29 luglio 2021

Valentina, in barca a nove anni e mai più scesa. Nel 2010 la prima vittoria, tre ori mondiali, ed ora Cremona, Bissolati e tutta l'Italia sono in festa

Terzo oro olimpico per il remo cremonese, primo al femminile quello conquistato a Tokyo da Valentina Rodini nel doppio pesi leggeri. L’hanno preceduta i casalaschi Farina e Raineri, mentre Cremona città poteva vantare sinora due bronzi, quello di Boni - Fanetti a Londra nel 1948 coi colori della Baldesio, poi quello di Nicola Sartori in coppia con Giovanni Calabrese as Sidney 2000-
 
Ma chi è Valentina Rodini, questa ragazza che ha sorpreso il mondo sportivo italiano insieme alla compagna d’equipaggio, la varesina Federica Cesarini. Non fosse per Vanessa Ferrari che affrontò la sua prima Olimpiade a soli 17 anni (ma per le ginnaste è abbastanza normale toccare l’apice del rendimento in tenerissima età) è stata anche la più giovane tra gli atleti cremonesi che hanno preso parte ai Giochi.
Valentina Rodini, classe 1995 ha affrontato per la prima volta l’esperienza olimpica a soli 21 anni, a Rio de Janeiro e in una delle discipline più dure e difficili dello sport, il canottaggio.
Sulle orme del fratello Simone, in Bissolati, era salita in barca per la prima volta a nove anni. Non è più scesa. Addio alle bambole, addio agli altri giochi. La barca ed il Po sono diventati da un giorno all’altro il solo modo di trascorrere il tempo libero dalla scuola e dallo studio, senza mai interferire l’uno con l’altro, perché se eccezionali sono i risultati conseguiti nello sport, altrettanto validi sono stati quelli ottenuti nello studio, considerando la laurea conseguita a soli 24 anni.
 
Che si trattasse di una ragazza particolarmente dotata, nonostante un fisico piuttosto minuto, i tecnici della Bissolati se ne sono accorti prestissimo ed hanno lavorato molto per migliorarne le doti, per aumentarne potenza e resistenza.
La classe, la predisposizione, l’apprendimento della tecnica, la testa soprattutto avevano solo bisogno d’essere plasmate. Già al primo annno di attività agonistica, nel 2010, le avvisaglie di quella che sarebbe stata una luminosa carriera. 
 
In Bissolati, naturalmente, il vantaggio di trovare uno dei più validi tecnici italiani a plasmarne le qualità tecniche, ma anche il carattere. Gigi Arrigoni è l’allenatore ideale per chi pratica il canottaggio: quarant’anni e passa in Bissolati e una ventina a contatto con la squadra nazionale da tecnico federale: sono stati moltissimi i talenti forgiati dalle sue enormi capacità umane e tecniche. E’ l’allenatore che in un solo anno ha portato ben tre suoi atleti al titolo mondiale: oltre a Valentina, anche Giacomo Gentili ed Andrea Cattaneo. 
Conosco Gigi da tanti anni, ma non posso non notare il carisma di cui gode da parte di Valentina durante una cena al Panathlon in cui viene premiata. La tranquillità e la pacatezza che sa infondere nei suoi atleti non possono che portare a questi risultati. Da collega, anche se in un altro sport, ma ugualmente duro e difficile, lo ammiro, forse un  po’ lo invidio.
E’ il 12 giugno 2010 quando Valentina scende in acqua per il debutto in una competizione importante a Piediluco: Campionati Italiani Ragazzi. E' seconda nel singolo, ma la Bissolati le chiede un altro sforzo: la schiera nel doppio juniores insieme a Selene Gigliobianco e le due ragazze sorprendono tutti: si aggiudicano il titolo staccando l’Aniene di oltre otto secondi. E’ il primo dei suoi titoli italiani, oltretutto nella categoria superiore. Ma non è finita perché insieme a Gigliuobianco va a completare il quattro e anche qui c’è una medaglia, stavolta  di bronzo. conquistata insieme ad Eleonora Carotti e Nicole Franceschini.
 
