8 maggio 2025

"Palla in curva": due chiacchiere con Fabio Pattoni, tifoso grigiorosso e "motivatore segreto" di Enrico Chiesa

In vista di Spezia-Cremonese, eccoci qui a fare una chiacchierata con Fabio Pattoni, tifoso grigiorosso della ‘vecchia guardia’ grigiorossa (siamo pure coetanei ahimè).

D - Ciao Fabio, cominciamo spiegando un po’ chi sei e cosa fai nella vita.

R - “Certo, mi chiamo Fabio Pattoni, ho 55 anni e lavoro come operatore ecologico. Le mie passioni principali sono ovviamente la Cremonese, sono un appassionato di calcio (ho giocato come portiere a livello amatoriale) e di Fantacalcio. A questo aggiungiamo il basket e la musica, soprattutto rock.”

D - Quando e dove nasce il tuo legame con i colori grigiorossi?

R - “Il legame con la Cremonese nasce ufficialmente nel 1982, quando, spinti dalla passione per il calcio, io e alcuni amici cominciammo ad andare allo Zini, nell'allora Curva Nord. Da lì è nato l'amore per questa maglia e, di conseguenza, il desiderio di stare in curva in mezzo agli "ultras" a cantare. Passione che negli anni mi ha portato ad entrare attivamente nei ‘Sanitarium’ prima e poi, come co-fondatore, del ‘Vecchio Jocker’. Questo vuol dire vivere la Cremonese sette giorni su sette, con centinaia di trasferte in ogni parte d'Italia, un ‘amore incondizionato’ che ancora adesso mi porta in Curva ad ogni partita per cantare, gioire e soffrire per questi colori.”

D - Scendiamo in campo. Quello che ci apprestiamo a vivere è un finale di campionato che, per certi versi, sembra la fotocopia di quello della scorsa stagione. A tuo parere, cosa ci possiamo aspettare dalla squadra?

R - “I playoff erano l'obiettivo minimo per le ambizioni della società e, secondo me, quest'anno, nonostante i tanti punti persi durante il campionato, siamo più forti dell'anno scorso. Penso anche che siamo superiori a tutte le squadre che faranno i playoff, Spezia compreso. In definitiva, io sono fiducioso di poter andare in finale e, soprattutto, di vincerla.

D - A proposito di avversarie, a parte il Sassuolo, che comunque non è riuscito a battere la Cremonese, credi che Pisa e Spezia siano realmente più forti della Cremonese o siano state solo più costanti nella prima parte del campionato?

R - “Il Sassuolo, che ha mantenuto una rosa da ‘fuori categoria’, dopo lo sbandamento iniziale ha stravinto il campionato. Contro il Sassuolo ho visto una bella Cremonese che però, come spesso è successo in questa stagione allo Zini, ci siamo ‘fatti gol da soli’, il che ha pregiudicato la vittoria che probabilmente sarebbe stato il risultato più giusto. Chi mi ha sorpreso sono state Pisa e Spezia, che non pensavo potessero lottare per la promozione diretta. Secondo me non sono più forti di noi a livello di organico e di gioco, ma sicuramente hanno avuto più costanza nei risultati, il Pisa in modo particolare.”

D - Infiliamoci tra le maglie della rosa grigiorossa e dimmi chi ti ha deluso e chi invece ti ha stupito positivamente.

R - “Innanzitutto ti dico che io stravedo per Vasquez e sono veramente contento che sia rimasto a Cremona nonostante tutti lo volessero mandare via in estate. Sicuramente il giocatore che mi ha deluso di più è Bonazzoli, perché da un giocatore di categoria superiore ci si aspettava un altro tipo di rendimento. Invece chi mi ha stupito è stato Pickel che, fortemente criticato ad inizio stagione, è poi diventato fondamentale nell'equilibrio del centrocampo. Citerei anche Zanimacchia, che nelle ultime partite sembra tornato a dei buonissimi livelli.”

D - Credi che l'avvicendamento tra Corini e Stroppa ad inizio campionato sia stato frettoloso o necessario vista la situazione che si era creata?

