Davide Nicola: "Andiamo a imparare dai più forti e per noi è un'opportunità clamorosa, per farci capire qual è il livello da raggiungere"
Mister Davide Nicola ha presentato così Inter-Cremonese, la sfida della 6ª giornata di Serie A Enilive 2025-26 che vedrà i grigiorossi protagonisti allo stadio “San Siro” domani sabato 4 ottobre 2025, alle ore 18. Ecco le sue dichiarazioni.
A Como la Cremo ha mostrato coraggio soprattutto nel secondo tempo, dopo i primi 45′ in cui è stata più prudente. Si riparte da lì oppure chiederà da subito il coraggio visto nella ripresa? “Coraggio non è la parola giusta, dobbiamo diventare consapevoli di ciò che possiamo fare quando abbiamo la palla. Nel primo tempo abbiamo attuato una strategia in maniera importante, forse non siamo riusciti ad interpretarne un’altra con continuità. Fondamentale è saper leggere la partita e i momenti per impegnare l’avversario, capendo cosa l’avversario ha preparato contro di te. Le gare cambiano di quarto d’ora in quarto d’ora, molto dipende dall’impatto, l’atteggiamento dell’avversario… Per tutto il girone di andata dovremo imparare molto e capire il più velocemente possibile questo campionato. L’Inter è la classica squadra che sa fare tutto e lo sa fare molto bene, che sia la gestione del possesso o l’aggressione tra le linee, oltre a sapersi compattare bene a partire dagli attaccanti per sfruttare le ripartenze. Andiamo a imparare dai più forti e per noi è un’opportunità clamorosa, per farci capire qual è il livello da raggiungere. Sarà una partita importante per darci la dimensione di quanto serva per stare ad alti livelli”.
L’Inter viene da un periodo positivo e davanti ha tante opzioni, nonostante l’assenza di Thuram. “Sappiamo benissimo che tutti gli attaccanti hanno dimostrato ampiamente le loro qualità, senza dimenticare le grandi risorse che hanno a centrocampo e l’organizzazione difensiva. Giocano insieme da tempo e hanno un allenatore che ha già dimostrato grandi cose in carriera e sta mostrando le sue idee. Il punto è ribaltare questa visione e la sfida sta proprio nel capire come possiamo crescere affrontando giocatori di questo livello: mettendo in campo una grande libertà mentale e la consapevolezza che per essere efficaci dovremo essere squadra dal riscaldamento al triplice fischio. Dovremo dimostrare grande capacità organizzativa quando avranno palla loro e personalità quando la avremo noi: in Serie A non puoi non costruire e devi saperlo fare in base all’avversario che hai di fronte. Noi siamo squadra se tutti gli effettivi sono concentrati e dediti alla fatica che bisogna fare contro avversari di questo genere”.
Chi sarà assente domani? “Vardy e Sarmiento hanno fatto grandi passi in avanti e saranno della partita. Payero sta trovando continuità ed è presente, ma non possiamo correre rischi con i carichi di lavoro. Stanno progredendo tutti, serve pazienza perché tutti siano abili e arruolati per entrare dalla panchina o a gara in corso”.
Contro squadre di questo livello quanto conta la velocità di reazione nelle diverse situazioni di gioco? “Serve tantissimo, ma in generale: è sempre funzionale al gioco, che sia in fase di possesso o non possesso. Per essere veloce devi prevedere, conoscere, e quindi noi abbiamo cercato di conoscere l’avversario in maniera assidua. Sono una squadra molto consapevole, quindi ripeto che la partita sarà importante perché ci permetterà di studiare e capire quali strategie adottare per limitarla. Quando avremo palla servirà mostrare organizzazione, idee e pazienza, prendendo rischi calcolati. Questo lavoro ci permetterà di crescere ad una velocità diversa, e noi abbiamo bisogno di crescere in consapevolezza, libertà di pensiero, predisposizione al gioco. Organizzarsi per limitare va bene, ma allo stesso tempo bisogna organizzarsi anche per impensierire loro: alla fine della partita vedremo se ci riusciremo”.
