Alla scoperta del borgo di Pellegrino Parmense, sognando il "percorso dei Santi"
Perché Cremonasera.it dovrebbe parlare di un piccolo borgo di montagna (quelle montagne che da Cremona vedi “stilizzate” sullo sfondo nelle giornate più serene o, meglio ancora, salendo in cima al meraviglioso Torrazzo) che dai nostro territori dista alcune decine di chilometri? Perché quel borgo, Pellegrino Parmense, con le sue frazioni che sembrano immerse in un piccolo mondo antico o in una dolce fiaba, è una delle mete più “gettonate” dai cremonesi (di città e provincia) per le loro gite fuori porta della domenica ed è anche uno dei luoghi in cui non pochi cremonesi hanno scelto di avere una seconda in cui trascorrere le loro giornate libere piuttosto che i tempi della loro agognata pensione. E’ giusto quindi rivolgersi anche a loro, mostrare per immagini una meta che potrebbe far “gola” ad altri cremonesi (nemmeno tanto distante, del resto, dai nostri territori), creando una sorta di “filo diretto” tra il Po e l’Appennino e presentare a tutti gli eventi che sono in programma. Uno di questi è l’appuntamento del 2024 con “Rock in the Village”, giunto alla sua terza edizione, che avrà luogo nel Parco delle Feste di Via Roma. Si tratta dell’unico festival su due giorni dedicato alla musica indipendente italiana della provincia di Parma ed uno dei pochi, del genere, del Nord Italia. Organizzato dal Comune di Pellegrino Parmense in collaborazione con Esplora Aps, il contributo della Regione Emilia Romagna e sostenuto dalla Pro Loco di Pellegrino il festival vedrà la partecipazione di alcune delle band emergenti più interessanti della scena musicale italiana, oltre a nomi di rilievo nazionale. Il “Rock in the Village”, che già nelle precedenti edizioni ha richiamato non pochi cremonesi appassionati di questo genere di musica, non è solo un festival musicale ma anche un’occasione per condividere la passione per la musica in un’atmosfera conviviale e rilassata, dove godere dei concerti e approfittare dei punti ristoro e delle aree relax presenti all’interno del parco, rendendo questo weekend un’esperienza completa. Senza dimenticare che durante la giornata è possibile seguire i sentieri alla scoperta di questa bella zona dell’Appennino parmense, seguendo la via Francigena o cercando i luoghi della Resistenza o magari incamminandosi su quel meraviglioso percorso di crinale (un tempo meta di tanti pellegrini lombardi) che è la Maria Longa o, perché no, andando alla ricerca dell’oro tra i boschi di Rigollo laddove un tempo si era anche avviata una attività mineraria. L’appuntamento è per venerdì 30 e sabato 31 agosto. Venerdì 30 si partirà con i “Fantasmi del Futuro” con l’esperta band veneta che offrirà un mix di rock hard e alternative con un tocco moderno, senza disdegnare un utilizzo consapevole e razionale dell’autotune. Sul palcoscenico saliranno anche i “Sofa Boys”, successori della cult band parmigiana Reflue e come sempre guidati dal cantante, chitarrista e autore Federico Del Santo, portando avanti un alt-rock raffinato ed elegante. Ci saranno inoltre i “Vintage Viokence”, storica band dell’underground punk e garage rock italiano, con oltre 400 concerti all’attivo, sei album e un “best of...” uscito nel 2022 ed i “Pierpaolo Capovilla in “Triste, solitario y final”, un trio con il polistrumentista Nicola Manzan e il batterista Alessandro Vagnoni, che prendendo in prestito il titolo del libro di Osvaldo Soriano del 1974, ripercorrono tutta la carriera iniziata con gli One Dimensional Man, proseguita per Il Teatro degli Orrori, passata per I Cattivi Maestri fino ad arrivare ai più recenti progetti solisti. Sabato 31 agosto sarà invece la volta della “Mario Riso Band”: