13 dicembre 2022

"Il nuovo ospedale è già in costruzione". A Gennaio il bando per il concorso internazionale. Il presidente Fontana: "Cremona sarà DEA di II livello e modello da seguire"

A un anno dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Asst Cremona e Regione Lombardia per la costruzione del nuovo ospedale, il direttore generale Giuseppe Rossi e l’architetto Maurizio Bracchi hanno illustrato al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana le tappe salienti del percorso operoso intrapreso dal 2021 ad oggi, funzionale a creare le condizioni per la pubblicazione del bando di progetto che avverrà il prossimo gennaio. Il vincitore del bando (miglior progetto) verrà decretato entro il 2023.

L’incontro si è svolto nell’aula magna dell’Ospedale di Cremona alla presenza del direttore amministrativo Gianluca Bracchi, il direttore sanitario Rosario Canino e il direttore sociosanitario Paola Mosa, le autorità civili e militari, i sindaci del territorio, le categorie professionali, gli imprenditori e i membri del tavolo tecnico “nuovo ospedale”. Numerosa la rappresentanza di operatori sanitari e personale amministrativo dell’Asst di Cremona e del mondo del volontariato.

IL PROGETTO PRENDE CORPO

Dopo i saluti di apertura in presenza del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, il direttore generale Giuseppe Rossi ha introdotto l’incontro. «Il nuovo ospedale prima di essere una struttura è un modus operandi che è già in costruzione», ha affermato. «Nel 2022, l’attività della direzione strategica è stata caratterizzata dalla creazione delle migliori condizioni affinché il progetto inizi a prendere corpo. Questo è accaduto con la stesura del Piano di organizzazione aziendale strategico (approvato da Regione Lombardia) e attraverso la riorganizzazione dei percorsi. A ciò si aggiunge l’acquisizione di alte tecnologie e un costante allenamento fra professionisti a lavorare insieme, con un approccio sempre più multispecialistico anche a favore dell’integrazione fra ospedale e servizi territoriali».  

Come specificato da Rossi, il nuovo Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (POAS) getta le basi per ottenere il riconoscimento di DEA di II livello: dal punto di vista organizzativo, sono previste infatti le strutture complesse di Chirurgia Toracica e Neuroradiologia. Particolare attenzione è rivolta ai Servizi per la fragilità, la Famiglia e le Cure palliative. A ciò si aggiunge il Dipartimento Innovazione e sostenibilità di sviluppo strategico, cui è affidata la progettazione del nuovo ospedale e lo sviluppo di tutte le aree e funzioni orientate all’innovazione tecnologica e digitale.

A questo proposito, non è mancata l’acquisizione di strumentazioni di alto livello, destinate a migliorare e semplificare le prestazioni diagnostiche e d'intervento. Tra quelle arrivate nel 2022 rientrano un nuovo angiografo, una Tac, un acceleratore lineare e una colonna chirurgica laparoscopica. A breve se ne aggiungeranno altre, tra cui un ecografo, un mammografo e una risonanza magnetica, mentre si sta lavorando per acquisire un robot chirurgico e una PET TAC, sofisticata apparecchiatura utilizzata soprattutto in oncologia per determinare lo stadio di un tumore. 

GALIMBERTI: “UNA DEROGA PER OTTENERE IL DEA DI II LIVELLO”

«Questo è un progetto della città e di tutto il territorio, che vede il proprio fulcro nell’Ospedale», ha sottolineato il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. «Il sistema Cremona si sta muovendo in modo coordinato: stiamo lavorando insieme per costruire una rete per lo sviluppo della sanità territoriale. Vorrei sottolineare che l’Ospedale è già un DEA di II livello: lo dimostrano i numeri presentati anche in questa sede, che sottolinea come questo presidio sia un punto di riferimento territoriale per il sud Lombardia, come già avviene per i grandi traumi. Per questo chiederemo al Governo una deroga sul numero di abitanti necessari ad ottenere questo riconoscimento».

 FONTANA: “CREMONA MODELLO DA SEGUIRE”

«Cremona sarà DEA di II livello e uno dei primi esempi di nuovo ospedale in Italia», ha affermato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. «Il nuovo ospedale sarà un modello da seguire, in cui la tecnologia la farà da padrone, a fianco del capitale umano. Questo aiuterà a stringere connessioni con il territorio, mantenendo al centro l’umanizzazione delle cure. Sono convinto che i professionisti sanitari riempiranno nel modo migliore il nuovo ospedale. Auguro buon lavoro a tutti: iniziamo questo percorso, un passo alla volta. Se ci saranno modifiche future, saranno ben accette».