Si ritiene soddisfatto della velocità di apprendimento dei ragazzi? Payero, per esempio, alla prima da titolare ha fatto vedere buone cose. “Martin è uno dei giocatori che conosce meglio la categoria, si vede quando qualcuno è abituato e sa adattarsi a certe situazioni e la sua sfida era vederlo dall’inizio. Io sono assolutamente felice dell’approccio dei ragazzi e gliel’ho riconosciuto al termine della gara di Como, dobbiamo rispettare l’avversario e cercare di limitarlo perché ne conosciamo le qualità e allo stesso tempo vogliamo esprimere noi stessi. Questo equilibrio passa dal lavoro nelle due fasi, il passaggio dal primo al secondo tempo di Como l’ha dimostrato e dovremo farlo rendendolo ancora più fluido. Credo che questo passaggio avverrà lungo tutto il girone di andata, anche con giocatori che progressivamente daranno il loro contributo”.
Audero sarà della partita? Potremmo vedere Floriani dal 1′? “Pezzella, Zerbin e Floriani sono gli esterni che hanno avuto il maggior minutaggio sin qui, Barbieri non l’abbiamo avuto per un lungo periodo ma a livello motorio è assolutamente recuperato e non vedo l’ora di far crescere tutti in termini di minuti giocati. Romano potrebbe partire titolare, Barbieri potrebbe subentrare e io lo desidero perché avremo bisogno di tutti. Audero non sarà con noi, non ha accusato nulla di impegnativo ma è stato bravo a rispettare il fastidio che ha avuto e a fermarsi”.
Quanto le piacerebbe arrivare alla seconda sosta per le nazionali da imbattuto? “Credo non esista allenatore che vuole perdere una partita, siamo consapevoli che sin qui siamo riusciti ad essere competitivi perché abbiamo avuto umiltà, rispetto e consapevolezza. Sappiamo perfettamente che capiteranno momenti in cui non riusciremo a fare punti, non dobbiamo vivere questa situazione come se ci mancasse qualcosa. Alla fine del campionato raccoglieremo ciò che meritiamo, sappiamo che il cammino svolto sin qui non è normale, capiterà di non raccogliere ciò che meriteremo ma non sprechiamo energie pensandoci. Affrontiamo ogni partita per ottenere il risultato: se ci riusciremo bene, se no andremo avanti per la nostra strada”.
Sin qui in trasferta ha optato per un attacco con una sola punta di ruolo. Quando si vedrà un tandem più “pesante”? “Credo sia più un discorso di caratteristiche, sin qui hanno giocato quelli che stanno meglio fisicamente. Vardy l’abbiamo inserito subito prima dell’inconveniente fisico, adesso ci appresteremo a dargli maggior minutaggio. Bonazzoli è stato spesso presente, Johnsen ha caratteristiche diverse e Vazquez è un giocatore universale. Stiamo impiegando gli attaccanti che ci permettono di avere continuità e costruire la partita anche con chi ha meno minutaggio, quando tutti avranno i 90′ nelle gambe potremmo trovare nuove soluzioni. Lo scopo di un allenatore è quello di far coesistere il più possibile la qualità dei giocatori”.
Quanto incide affrontare i prossimi impegni con un buon bottino di punti in classifica? “Noi non ragioniamo in questo modo. Abbiamo conquistato dei punti e ci siamo riusciti grazie al lavoro dei ragazzi, ciò che importa è l’ambizione rivolta alla crescita, individuale e collettiva. Noi tendiamo ad esprimere noi stessi con più continuità, ma senza perdere i riferimenti: se non si è competitivi in entrambe le fasi è difficile portare a casa il risultato. Per questo è fondamentale che tutti facciano del loro meglio e, per come si è evoluto il calcio, che tutti riescano a svolgere più compiti. Vedremo se domani riusciremo a mostrare quello su cui abbiamo lavorato in settimana, per me e per i ragazzi sarà un’opportunità straordinaria per capire il livello a cui dobbiamo ambire per qualsiasi sogno, collettivo o individuale. Il nostro vero obiettivo dev’essere esprimere noi stessi: questo permette di non avere alti e bassi, ma solo di concentrarsi sul lavoro”.
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