8 ottobre 2025

“Amico sincero, devoto”: una mostra celebra Emanuele Muzio, discepolo del Maestro Verdi

Il maestro Giuseppe Verdi, abituale frequentatore di Cremona, città che era fra i principali luoghi dei suoi affari, ebbe nella sua lunga carriera un solo allievo: il maestro Emanuele Muzio. Una figura, quella di Muzio, alla quale, nel 2009, è stato dedicato un importante convengo promosso dalla corale di Zibello (suo paese natale) a lui intitolata, all’epoca diretta dal cremonese Isidoro Gusberti che, per anni, si è prodigato, fra le altre cose, proprio nella valorizzazione del maestro Muzio. Un convegno, quello del 2009, i cui atti sono poi stati raccolti nel volume “Emanuele Muzio. L’unico allievo di Giuseppe Verdi” curato dal violoncellista cremonese Gioele Gusberti, figlio del maestro Isidoro. Ora, invece, a Muzio (sepolto nel cimitero di Busseto in una cappella che avrebbe decisamente bisogno di restauri) viene dedicata una importante mostra documentaria dal titolo “Emanuele Muzio: ‘Amico sincero, devoto’ e unico allievo di Giuseppe Verdi” che, da domenica 12 ottobre, e fino al 31 gennaio 2026, sarà allestita e visitabile, a Busseto, nei locali della  biblioteca  della Fondazione Cariparma. Tra le persone più care e vicine al Cigno, Emanuele Muzio (Zibello, 1821-Parigi, 1890) ebbe con il celebre Maestro non solo l’origine dalla stessa terra, ma una vicenda umana e professionale strettissima fin dal 1844 quando fu raccomandato a lui da Antonio Barezzi per gli studi di armonia, contrappunto e composizione. Da allievo divenne ben presto suo collaboratore con la riduzione per pianoforte e la revisione di molti suoi spartiti. Verdi in quegli anni riconoscerà in lui la sua stessa indole: “ruvido di modi come me, un po’ orso quasi come me; ma di fondo eccellente”. Nel corso della sua carriera Muzio oltre alla musica da camera si dedicherà alla composizione mandando in scena quattro opere: Giovanna la Pazza (1851), Claudia (1853), Le due regine (1856) e La sorrentina (1857). Abbandonata ben presto l’idea di continuare la carriera di operista, si affermerà come direttore d’orchestra con una intensa attività internazionale, introducendo per primo negli Stati Uniti “Un ballo in maschera”, “Aida”, la “Messa da Requiem”, nonché il “Lohengrin” di Wagner (in italiano). A Parigi nel 1876 curò la prima francese de “La forza del destino”. Trascorse gli ultimi anni di vita dedicandosi all’insegnamento del canto. Tra i suoi allievi ebbe Clara Louise Kellogg, Adelina Patti e il tenore Eugène Durot. La mostra documentaria intende valorizzare la figura del musicista, unico allievo di Verdi, attraverso la documentazione presente nell’Archivio del Monte di pietà di Busseto. In mostra sarà anche un’ampia scelta di documenti del Fondo Emanuele Muzio di oltre 300 lettere (1875-1890), carteggio acquistato dalla biblioteca nel 1917 che documenta la sua attività di direttore d’orchestra e la vita teatrale del tempo. Completano l’esposizione alcune riproduzioni delle non frequentissime immagini pittoriche o fotografiche del musicista. La mostra sarà inaugurata domenica 12 ottobre, alle 10 e sarà visitabile fino al 31 gennaio 2026 ogni sabato pomeriggio alle 16,30 e ogni seconda domenica del mese in occasione di “Meravigliosa biblioteca” con ingresso  gratuito. Info: biblioteca.busseto@fondazionecrp.it e tel. 052492487. 

Eremita del Po

Paolo Panni


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