"Controcampo" con Tonino Cagnucci de "Il Romanista": "Qui a Roma nessuno si illude, sappiamo che sarà durissima vincere allo Zini. Vardy è bello vederlo segnare. Però domenica 'stesse bono'"
Dopo una sosta per le nazionali che ha avuto il sapore di un decorso lento e sofferto, evidenziando ancora una volta le falle di un sistema calcio che scricchiola dal palazzo al rettangolo verde, il campionato di Serie A è pronto a riaccendere i motori. Per la Cremonese, la ripartenza coincide con una sfida che ha il sapore dell'impresa: la "dodicesima fatica" grigiorossa si chiama Roma. La compagine capitolina, sotto la guida del ‘Gasp’, ha conquistato la vetta della classifica a suon di spallate, condividendo il trono – seppur di malavoglia – con i coinquilini nerazzurri.
Sarà un banco di prova incandescente per gli uomini di Davide Nicola: le soste, si sa, sono un'arma a doppio taglio per chi rincorre la salvezza. Per analizzare il match di domenica alle ore 15:00, abbiamo ospitato “ai nostri microfoni”una firma d'eccezione nel panorama della comunicazione giallorossa: Tonino Cagnucci, Direttore Editoriale de "Il Romanista”, voce e anima del quotidiano multimediale che racconta la passione giallorossa a 360 gradi. La testata giornalistica nasce nel 2004, con l’obiettivo di creare il primo quotidiano in formato cartaceo, interamente dedicato a una singola squadra di calcio. Tonino Cagnotti ne prende la guida nel 2017 e nel 2019 il formato digitale prende il sopravvento, integrando progressivamente, anche app, podcast e radio, confermando l’identità profondamente legata al tifo e alla ‘cultura Romanista’, che si riflette nel taglio degli articoli e nella scelta dei contenuti.
Direttore, bentrovato. Partiamo dalla sosta: in un tuo recente editoriale hai citato la "meritata quiete" per il lavoro di Gasperini. Che settimane sono state per la piazza giallorossa in vista dello Zini?
"Come tutte le soste per la Nazionale: insopportabile e noiosa. Senza Roma il fine settimana – e non solo – non ha molto senso. Certo, passare due settimane da primi in classifica ha aiutato, è stato piacevole. Ha aiutato anche a recuperare qualche calciatore, o meglio, ad accorciare i tempi di recupero di più di qualcuno".
“Non credo alle favole, credo a Geppetto che le costruisce". Hai definito così il tecnico arrivato solo da qualche mese nella Capitale. Come arriva la capolista a questo appuntamento? C'è il rischio di aver staccato la spina?
"Contenta sicuramente, ma, credo e spero, ancora più determinata. Nell’ambiente c’è consapevolezza dei limiti di questa rosa, della forza delle avversarie – anche se più di qualcuna sta deludendo – c’è consapevolezza che purtroppo questo primato è destinato a essere provvisorio. Però, ecco, facciamo che domenica pomeriggio possiamo dirci ancora: siamo primi, ma c’è solo da lavorare".
La Roma vanta la miglior difesa della "zona Europa", ma là davanti l'infermeria pesa. Quanto incide l'assenza di un terminale offensivo costante in un ingranaggio così ben oliato?
"Tanto. Anzi, tantissimo. La Roma contro l’Udinese ha giocato senza Dybala, Bailey, Fergus e dopo 40’ Dovbyk, e ha giocato forse la sua migliore partita. Gasperini sta facendo qualcosa che assomiglia al capolavoro, però nel senso di un super lavoro più che di un miracolo. Qui tutti pensiamo che con un attaccante in più saremmo persino più in alto. Decisamente".
La passione del popolo giallorosso lo ha spinto a polverizzare i posti disponibili nel settore ospiti dello Zini, e parte dei distinti, in pochi minuti. Eppure, il tifoso romanista sembra vivere questa gioia con un retrogusto di ansia, quasi temesse un risveglio brusco. È così?
"La risposta c’è sempre stata. Se c’è una cosa che non è mai mancata alla Roma è la sua gente. Anzi, a parte la bellezza e la grandezza della città, tutto il resto delle squadre italiane non hanno mai avuto con così costanza e coerenza il seguito che ha sempre avuto e avrà sempre la Roma. Si segue a prescindere. Rispetto al passato però, ribadisco, c’è più consapevolezza, meno voglia di illudersi, meno voglia di farsi male. Dov’è la Roma là ci saranno i suoi tifosi, perché la Roma è i suoi tifosi".
L'estate scorsa l'arrivo di Gasperini fu accolto con freddezza. Oggi, quel "Geppetto" che svuota i luoghi comuni sembra aver conquistato tutti. È scoccata la scintilla?
"Sì. Più che freddamente, all’inizio il suo nome ha fatto rabbrividire. Ma è durato poco poco, sia perché la scelta l’ha fatta Ranieri, una specie di garante del romanismo, sia perché Gasperini è un grande allenatore e la gente a Roma adesso ha particolarmente voglia di fare bene. A parte uno striscione fuori lo stadio di un gruppo, prima ancora che divenisse ufficiale, Gasperini ha ricevuto solo credito, sostegno e applausi. Anche perché, oltre che con i risultati, si è presentato bene con le parole: non è stato ruffiano, sempre sincero, schietto, parlando solo di lavoro".
I grigiorossi, reduci da due stop consecutivi, cercano riscatto tra le mura amiche. Che Cremonese ti aspetti di trovare di fronte?
"Spero la peggiore possibile, ma so bene che non sarà così. Vista da qui la Cremonese è una squadra solida, che ha voglia, entusiasmo per questo ritorno in A, un grande allenatore e un grandissimo uomo come Nicola. Poi le ultime volte con voi non ci è andata bene. Quindi qui nessuno si illude, sappiamo che sarà durissima vincere allo Zini".
A Cremona l'arrivo di Jamie Vardy è stato una scarica di adrenalina pura. Umiltà e classe contro l'anagrafe. Da ‘calciofilo praticante’, come giudichi l'impatto dell'inglese?
"Fantastico. È una storia romantica, ha il sapore del calcio. Già Vardy di suo ha un percorso così particolare e così poco “moderno”, vederlo segnare con la Cremo è un bell’effetto. Però domenica 'stesse bono'".
Osservando la rosa grigiorossa, c'è qualche elemento che ti ha impressionato e che vedresti bene in palcoscenici d'alta classifica, magari proprio in ottica mercato?
"Sarò banale ma a me fa simpatia Baschirotto e, non da adesso, mi piace Bonazzoli. Da una parte c’è una fisicità impressionante, dall’altra una tecnica raffinata".
Nicola contro Gasperini: due timonieri che sanno come portare la nave in porto. Che partita dobbiamo attenderci dal punto di vista tattico ed emotivo?
"Mi aspetto una Roma aggressiva, che andrà a rompere le scatole alla Cremonese da subito. Ma non sarà per niente facile. Ribadisco la mia stima per Nicola, sotto tutti i punti di vista. Ma domenica lasciateci continuare a sognare. Grazie".
Non mi resta che ringraziare Tonino Cagnucci per la disponibilità e la simpatia. L'appuntamento è fissato per domenica, nella speranza che il prato dello Zini sia teatro di una contesa avvincente, leale e spettacolare, degna dello spettacolo che ci sarà sugli spalti e delle ambizioni di entrambe le piazze.
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