28 luglio 2025

Solidarietà per Gaza e per il popolo palestinese

Il Piano del Governo israeliano per la deportazione del popolo palestinese da Gaza è ormai entrato in una fase operativa. Chi sopravvive allo sterminio per fame, malattie, bombe verrà cacciato dalla Striscia ridotta a un cumulo di macerie proprio per renderla invivibile. Si tratta dell'attuazione di una intenzione politica da tempo invocata dai Ministri israeliani Ben Gvir e Smotrich, che la sociologa franco-israeliana Eva Illouz definisce esponenti del "fascismo ebraico". Nell'incontro ufficiale con Donald  Trump a Washington Benjamin Netanyahu ha ribadito che 1) Israele non si ritirerà da Gaza e ne manterrà il controllo per la propria sicurezza 2) il Governo israeliano non è interessato all'eventualità di uno Stato palestinese 3) il reinserimento dei palestinesi potrà avvenire individuando Paesi disposti ad accogliere gli sfollati. Trump ha definito l'espulsione dei palestinesi da Gaza come "libera scelta" in quanto potranno scegliere le destinazioni dove farsi accogliere.

Per la Tavola della pace di Cremona sono inaccettabili e ingiustificabili i massacri indiscriminati della popolazione civile come sostenuto, tra gli altri, dal Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres e dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme;  altrettanto inaccettabile è il fatto che Israele stia pianificando la cacciata dei palestinesi da Gaza, ignorando o fingendo di ignorare che Gaza è Palestina, parte integrante della Palestina storica e che la titolarità di deciderne il futuro spetta esclusivamente ai palestinesi che la abitano. Per questo la Tavola della pace di Cremona lancia un appello che ci auguriamo sia condiviso da associazioni, forze sociali, partiti e Istituzioni rappresentative ad ogni livello, anche da parte dell'Unione Europea: urgente garantire l'accesso a cibo, acqua, cure mediche; urgente fermare i massacri anche attraverso una tregua provvisoria. Ma altrettanto urgente riaffermare secondo il Diritto Internazionale che Gaza appartiene ai palestinesi e che solo loro hanno il diritto di autodeterminarsi.

La Comunità internazionale ha poco tempo per impedire la catastrofe della cacciata di un popolo dalla sua terra, sempre che ci sia la volontà politica di fermare questo disegno criminale ed eversivo che non solo disconosce ogni minimo principio di umanità e di civiltà ma soprattutto straccia lo stesso Diritto internazionale che vieta espressamente pulizia etnica e genocidio proprio in seguito alla tragedia dell'Olocausto.

Le vittime della Shoah sono diventate i carnefici di oggi a Gaza.

A Gaza il Governo israeliano non rispetta nemmeno le regole militari previste dalle Convenzioni di Ginevra, che obbliga l'esercito occupante a garantire alla popolazione civile l'accesso al cibo, all'acqua, alle cure mediche. Al contrario, decine di migliaia di palestinesi affamati sono costretti a recarsi presso i Centri di distribuzione gestiti da una Fondazione privata israelo-statunitense, rischiando ogni giorno di essere colpiti da vere e proprie esecuzioni di massa da parte delle forze armate israeliane occupanti.

Il Piano del governo israeliano è chiaro: uccidere, affamare, intimidire, così da spezzare lo spirito di un popolo e costringere i sopravvissuti  ad andarsene. Questo Piano è ingiusto, illegittimo, criminale! Per questo va fermato se ancora l'Occidente, l'Europa, l'Italia credono nell'uguale diritto dei popoli alla libertà. 

Nella foto persone in attesa del cibo a Gaza

Tavola della Pace di Cremona


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