A San Daniele Po nasce il gruppo "Pro Loco Ripa Po", che vuole ridare slancio alla comunità sandanielese. Dopo gli anni del commissariamento, il paese torna a muoversi
Nel giugno 2024 le elezioni amministrative erano andate in fumo perchè nessuno si era presentato come candidato sindaco, dopo un periodo di gravi difficoltà economiche e finanziarie, con il risultato che il Comune era stato commissariato. Oggi invece, a distanza di un anno e mezzo e dopo l'elezione del nuovo sindaco lo scorso giugno 2025, San Daniele Po prova a rilanciarsi come comunità e paese e lo fa con la nascita del nuovo gruppo "Pro Loco Ripa di Po". Un nome che strizza l'occhio alla storia del paese, che in passato si chiamava appunto San Daniele Ripa di Po, per la sua prossimità alle rive del Grande Fiume.
"Un gruppo che nasce lontano dalla politica -precisa il neo presidente Giuseppe Fava- che ha deciso di rimboccarsi le maniche per rilanciare la vita della comunità sandanielese con attività legate ad esempio alle sagre o ad eventi sportivi o di carattere culturale. Il Comune si sostiene ma non può naturalmente intervenire sul piano economico perchè le casse sono a zero. Per questo abbiamo deciso di auto-tassarci per sostenere le prime spese legate alle pratiche burocratiche di costituzione della Pro Loco".
Naturalmente è stato ufficialmente registrato anche il logo dell'associazione, che vede un leone (simbolo presente nello stemma comunale) accanto ad un corso d'acqua, il Po naturalmente; il direttivo della Pro Loco si compone del presidente Giuseppe Fava, del suo vice Ezio Casali, affiancati da Paola Borello tesoriere, Annarita Fervari alla segreteria e consiglieri Michela Uberti, Chiara Bonci e Alberto Ghisani. "Questo è il gruppo costitutivo che ha messo in piedi i vari passaggi istituzionali- -spiega ancora Fava- Ora vediamo di muovere i primi passi con un primo approccio in occasione sagra del paese che è per S.Omobono".
Un piccolo grande passo per San Daniele, che segna un nuovo inizio dopo un periodo non facile, iniziato con il dissesto finanziario, aggravato dal referendum contro la fusione con Pieve d'Olmi e quindi da un anno di commissariamento del Comune, che ha azzerato i margini di manovra dell'ente. Ma i sandanielesi non si sono dati per vinti, e anche questa neonata associazione dimostra ancora una volta come anche nei Comuni più piccoli non manchino iniziativa e tenacia.
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