L’OSPEDALE DEL FUTURO: ACCOGLIENTE, FLESSIBILE E INTERCONNESSO

La parola è passata quindi a Maurizio Bracchi (direttore Dipartimento Innovazione, Sostenibilità e aree di Sviluppo strategico), che ha presentato il progetto facendo il punto sugli aspetti più tecnici e sui prossimi step. «L’ospedale del futuro sarà uno spazio accogliente e rasserenante, flessibile e modulare, tecnologico, connesso e aperto alla città», ha spiegato. «Sarà sempre più un polo dedicato alla cura di malattie gravi e all’esecuzione di procedure complesse. Potrà contare su 600 posti letto.

I trattamenti di routine e la cura preventiva saranno distribuiti attraverso strutture di vicinato diffuse sul territorio. All’interno di questo ecosistema interconnesso saranno inserite anche le cure domiciliari, grazie a dispositivi diagnostici intelligenti collegati con centrali di controllo, attraverso le quali i medici potranno monitorare lo stato di salute in tempo reale. L’Intelligenza Artificiale sarà utilizzata per ottimizzare i processi e definire modelli di previsione di presa in carico del paziente, applicati attraverso ambulatori ospedalieri hi-tech».

LA GRADUATORIA ENTRO LA FINE DEL 2023

Dalla sottoscrizione del protocollo d’Intesa con Regione Lombardia – il 15 dicembre 2021 – il lavoro per costruire le fondamenta del progetto è proseguito nel corso del 2022 con la costituzione di un tavolo tecnico finalizzato a coinvolgere gli enti e gli stakeholders territoriali, quindi definire le linee guida per il bando di concorso internazionale per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero. Il confronto è stato aperto alle associazioni di categoria, alla realtà produttive e agli ordini professionali, per un percorso partecipato che rispecchi le istanze territoriali.

Il bando per la realizzazione del Nuovo Ospedale di Cremona sarà indetto nel mese di gennaio 2023. Le proposte saranno raccolte entro il mese di aprile: ne saranno selezionate cinque, che saranno ammesse alla seconda fase del concorso. La graduatoria finale sarà pubblicata tra ottobre e dicembre, con la proclamazione del vincitore.


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commenti


michele de crecchio

14 dicembre 2022 01:42

Tragicomica l'affermazione del burocrate regionale che il nuovo "ospedalino" cremonese sarebbe già in costruzione. Per secolare tradizione l'avvio di una nuova opera edilizia si realizza infatti solo con la "posa" della prima pietra, operazione che, nonostante la accurata "miniaturizzazione" del nuovo progetto è ancora ben lungi dal realizzarsi. Rispetto alle precedenti e contraddittorie anticipazioni progettuali "centellinate" nei mesi scorsi, un dato emerge però chiarissimo e cioè la distruzione di gran parte del magnifico parco riccamente alberato che sarà giocoforza eseguire per garantire al pur piccolo nuovo edificio lo spazio minimo di rispetto rispetto agli edifici extra ospedalieri preesistenti a sud e ad est.
Tale constatazione sembra singolarmente confermare la corretta profezia che, nei primi anni 70 del secolo secolo, il compianto Celeste Cottarelli, protagonista della grande impresa che consentì ai cremonesi di realizzare, con risorse esclusivamente locali, il nuovo ospedale da loro atteso ormai da quali un secolo. Rivolgendosi al sottoscritto, che era stato allora appena nominato assessore all'urbanistica, mi raccomandò di non consentire. come invece avevano purtroppo già fatto, con zelo degno di certo miglior causa, i miei predecessori, di approvare lottizzazioni immediatamente a ridosso del recinto ospedaliero, così compromettendo il giusto e doveroso distanziamento che si sarebbe dovuto sempre garantire tra le finestre dei nuovi eventuali padiglioni ospedalieri e le finestre dei nuovi edifici a diversa e spesso confliggente destinazione che sarebbero potuti sorgere nelle immediate prossimità del recinto ospedaliero.