Quella medaglia d’oro che si trova al collo da ragazzina sarà la prima delle tante conquistate sino ad oggi, comprese quelle arrivate nelle  gare di gran  fondo e, addirittura nell’indoor rowing, chiaro segnale di una padronanza estrema della disciplina remiera. Quelle tre prime medaglie le daranno sicuramente la carica per continuare e la convinzione di aver trovato il suo sport e emeregere assai presto.
 
Anche i tecnici della nazionale (il settore femminile con un altro  cremonese doc (Claudio Romagnoli) s’accorgono delle sue enormi potenzialità e non v’è più raduno degli azzzurri nel quale non figuri.
A 17 anni, nel giugno 2012, l’approccio con la maglia azzurra è al Lago di Bled, Campionati Europei: è la più giovane del quartetto che si aggiudica la medaglia di bronzo. Con lei, Veronica Calabrese (la figlia di Giovanni, compagno d’avventura di Sartori a Sidney)  Giulia Campioni, Stefania Gobbi. In agosto il campionato del mondo a Plovdiv : Valentina è al n.4 mentre Pappalardo sostituisce Campioni. 
Finiscono seste con la Romania che stavolta domina il campo, ma Valentina si carica, migliora continuamente  e quando si torna in acqua contro il resto del mondo, stavolta in Lituania, nel bellissimo Lago di Trakai, è lei a  guidare il quartetto dall’alto della sua esperienza precedente: c’è sempre Stefania Gobbi, ma sono entrate in formazione Valentina Iseppi e Chiara Ondoli  Le quattro ragazze si battono con una tenacia indicibile e quando piombano sul traguardo vantano poco più di un secondo di vantaggio su Stati Uniti e Germania, avversaie irriducibili, ma che negli ultimi metri devono abbassare bandiera.
 
E’ la prima delle tre medaglie d’oro mondiali della bissolatina che passa nella categoria superiore, quella delle Under 23. Non ci mette molto a farsi largo: in gennaio, a Pisa gareggia al Campionato Italiano di fondo  con la compagna di colori Francesca Fava. Sono quarte, ma ad una manciata di secondi soltanto dal primo posto, Due prove al Memorial D’Aloja con la Pollini e la Casarini  quindi a Chiungiu, in Cina, arriva un bronzo alle Universiadi in coppia con Eleonora Trivella.
Il mondiale Under 23, stavolta si tiene in Italia, sul Lago di Varese. Non è facile, al primo anno da Under, ripetere il risultato dell’anno precedente, ma “Vale” ci prova: il quartetto è fortissimo. Serena e Giorgia Lo Bue, le sorelle palermitane che due anni più tardi vinceranno il mondiale in coppia e Greta Mastronardo sono con Valentina, naturalmente la più giovane. E’ una gara apertissima che gli Stati Uniti sembrano poter vincere con facilità ed infatti l’equipaggio Usa  taglia per primo il traguardo, ma le azzurre entusiasmano con una rimonta progressiva che le porta  a ridosso delle vincitrici a conquistare una bella medaglia d’argento.
2016. E’ l’anno olimpico, ma il pensiero a Rio de Janeiro, per una ventenne, è ancora lontano, oltre ogni previsione. I riscontri cronometrici, comunque,  sono tuttavia confortanti  e lo sono pure i risultati. In Coppa del Mondo vince a Linz con Casarini, mentre è sesta a Poznan.
 