dopo aver suonato la batteria nei R.A.F., con Jovanotti, Gianluca Grignani e altri, Mario Riso ha fondato il progetto musicale benefico Rezophonic, ha fondato il canale satellitare Rock Tv e ora dirige il canale Rocker Tv e porterà con la sua band un concerto carico di energia. Sempre sabato 31, serata speciale “Dall'Appennino al Po” con Me Pek e Barba e Màdrega feat. Flavio Ferri. I Me, Pek e Barba di Roccabianca e Màdrega di Pellegrino recuperano così la serata rinviata per maltempo il 2 agosto per unire idealmente e musicalmente i due paesi del parmense, geograficamente distanti ma accomunati dalle avversità di un territorio non facile e che proprio in queste difficoltà hanno trovato il proprio carattere e tratto la propria forza. La formazione dei Màdrega sarà arricchita dalla presenza di Flavio Ferri dei Delta V, produttore e ormai membro stabile della band. Le porte del festival apriranno ogni sera alle 20.30 con ingresso a offerta libera. Sarà attivo il servizio bar e cucina attivo entrambe le sere. In caso di maltempo il festival si terrà nella palestra di Pellegrino. Per informazioni: @RockInTheVillage e @associazioneesplora sui social media.
A proposito infine di legami tra Pellegrino ed il cremonese, giusto ricordare, come si è già fatto per altro su cremonasera.it che è allo studio un progetto che coinvolge cremonese e parmense al quale stanno lavorando sia il sindaco di Polesine Zibello Massimo Spigaroli che il sindaco di Pellegrino Parmense Alberto Canepari (con la speranza che si aggiungano anche amministratori e storici cremonesi). Una idea che in parte era stata già lanciata con il “Progetto Po” datato 1993, presentato dalle allora Aziende di Promozione turistica delle Province di Parma, Reggio Emilia e Mantova (e Cremona dov’era?) e realizzato dai Pubblicitari Associati di Reggio Emilia. E’ un percorso, che potrebbe essere definito “Dei Santi” che affonda le sue radici nel passato, partiva dal Cremonese, non è ben chiaro se da Pieve San Giacomo o da San Giacomo Lovara (probabilmente da entrambe le località vista la vicinanza) e toccava San Daniele Po e, una volta attraversato il fiume (a bordo degli storici traghetti) toccava, nel Parmense, Santa Croce (luogo la cui denominazione potrebbe far supporre ad una sorta di punto di riferimento per i pellegrini), Santa Franca, Sant’Andrea a San Rocco di Busseto, Trinità (nel Piacentino) e giungeva a Pellegrino, al santuario mariano di Careno (ma si parla anche di qualche deviazione al santuario di Fontanellato) per poi riprendere e toccare Mariano di Pellegrino e, da qui, proseguire attraverso quell’antica via di crinale che è la Maria Longa, spettacolare e remoto percorso di crinale che fu di strategica importanza già in epoca Longobarda e dove fu rinvenuta un’antichissima epigrafe del primo Giubileo (1300). Da qui, raggiungendo la zona di Fornovo Taro, si poteva arrivare al mare o spostarsi poi, attraverso la Via Francigena, verso Roma e verso Gerusalemme. Un “Percorso dei santi” che può essere una opportunità in più per i nostri territori e verso il quale Cremona ed il Cremonese devono fare la loro parte, anche portando notizie sui vecchi cammini di un tempo .
Eremita del Po
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commenti
ennio serventi
27 agosto 2024 15:47
Resistenza. A Pellegrino Parmense, negli anni 1944-45, operava la trentunesima brigata Garibaldi "Forni" dove militò anche il cremonese Danilo Barabaschi ucciso dai tedeschi a Rossi di Casanova frazione di Bardi. Subito dopo l'8 settembre 1943 fu un gruppo di cremonesi a salire per primi su quelle colline.Si accamparono a Besozzola ed alla Pietra NEra. Fra gli altri si ricordano i fratelli Uggeri ed il dottor Scerm.