A Sant'Ambrogio la commemorazione delle vittime del bombardamento che ha colpito duramente Cremona nel 1944
Anche quest'anno Cremona ha ricordato le vittime del bombardamento che ha colpito la città nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, 77 anni fa. La cerimonia, organizzata dal Comune e dal Dopolavoro Ferroviario (DLF) di Cremona, con la presenza delle autorità civili e militari e i rappresentanti delle Associazioni partigiane, d’arma e combattentistiche, si è tenuta sul sagrato della chiesa parrocchiale di S. Ambrogio in via San Francesco d’Assisi, dove sono state esposte una grande foto del bombardamento e una del Monumento dedicato ai Ferrovieri caduti. La commemorazione è stata introdotta dal Presidente del Dopolavoro Ferroviario di Cremona - Mantova, Virgilio Ferrari. A seguire, Rabih Kairouz, cittadino libanese residente a Cremona, ha portato la sua testimonianza sugli episodi accaduti a Beirut, dove vive la sorella, e in particolare sulla grande esplosione avvenuta al porto lo scorso anno.
Ha preso infine la parola il Sindaco Gianluca Galimberti, che nel suo intervento ha ricordato il duello tra la vita e la morte e come la cerimonia di questa mattina sia un momento di resurrezione, di ritorno alla vita. Il Sindaco, fa sapere il Comune in una notas stampa, "ha sottolineato che è importante ricordare tutti i 132 caduti di quel 10 luglio tra i quali anche dei bambini ed ascoltare le loro voci. Citando l’articolo 11 della Costituzione, ha ricordato che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni, ha sottolineato che non ci sono bombe intelligenti, non c’è una guerra giusta". Galimberti ha concluso il suo intervento ricordando l’articolo 2 della Costituzione, che precisa che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Il vicario della parrocchia di S. Ambrogio, don Andrea Barbieri, ha benedetto una corona d’alloro portata sotto la lapide, collocata su un edificio di quella che un tempo era conosciuta come Porta Milano, ora piazza Risorgimento, e che reca l'epigrafe: "Come questa pietra immutabile il ricordo ed il compianto per i cremonesi vittime innocenti di bombardamento aereo vivranno eterni ammonendo pace tra i popoli".
In rappresentanza del Comune, sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti, gli assessori Rodolfo Bona e Barbara Manfredini. La cerimonia si è chiusa nell’adiacente chiesa di S. Ambrogio dove è stata celebrata la Messa in suffragio di tutti coloro che hanno perso la vita sotto le bombe.
Nelle foto a scorrimento, alcuni momenti della cerimonia e la targa commemorativa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Michele de Crecchio
10 luglio 2021 13:04
Io mi considero uno dei "miracolosamente scampati" al terribile bombardamento del 10 luglio 1944. Ero infatti ancora comodamente alloggiato nel ventre di mia madre che, fortunatamente e nonostante fosse ormai prossima al parto, lavorava lontana dalla nostra casa. Tale casa fu infatti compresa tra quelle distrutte. Spero che che, prima o poi, il Comune si decida a "rinfrescare" la scritta incisa sulla lapide che, a porta Milano, ricorda quel tragico evento (non la mia salvezza, come qualche maligno forse potrebbe pensare, stufo di leggere i miei petulanti commenti) ma le decine di morti che Cremona da allora piange.