Arte e storia a portata di mano: il monastero di San Sigismondo apre al pubblico domenica 21 settembre
Domenica 21 settembre 2025, dalle ore 9 alle ore 10:30 e dalle ore 14 alle ore 17:30, il complesso cremonese di San Sigismondo aprirà le sue porte consentendo straordinariamente di accedere anche agli ambienti normalmente non fruibili per le regole di clausura, quali le cappelle laterali, il presbiterio e, soprattutto, il chiostro e il refettorio. Le visite, organizzate dall’associazione Amici del Monastero di San Sigismondo, avranno una durata di circa 45 minuti con partenza ogni 15 minuti e senza necessità di prenotazione. Si tratta di un evento gratuito ma con la possibilità di lasciare un’offerta a supporto delle attività di manutenzione della chiesa e del monastero domenicano.
Per chi lo desidera sarà inoltre possibile assistere alle celebrazioni liturgiche della comunità monastica: alle 11 la Messa e alle 18 il canto dei Vespri. Accanto all’ingresso sarà allestito lo stand con confezioni artistiche di lavanda coltivata in monastero, dolci e pubblicazioni relative alla storia della chiesa a cura dei volontari e delle volontarie del monastero.
L’apertura sarà l’occasione per apprezzare numerosi capolavori cremonesi normalmente non fruibili al pubblico, come la pala d’altare di Giulio Campi e la celebre Ultima Cena eseguita da Tommaso Aleni allo scadere del primo decennio del Cinquecento, tra le prime versioni presenti sul territorio a registrare le innovazioni introdotte da Leonardo nel cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano.
Tra le testimonianze artistiche cinquecentesche, durante le visite si potranno apprezzare anche gli interventi di Camillo Boccaccino, il cui padre Boccaccio verrà celebrato nella mostra allestita al Museo Diocesano di Cremona a partire dal 10 ottobre.
Come il padre squaderna la sua impareggiabile modernità nella decorazione del presbiterio e della navata centrale della Cattedrale di Cremona tra primo e secondo decennio del Cinquecento, così Camillo si afferma quale profondo innovatore e leader del panorama artistico cittadino, soprattutto nel corso degli anni Trenta dello stesso secolo, periodo in cui il pittore riesce a cogliere, sintetizzare e rielaborare numerose e prestigiose sollecitazioni culturali tra Venezia, Mantova e Parma. Si afferma la straordinaria stagione del Manierismo cremonese, che proprio in San Sigismondo trova uno dei suoi luoghi maggiormente rappresentativi.
Nel tempio gerolamino Camillo Boccaccino è impegnato inizialmente nella decorazione del presbiterio: oltre alle lesene e ai fregi, nella calotta absidale dipinge Cristo in Gloria alla presenza degli Evangelisti mentre sulle pareti laterali la Resurrezione di Lazzaro e Cristo e l’adultera. Sono raffigurazione che offrono spunti ben evidenti della sua originalità: tra Correggio e Pordenone, passando da Tiziano e Giulio Romano, il pittore delinea fisicità possenti, corpi in movimento, espressività solenni e teatrali, servendosi una tavolozza squillante e vivace.
Oltre al presbiterio, il pittore è documentato in alcune scene della volta e nei due tondi collocati nella prima cappella di sinistra, dedicata all’Annunciazione. Coerentemente con la dedicazione dell’ambiente, gli interventi, databili al 1545 (Camillo morirà nel 1546), raccontano alcune Storie della Vergine: sulla volta compaiono la Visione di Gioacchino, la Visitazione, lo Sposalizio e la Presentazione di Gesù al tempio mentre nei tondi la Natività della Vergine e la Presentazione al tempio. Queste ultime testimonianze furono rinvenute dietro le tele di Gervasio Gatti nel 1963, in occasione di un loro restauro: gli affreschi furono strappati e collocati su due appositi supporti.
INFORMAZIONI
Data apertura: 21 settembre 2025
Orari: 09:00 – 10:30 (ultimo ingresso h 10:15) e 14:00 – 17:30 (ultimo ingresso h 17:15)
Indirizzo: Largo Bianca Maria Visconti, Cremona
Contatti: 0372 801700
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