La Federazione punta sulle più esperte Milani e Sancassani in vista di Rio, ma a Lucerna, ultima occasione per qualificarsi, il doppio azzurro finisce al terzo posto, alle spalle della Russia e resta a casa. Quando tutto sembrava definito, quando l'ultima carta valida per la partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro era stata consumata a Lucerna, con quel terzo posto di Sancassani-Milani, ecco che arriva, inaspettatamente, un ripescaggio: il doppio russo, infatti è stato squalificato per doping e la barca italiana, prima esclusa, può essere ripescata. Grande agitazione in Federazione e convocazione improvvisa da parte del tecnico Giuseppe La Mura delle quattro migliori a Piediluco per un test: sono Sancassani, Pollini, Milani e anche Rodini. 
“Vale” naturalmente salta sul primo treno e arriva al raduno azzurro. Una giornata di test e Rodini e Milani risultano le migliori. Un premio meritato per Valentina che più di tutte le altre non ha trascurato gli allenamenti anche dopo aver lasciato il ritiro. Tre giorni dopo, la partenza per il Brasile con tutta la squadra.
Chiaramente le due ragazze della Fiamme Gialle non sono al meglio, ma la loro partecipazione, la seconda nella storia olimpica italiana per questa specialità (la prima ad Atlanta 1996 con Lisa Bertini e Martina Orzan), ha il sapore di una rivincita per entrambe le atlete. "Ancora devo realizzare  questa splendida situazione che si è venuta a creare e che mi sta proiettando a Rio", dice una sorridente Valentina Rodini, alla quale fa eco la sua compagna di barca Laura Milani: "Sono state ventiquattro ore di fuoco dove tutto è arrivato in maniera inaspettata. Una commistione di nervosismo, felicità, rabbia e gioia insieme, ma ora sto meglio e sono al settimo cielo".
 
Un premio per queste due atlete che ora hanno la possibilità di gareggiare a Rio de Janeiro per il miglior risultato possibile: "Ora mi sento me stessa con un pizzico di luce in più e affronterò  le Olimpiadi con forza e coraggio. Insomma è una nuova avventura - dice Rodini, che aggiunge - un'avventura e un'opportunità che voglio vivere intensamente in ogni momento". 
Per Milani, 34 anni, una gioia che si concretizza dopo aver rincorso l'Olimpiade per dodici anni e per una buona parte insieme a Elisabetta Sancassani: "Nella mia carriera mancava l'Olimpiade e questa partecipazione concretizza il mio sogno anche se sono ancora confusa perché Betta (Elisabetta Sancassani, ndr), la persona con cui ho iniziato questo percorso, rimane a casa dopo che insieme siamo arrivate terze a Lucerna. Questo per me è un peso enorme che ho nel cuore e che dovrò metabolizzare. Ora sono con Valentina, che si è meritata questa partecipazione, e insieme cercheremo di fare il meglio in questa Olimpiade onorando la maglia azzurra". 
 
Non sarà un’Olimpiade particolarmente fortunata, finiranno al 13° posto, anche a causa di un allenamento sicuramente non mirato all’evento, ma la soddisfazione per aver partecipato sarà grande per entrambe: Valentina potrà  godere dell’esperienza alla prossima occasione, per Laura la soddisfazione di poter chiudere in bellezza una carriera. D’altronde non si poteva chiedere di più a due atlete salite sull’aereo per Rio all’ultimo momento e senza una preparazione specifica 
Valentina e Laura sono state comunque autrici di una gara generosa sulle acque insidiose del  Lago Rodrigo de Freitas lottando in batteria fino al traguardo e mancando la qualificazione alle semifinali per l’inezia di 75 centesimi di secondo dalla Germania, giunta alle spalle della Romania. 
 
Chiusa la parentesi per “Vale” , ecco l’inizio di un nuovo quadrienmio olimpico che diverrà poi un lustro.
Cinque anni di preparazione per il più grande successo che potesse immaginare, cinque anni, però durante i quali sono arrivati cinque titoli italiani, il titolo europeo nell’anno olimpico ed un successo ai Giochi del Mediterraneo. Ora il ciclo è completo, tutto ciò che si poteva conquistare è arrivato, ma a soli 26 anni c’è ancora spazio per andare oltre, per continuare ad essere la miglior esponente del canottaggio azzurro
 
E da oggi la Bissolati e Cremona, ma tutto il nostro mondo del remo possono far festa.
Cesare Castellani


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