Jamie Vardy si presenta: "In campo per cancellare i dubbi e conquistare la salvezza con i compagni". "Cremona, un impatto straordinario"
Nel pomeriggio, presso l’Auditorium "Giovanni Arvedi" di Cremona, si è tenuta la presentazione di Jamie Vardy, il nuovo attaccante grigiorosso. L'evento, riservato ai soli giornalisti accreditati, ha visto la partecipazione del vice presidente della Cremonese, il dottor Maurizio Calcinoni e del direttore sportivo Giacchetta, che ha illustrato la genesi di un acquisto tanto sorprendente quanto ambizioso.
D.S. Giacchetta: "Vardy, un sogno che si avvera"
"A volte le distanze possono essere cancellate", ha esordito Giacchetta, "ed è proprio quello che è successo con l’arrivo di Jamie Vardy a Cremona. Per me e, soprattutto, per la società è una grandissima soddisfazione. A convincerci non è stato solo il valore tecnico del calciatore, che già conoscevamo, ma ancor prima il valore umano di un campione come lui." "Il ritorno in Serie A ci ha aperto a opportunità sul mercato internazionale, anche se la nostra priorità è sempre stata puntare su giocatori che conoscessero già la categoria. Poi, è nata l'esigenza di un centravanti che potesse garantirci qualità e gol per raggiungere il nostro obiettivo. Abbiamo visionato molti nomi, ma il nostro faro è sempre stato cercare giocatori con 'fame' e voglia di mettersi in gioco. Ed è così che è saltata fuori l’idea di Vardy, un giocatore che ha fatto la storia del calcio inglese. Quando abbiamo capito che voleva rimettersi in discussione, abbiamo capito che ci accomunava un sogno e i valori per realizzarlo."
La parola a Vardy
Perché ha scelto di venire in Italia e alla Cremonese? "All'inizio è stata una scelta difficile, ho dovuto parlarne con la mia famiglia perché il cambiamento era importante. Poi ho avuto un colloquio in videochiamata con l'allenatore e ho percepito subito la sua passione per questo progetto. E la stessa determinazione l'ho vista nella società. Questo è stato importantissimo per la mia scelta."
Come sono stati i suoi primi giorni in città e con la squadra? "Mi avevano detto che Cremona è una città molto tranquilla, ma vi assicuro che in questi primi giorni è stato divertentissimo incontrare i tifosi e sentire il loro entusiasmo. Sono stato a pranzo in città, mi hanno portato sul Torrazzo... È stato un impatto molto bello. Dal punto di vista calcistico, la lingua è diversa, ma il campo parla un linguaggio universale. I primi giorni sono stati fantastici."
Sogna di ripetere l'impresa del Leicester? "Ho parlato con l’allenatore e la società, e l’obiettivo è la salvezza, proprio come lo era a Leicester. L'importante è salvarsi, affrontando una partita alla volta e dando sempre il 100%. Perché chiunque può battere chiunque. Ci stiamo allenando duramente per questo."
I suoi figli sono contenti di questa scelta? Ha fatto loro delle promesse? "C’è molto entusiasmo da parte loro, ma per problemi burocratici arriveranno più avanti. Sarà una bellissima esperienza per tutti noi, non solo per me come calciatore."
Che idea si è fatto della Serie A? Ha parlato con Claudio Ranieri? "La domenica mattina guardavo le partite di Serie A, è uno dei campionati più competitivi al mondo, magari un po' più tattico e con più possesso palla. Ma giocando sotto la guida di Maresca ho già sperimentato questo tipo di gioco. Non ho ancora sentito Claudio Ranieri, ma so che ha speso parole importanti su di me e farò di tutto per non deluderlo."
Cosa risponde a chi ha dei dubbi su di lei e sulla sua scelta? "Ho sempre cercato di smentire i dubbi che sono stati messi su di me, gli stessi che circondano la Cremonese per la sua permanenza in Serie A. Non vedo l’ora di cominciare. Stiamo lavorando bene, abbiamo iniziato con il piede giusto e tutti insieme lotteremo per sovvertire ogni pronostico."
Ha già visto le prime partite della Cremonese? "Sì, le ho viste entrambe. Mi ha colpito la solidarietà e lo spirito di sacrificio che ho visto in campo. Non siamo ingenui, sappiamo quanto sarà difficile e quanta strada c’è da fare, ma queste due partite sono state incredibili."
Come si vede in campo in questo nuovo campionato? "Ho già giocato uno stile di gioco simile sotto la guida di Enzo Maresca. Molti dicevano che non sarei riuscito a soddisfare le sue richieste, ma alla fine del campionato ho segnato 20 gol. Sarà mio compito dare il massimo per segnare o comunque per far segnare i miei compagni."
Quanto pensa di poter dare a questa squadra? "Un attaccante deve innanzitutto aiutare i suoi compagni, perché l’obiettivo principale è vincere le partite. Se riuscissi a fare un assist a un compagno per vincere una partita, sarei felice allo stesso modo che segnare un gol. L’importante è mettersi sempre nelle condizioni migliori per dare il massimo contributo."
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