"SÌ alle energie rinnovabili, NO al nucleare". A Viadana si mobilita il primo comitato No-Nuke e si accende la protesta contro l'energia nucleare sul Po
Si iniziano a muovere i primi gruppi di ambientalisti contrari al nucleare. Queste le parole dei fondatori del comitato "SÌ alle energie rinnovabili, NO al nucleare".
"La serata di Viadana è la seconda iniziativa promossa dai comitati e dalle associazioni ambientaliste mantovane e cremonesi, dopo quella di Cremona del mese scorso, di una campagna di informazione sul tema di questo inganno chiamato nucleare di quarta generazione e per riorganizzare anche nei nostri territori la resistenza all'annunciata decisione del governo di riaprire nuovamente al nucleare nel nostro paese.
Le Centrali Nucleari di Quarta Generazione non esistono ancora. Invece è quasi pronta una Legge per imporci mini centrali nucleari di terza generazione, molto costose e pericolose come le grandi, con gestione delle scorie radioattive e sistemi di controllo della sicurezza sottratti alle Comunità locali che le ospiteranno. Necessiteranno come le precedenti di molta acqua per il ciclo di raffreddamento e per questo i territori del Po, dove esistono anche aziende particolarmente energivore, saranno nuovamente destinati ad ospitarle.
Le bugie nucleari hanno le gambe corte e ci portano fuori strada ma godono di protezioni potenti.
Nell’intero paese, però, è già in atto la ripresa del movimento antinucleare e in molte regioni già attive reti di comitati ambientalisti che, in sinergia con le forze sociali e politiche, propongono l’adeguato sviluppo delle energie rinnovabili in alternativa all’uso dell’energia nucleare, per garantire l’autosufficienza energetica al nostro paese. Del resto anche nella relazione ambientale alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER L’ENERGIA E IL CLIMA, si afferma che “la letteratura scientifica internazionale è concorde nell’affermare che un sistema elettrico interamente basato su fonti rinnovabili è possibile”.
Per questo la transizione ecologica giusta e democratica è possibile se si mobilitano territori e comunità locali che si richiamano al rigore e all'indipendenza della scienza, si battono per la tutela dei diritti di tutti e per un nuovo modello di sviluppo libero dal nucleare.
Durante la serata, nell’ambito della campagna “Per un Po libero dal nucleare” verrà proposta la creazione anche nel nostro territorio del 'Comitato SÌ alle energie rinnovabili, NO al nucleare'".
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