21 luglio 2023

"La Giunta vuole un nuovo Piano di Governo del Territorio a pochi mesi dalla scadenza. Per 9 anni e mezzo ha usato quello di Perri. Vuole condizionare il prossimo sindaco?". Dure tutte le opposizioni

Le opposizioni unite (Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Viva Cremona e Movimento5Stelle) all'attacco dell'Amministrazione comunale che a fine luglio e a pochi mesi dalla fine del mandato quindi comprimendo i tempi del confronto, presenta la grande variante al Piano di Governo del Territorio dopo aver governato per nove anni e mezzo con lo strumento del 2013 approvato durante la giunta Perri. "L'Amministrazione è a fine corsa e il sindaco non è neppure rieleggibile" dicono le opposizioni "si vuole forse condizionare le scelte delle future amministrazioni oppure se ne vuole fare uno strumento di propaganda in salsa green per recuperare parte del proprio elettorato deluso?"

Ecco il documento delle opposizioni.

"Il Piano di Governo del Territorio viene definito “lo strumento del Sindaco” in quanto consente di programmare le strategie e gli obiettivi che compongono il disegno politico di un’amministrazione comunale.  Il rapporto tra la città, l’ambiente, il paesaggio, il grado di connessione infrastrutturale, la qualità urbana, il bilanciamento delle vocazioni urbanistiche dei suoli, la programmazione dei servizi, sono solo alcuni dei grandi temi che possono trovare una declinazione e una sintesi reale in questo strumento.

Per queste ragioni le Amministrazioni Comunali che si caratterizzano per una visione chiara, comprensibile e concreta, si attivano sin dall’inizio del mandato elettorale aprendo un confronto con i cittadini rispetto alle proprie proposte, attivando processi di confronto e di partecipazione effettiva, per giungere in tempi ragionevoli all’adozione e all’approvazione di uno strumento fondamentale per accompagnare le scelte amministrative, orientare risorse e predisporre progetti.

Alla luce di queste ovvie riflessioni sulla natura e sull’utilità del Piano di Governo del Territorio risulta razionalmente e politicamente incomprensibile adottare una Variante generale al Piano di Governo del Territorio dopo nove anni e mezzo dal proprio insediamento, comprimendo inevitabilmente i tempi del confronto pubblico, sacrificando il principio della trasparenza e mortificando l’istituzione che si dovrebbe servire.

L’Assessore all’Urbanistica Andrea Virgilio ha scelto incredibilmente questa strada. Sono state infatti convocate in fretta e furia due commissioni territorio (informative) nella seconda metà di luglio, per bruciare ogni tappa e giungere a poche settimane dalle elezioni ad approvare una Variante al Piano di Governo del Territorio da parte di un’amministrazione a fine corsa, il cui Sindaco non è neppure rieleggibile per legge.

Crediamo giusto che i cittadini riflettano attentamente sulle motivazioni di questo modo di operare e sui reali obbiettivi di questa Giunta Comunale e su alcune domande che vogliamo condividere. 

Come ha fatto l’attuale Amministrazione, che solo oggi vaneggia di avere qualche idea, ad aver governato per quasi dieci anni con il Piano di Governo del Territorio approvato nel 2013 dall’Amministrazione Perri? Quali sono i veri motivi della fretta manifestata in questi giorni? E’ forse un modo scorretto per condizionare le scelte della futura amministrazione in vista di un possibile esito sfavorevole delle elezioni? Perché approvare una variante in zona Cesarini se non si ha il tempo per attuarne i contenuti? Oppure è possibile che l’Amministrazione utilizzi uno strumento così significativo per farne uno strumento di propaganda elettorale in salsa green allo scopo di recuperare terreno rispetto a rilevanti settori del proprio elettorato deluso per le tante promesse mancate e dei tanti tradimenti? 

Al netto dei contenuti specifici che sono tutt’ora ignoti anche ai consiglieri comunali ai quali, incredibilmente, non è stato fornito fino ad ora alcun atto, prendiamo le distanze dallo stile prevaricatorio, irrispettoso dell’istituzione e privo di contenuti reali e chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione dell’Ufficio di Presidenza per un confronto con  l’Assessore all’Urbanistica per i primi giorni di settembre, prima della calendarizzazione di ulteriori Commissioni Territorio.

Carlo Malvezzi – FI

Alessandro Zagni –  FdI

Simona Sommi – Lega

Maria Vittoria Ceraso – Viva Cremona

Luca Nolli – M5S 

 

La foto con il drone è di  Riccardo Rizzi Maverick


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


PierPiero

21 luglio 2023 13:47

Fare nuova la città?
Una risata vi seppellirà

Giorgio

21 luglio 2023 15:27

Vorrebbero fare 'nuova' la città anche dopo aver perso le elezioni

michele de crecchio

22 luglio 2023 01:23

"Meglio tardi che mai" dice un antico e saggio proverbio, A suo tempo il sindaco Galimberti fu invocato da molti (tra i quali, per quello che poteva contare, anche il sottoscritto) di variare lo strumento urbanistico ricevuto in eredità dalle precedenti amministrazioni per eliminarne i numerosi ormai evidenti difetti (tra i quali soprattutto il sovradimensionamento delle nuove zone commerciali che tanto evidente sconquasso stava portando nella vita urbanistica della città). L'iniziativa attuale, assunta solo sul finire del mandato amministrativo, è pertanto, probabilmente, tardiva. Se tuttavia i contenuti della variante fossero saggi e, soprattutto, si proponessero di rimediare (per quanto ancora possibile) ai gravi difetti dello strumento vigente, riterrei comunque opportuna, anche se tardiva, la sua adozione, lasciando alla futura amministrazione il compito di approvarla definitivamente alla luce delle osservazioni che verranno presentate dai cittadini. Così mi comportai, credo opportunamente, quando, a suo tempo, essendo stato incaricato di seguire come assessore le tematiche urbanistiche nella seconda giunta Zanoni, dopo di aver faticosamente cercato di rimediare alla modesta conoscenza analitica del territorio allora disponibile presso gli uffici comunali, condivisi la scelta di far solo adottare e pubblicare il nuovo strumento urbanistico, riservando alla successiva giunta (che fu poi la prima presieduta da Zaffanella), il delicato compito di rispondere alle osservazioni dei cittadini e di ottenere l'approvazione definitiva (allora di competenza regionale).