2 giugno, il Tricolore sul Torrazzo, tanti video ed emozioni 175 anni dopo la prima volta (1848, per le 5 giornate di Milano)
L'emozione che ha colto i tanti presenti in piazza del Comune nell'assistere allo srotolamento del tricolore dal Torrazzo in occasione del 2 giugno Festa della Repubblica, dimostra ancora una volta quale sia il legame con la bandiera italiana e quello che rappresenta e la gran torre, il vero simbolo della città. Il gruppo Sal (speleo-alpino-fluviale) dei Vigili del fuoco di Cremona, con tanto di pesi e carrucole, ha srotolato il tricolore dalla base della lanterna della torre (quota 80) fino all'area del quadrante dell'orologio (quota 40) mentre dalla Bertazzola risuonava la Toccata da L’Orfeo di Monteverdi, a cura del Quintetto di ottoni barocchi Nova alta tra gli applausi della piazza e i telefonini che realizzavano video da conservare o mostrare ad amici e parenti.
Pensate che la prima volta che qualcuno si issò sul Torrazzo per porre una bandiera fu 175 anni fa ma venne collocata fin sulla punta. Lo racconta Mario Levi nel suo "Vecchia Cremona". "Certo che chi vuole inerpicarsi sino alla croce infissa nella palla del Torrazzo, deve fare delle vere e proprie acrobazie. La prima volta (per quel che si ricorda) in cui degli uomini salirono fin sulla 'pouma' del Torrazzo, fu il 18 marzo 1848, nel pieno cioè delle cinque giornate di Milano...Sul Torrazzo, i rivoluzionari, avevano collocato una specie di posto di vedetta. Sul penultimo loggiato, quello ove è appesa la campana dell'orologio, avevano installato un cannocchiale, col quale le vedette osservavano quanto avveniva sulle strade maestre, a parecchi chilometri di distanza. E ogni volta che si verificava qualcosa di interessante, scrivevano appunti che poi calavano per mezzo di una specie di teleferica improvvisata con delle cordicelle fra il Torrazzo e una delle finestre del Municipio".
La seconda volta che la bandiera nazionale venne issata sul Torrazzo fu il giorno di San Pietro del 1859, quando vinta la battaglia di Solferino e San Martino, "gli eserciti piemontese e francese avevano posto in rotta gli austriaci e gran parte dell'Italia aveva riconquistato la propria indipendenza".
Passarono molti anni prima di vedere ancora il tricolore sul Torrazzo. Qualcuno voleva farlo nel 1911 con la conquista della Libia ma poi la proposta non ebbe seguito, così come non ebbe seguito neppure quella di farla sventolare il 24 maggio 1915 quando l'Italia netrò in guerra. E neppure venne accolta la proposta di innalzare una bandiera bianca nel 1917 per segnalare che Cremona era una città ospedaliera e ricovero di tanti feriti. Bisogna arrivare al 5 novembre 1918 il giorno dopo del bollettino della vittoria. "In quell'epoca - racconta ancora Mario Levi -comandante del corpo dei pompieri, era il brigadiere Cavalleri, il quale accolse con entusiasmo la proposta di arrampicarsi sin sulla cuspide del Torrazzo per assicurarere all'asta del parafulmine l'antenna e il vessillo. Nessuno aveva mai visto a Cremona un simile spettacolo, così che le strade, in breve, furono piene di persone che seguivano con apprensione le evoluzioni di Cavalleri e dei due pompieri che lo accompagnavano. Poichè era una limpida giornata, i raggi del sole facevano irradiare l'elmo crestato in oro e i bottoni dorati delle uniformi".
Poi vi fu un tempo in cui esporre la bandiera sul Torrazzo divenne ordinaria amministrazione: l'arrivo di un membro della famiglia regnante, del Capo del Governo e per tante manifestazioni fu sempre Cavalleri a salire lassù. Poi più nulla fino al 25 aprile del 1945 quando Marino Rossi e Fiorino Soldi, insieme ad altri patrioti, si arrampicarono fin sulla palla assicurando la bandiera proprio sulla palla. Poi nessuna bandiera salì più lassù fino al Raduno Nazionale degli Alpini del 16 maggio 1999, quando di tricolori se ne calarono addirittura due. Poi recentemente il ritorno con la Festa del 2 giugno.
Le fotografie e il video sono di Gianpaolo Guarneri (FotoStudioB12)
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