R - “Il cambio Stroppa-Corini in quel momento sembrava la cosa migliore da fare, perché la piazza ormai ‘voleva la testa di Stroppa’. Con il senno di poi penso che la decisione di tornare indietro sia stata la scelta più giusta ed infatti i risultati ne sono testimoni. Vedremo se sarà stata giusta fino in fondo. Mi riallaccio a quanto appena detto e, nonostante non sia un grande estimatore di Stroppa, adesso la squadra gioca bene ed i risultati la premiano, quindi diciamo che per ora lo spartito è quello giusto.”

D - Diamo un’occhiata alla classifica. Il terzo posto è ormai difficilmente raggiungibile e la Cremonese dovrà guardarsi alle spalle dalla Juve Stabia. Credi che i grigiorossi riusciranno nel loro intento di mantenere la quarta posizione?

R - “Il terzo posto sarebbe stato alla portata se avessimo vinto contro il Sassuolo, adesso ci vorrebbe un'impresa. Penso che il quarto posto sia abbastanza blindato, certo non bisogna fare stupidaggini in queste ultime due partite, direi che con due pareggi dovremmo essere tranquilli.

D - Andiamo oltre. Qual è la squadra che temi di più nei prossimi playoff?

R - “Come dicevo prima, secondo me siamo più forti di tutte le squadre nei playoff quindi direi che la promozione potrebbe essere un obiettivo alla portata, forse l'unica squadra che un pochino mi spaventa è il Palermo, ma solo per un discorso di eventuali ‘aiutini’.”

D - Torniamo in Curva Sud. Quanto sarà importante il sostegno incondizionato da parte dei tifosi grigiorossi in questo finale di campionato?

R - “La vicinanza e la passione dei tifosi grigiorossi, come sempre, saranno fondamentali, perché solo uniti si possono raggiungere certi traguardi. Da questo punto di vista penso che la tifoseria, soprattutto la Curva Sud, non abbia mai fatto mancare il proprio sostegno alla squadra e sicuramente rappresenterà l'arma in più in questo finale di stagione.”

D - Torniamo a te e chiudiamo con un ricordo, un aneddoto, di Fabio tifoso grigiorosso.

R - “Seguo la Cremo da praticamente 40 anni, ho vissuto le gioie immense delle promozioni, le delusioni cocenti delle retrocessioni o delle mancate promozioni. Probabilmente il ricordo più bello è stata la promozione in Serie A del 1984. Come aneddoti ne ho davvero tanti, uno in particolare si riferisce a quando Enrico Chiesa arrivò alla Cremo, all'inizio faceva molta fatica a fare gol. Io ogni fine partita andavo dietro la tribuna per salutare i giocatori e gli dicevo di stare tranquillo che lui era forte e che prima o poi sarebbe esploso. Infatti quando cominciò a segnare non si fermò più e dentro di me mi piace pensare che forse è stato merito anche dei miei incoraggiamenti.”

Ringraziando Fabio per la chiacchierata, ho chiesto un paio di foto che parlassero di lui nelle vesti di tifoso grigiorosso. Tra queste, quella della trasferta di Foggia del marzo 1995: in nove su un pulmino, con lo striscione dei ‘Sanitarium’. E a proposito di questa partita e di Enrico Chiesa, vale la pena fare un salto all’indietro nel tempo...

Nella stagione 1994/95, la prima con i tre punti per la vittoria, la Cremonese di Gigi Simoni riuscì a salvarsi per il secondo anno consecutivo, piazzandosi al tredicesimo posto con 41 punti, uno solo sopra la zona retrocessione. Anno che, guarda caso, vide la consacrazione di Enrico Chiesa che, in prestito dalla Sampdoria nel suo unico anno a Cremona, riuscì a mettere a segno ben 14 reti.

CAMPIONATO SERIE A 1994/95 22a giornata, 5 marzo 1995 ore 15. Stadio Pino Zaccheria Foggia.

FOGGIA-CREMONESE 0-1 RETI: Enrico Chiesa (C).

FOGGIA: Mancini, Padalino, Bucaro, Nicoli, Di Biagio, Carini, Bresciani, Bressan, Biagioni, De Vincenzo, Mandelli. Allenatore Catuzzi.

CREMONESE:   Turci, Pedroni, Milanese, De Agostini, Gualco, Verdelli, Cristiani, Ferraroni, Chiesa, Nicolini, Tentoni. PANCHINA: Razzetti, Lucarelli, Pirri Alessio, Sclosa, Florjiancic. ALLENATORE: Gigi Simoni.

Daniele Gazzaniga


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