Quella di Ballardini è già un'altra Cremonese, batte il Napoli ai rigori e va ai quarti di Coppa Italia
Una Cremonese in dieci, fa piangere il Maradona sotto il diluvio universale vincendo ai rigori per 7-6, dopo aver bloccato il Napoli delle meraviglie sul 2-2 sia nei tempi regolamentari che nei supplementari.
Una Cremonese meravigliosamente irriconoscibile sforna una prestazione di carattere e qualità ,che nulla a che fare con le prestazioni viste fino ad ora con Alvini in panchina.
Ballardini in soli 2 giorni trasforma un 3-5-2 che faceva acqua da tutte le parti, in un 3-5-2 solido come un blocco di cemento, una vera squadra che gioca e si aiuta in entrambe le fasi di gioco.
Castagnetti (dal primo minuto) è un metronomo in mezzo al campo, Meité una calamita, Pickel un martello. Sulle fasce Quagliata (poi Valeri) e Sernicola sono delle spine costanti nel fianco alla difesa napoletana.
In avanti Ciofani fa valere la sua esperienza, il suo carisma e la sua fisicità, attorno a lui svaria un irriconoscibile Okereke che fa ammattire la difesa avversaria.
In difesa davanti al solito Carnesecchi, Bianchetti è un muro affiancato da Hendry e da un Vasquez ripescato tra i partenti, che bracca a tutto campo l’avversario diretto di turno.
Spalletti mette in campo tutte le seconde linee, compreso Gaetano, pensando di farsi un sol boccone della Cremonese, ma sbaglia a fare i conti.
La Cremonese si presenta in campo con un pressing alto e cattivo, a dimostrazione che non vuole fare la fine della vittima sacrificale di turno. Va in vantaggio al 18’ con Pickel che mette dentro una traversone di Okereke. Il Maradona viene gelato per la prima volta, i 40 punti di differenza in campionato sembrano una battuta spiritosa e Spalletti guarda incredulo i suoi giocatori,
I grigiorossi resistono fino alla mezzora quando Juan Jesus pareggia, nonostante un probabile fallo di Simeone su Carnesecchi (vedi espulsione di Sernicola), ed ancora frastornati subiscono il raddoppio su un bellissimo colpo di testa di Simeone che anticipa Vasquez.
Il secondo tempo vede la Cremonese ancora in partita e per nulla dimessa, mentre Spalletti è costretto ad inserire giocatori freschi per provare a chiudere la partita con il terzo gol, Ballardini cambia l’attacco con Felix, Buonaiuto e Zanimacchia in fascia.
Ed è proprio Zanimacchia che per una mezza stagione è stato messo ovunque tranne dove doveva stare, che serve un assist perfetto a Felix che vola in cielo e beffa Meret. Il Maradona si zittisce per la terza volta. Finalmente dei cambi decisivi e sensati.
Si va ai supplementari, tra i giocatori del Napoli comincia a salire il nervosismo, Spelletti si agita ed il Maradona teme e fischia ogni azione della Cremonese.
E’ un assalto a Fort Apache, la Cremonese è costretta a difendersi addirittura in 10 dal 99’ quando l’arbitro Ferrieri espelle Sernicola per un doppio giallo molto dubbio. Sul Maradona si abbatte un nubifragio foriero di brutte notizie per i napoletani.
I grigiorossi capiscono che si può fare e difendono con tenacia ed ordine, nel Napoli neppure l'ingresso di Oshimen riesce ad evitare la lotteria dei rigori.
Ora la Cremonese ha tutto da guadagnare e il Napoli tutto da perdere, i grigiorossi non sbagliano un rigore, ma la paura fa un brutto scherzo a Lobotka, palla fuori. La palla decisiva è sui piedi di Felix, tiro sicuro che spiazza Meret e gela per la terza volta il Maradona. La Cremonese è ai quarti di finale di Coppa Italia vincendo al Maradona contro il Napoli, che si ricorderà per un pezzo questa serata.
Godiamoci questa rivincita, la strada è lunga, ma in fondo al tunnel si intravede, ancora fioca, una luce. La strada è quella giusta.
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