Abbandono di rifiuti: non c'è pace sul territorio. Presi di mira il parco del Po e una roggia a Malagnino, dove sono stati lasciati grandi quantitativi di scarti e rifiuti di vario genere
Amaro risveglio a Malagnino nei giorni scorsi, quando nella roggia vicino alla cascina Ronchetto è stato trovato un vero e proprio cumulo di rifiuti abbandonati nel fosso, pieno di acqua. Ennesimo episodio di abbandono di rifiuti nella campagna e nelle aree verdi, le più soggette a questo tipo di atti vandalici perchè lontane dal traffico e fuori dalla visuale; episodio che fa il paio con quanto successo l'altro ieri nell'area del "Lungo Po Europa", strada che porta alla capannina.
Partiamo da Malagnino: cavi di gomma e teloni di plastica in enorme quantità gettati in una roggia in mezzo ai campi, lungo una strada sterrata. Con tutta probabilità quanto rimane di un furto di cavi di rame: sembra infatti che nel fosso siano state gettate le guaine in gomma che rivestono i cavi elettrici in rame e che, una volta tolto il prezioso metallo, non servono più a nulla. "Non è la prima volta che capita qui da noi, già in passato abbiamo registrato abbandoni simili. La cosa che fa ancora più rabbia è che siano stati buttati in un fosso dove, tra l'altro, è ancora più difficile andare a recuperarli perchè profondo e pieno di acqua. -spiega il vecesindaco Donato Losito- Per fortuna un agricoltore locale convenzionato col Comune ha a disposizione un 'ragno' con cui siamo riusciti a toglierli dalla roggia. Lo scorso inverno era successa una cosa simile solo che in quel caso l'acqua si era ghiacciata ed abbiamo dovuto andare a mano a rompere il ghiaccio per riuscire a recuperare i cavi". Elementi utili a scoprire gli autori del vile gesto potrebbero derivare dalle immagini delle fototrappole presenti in zona per il monitoraggio della fauna selvatica e che avrebbero ripreso alcuni dettagli interessanti.
Poco tempo fa anche presso la Cascina Cervellara (che è stata set per le riprese del film di Fabio Volo 'La Febbre'), sempre nella campagna di Malagnino era stata scelta come 'discarica' da alcuni operatori che, dopo i servizi di trasloco, invece di conferire alla discarica avevano preferito gettare tutto nell'aia della cascina, ovviamente ad insaputa del proprietario che si era ritrovato poi l'amara sorpresa. In quel caso però alcuni documenti trovati tra i rifiuti avevano permesso di risalire agli autori del gesto, una cooperativa che si occupava appunto di traslochi e che evidentemente non agiva in modo legale.
Passiamo al Lungo Po Europa, dove pure è stata trovata una vera e propria montagna di rifiuti, apparentemente scarti edili, calcinacci e rifiuti con tutta probabilità derivati da lavori in qualche abitazione. Anche qui gettati senza remore nel prato, sotto un albero, rovesciati nella boscaglia in un modo che rende ancora più difficile il loro recupero perchè, al di là di pochi sacchi neri, il grosso del materiale è stato sparso a terra. Anche in questo caso sarà difficile risalire ai responsabili e capire se possono essere sempre gli stessi che da alcuni mesi hanno preso di mira la zona per gettare i loro rifiuti derivati da lavori edili e da interventi in case private: sono stati infatti ritrovati poco tempo fa mobili, elettrodomestici, borsoni pieni di abiti, oltre agli immancabili calcinacci, sacchi di cemento, latte di vernice e resti di infissi.
Il tutto gettato come se quegli angoli di campagna fossero la soluzione allo smaltimento di questi rifiuti che, se conferiti nelle apposite discariche, avrebbero certamente un costo per chi li porta, mentre così il costo del recupero e smaltimento viene spalmato sulle tasche di tutti ma, soprattutto, diventa una fonte di inquinamento e di degrado spaventosa e sempre più pericolosa per la salute di tutti. Per questo è sempre importante segnalare comportamenti anomali, fare attenzione a chi effettua lavori a prezzi troppo bassi e indicare tempestivamente a chi di dovere se si trovano rifiuti abbandonati.
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