolito il palazzo su cui spicca la scritta "Spaccio Coloniali" fino a via Porta Po Vecchia e nel suo tratto finale quando l'Istituto Ciechi Margherita è diventato Scuola di formazione professionale. Un condominio è poi sorto negli anni Sessanta a metà della via. La strada è via Gaetano Cesari dal 1945 quando per volontà del CLN si decise di dedicarla all'insegne critico musicale togliendo l'intitolazione a Tito Minniti medaglia d'oro della Guerra di Etiopia (d'altra parte corso Vittorio Emanuele II era dedicato a Ettore Muti). Anticamente si chiama vicolo San Pietro e poi vicolo del Teatro dal 1871.
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commenti
Michele de Crecchio
25 giugno 2025 15:53
Ricordo bene l'inopportuna demolizione degli edifici di destra. Stavano finendo gli anni sessanta del secolo scorso, ma il comune di Cremona si ostinava ancora a perseguire obiettivi urbanistici ormai anacronistici come quello, ipotizzato nella prima parte dell'ottocento, di realizzare un colossale ampliamento del corso Vittorio Emanuele, dal piazzale di porta Po sino al Torrazzo. La stessa opinione pubblica cremonese, ormai da tempo non apprezzava più tale tipo di stravolgimenti dell'assetto tradizionale della città storica ed il quotidiano locale si fece efficace espressione di tale diffuso malcontento, inizialmente con una breve, ma efficace, critica a firma del suo direttore di allora (il compianto Mauro Masone) e poi ospitando un più completo ed argomentato intervento di un gruppo di giovani architetti ed ingegneri. Purtroppo l'ingegner Vittorio Foderaro e l'architetto Michele de Crecchio (autore della presente nota) sono gli unici ancora viventi autori di quel documento critico che, immodestamente, ritengo abbia non poco contributo a fare, finalmente, aggiornare la prassi urbanistica della nostra città a livelli più decorosi, nonché, legalmente e culturalmente, più aggiornati.