Accolta sotto la Bertazzola “La Luce della Pace di Betlemme” dopo un viaggio di 3700 chilometri. Gli scout del MASCI arrivano in Piazza del Comune
Puntuale alle 17 di sabato pomeriggio la “Luce della pace di Betlemme” ha fatto il suo ingresso in piazza del Comune, a Cremona, sotto la Bertazzola della Cattedrale, accompagnata dai fedeli e dagli incaricati delle comunità scout Masci di Cremona che con costanza e dedizione si sono impegnati e si impegnano tuttora a portare la fiamma che da secoli arde a Betlemme alla cittadinanza cremonese.
Il viaggio che ha condotto la luce sacra fino in Italia ha attraversato due continenti, 10 paesi, e ha coperto più di 3700 chilometri. Infatti, come da tradizione, una delegazione di scout austriaci si è recata fino a Betlemme nella Basilica della Natività, all’interno della quale ha attinto alla fiamma che da secoli arde nel punto che vide la nascita di Gesù, e che grazie all’altruismo e alla generosità delle donazioni rimane accesa e luminosa. «Luce della Pace» raggiungerà tutti gli stati d’Europa, e fra di loro anche l’Italia. Così è stata portata su un treno che, partito da Trieste, ha raggiunto Milano e Bologna. Fra le tappe anche la città del Torrazzo, dove la fiamma, raccolta a Brescia dagli scout Masci, ha poi raggiunto la piazza del Comune fino a entrare nella Cattedrale, in occasione della Messa delle 18, in attesa che il viaggio continui nei luoghi dove più c’è bisogno del calore e dell’amore del Signore.
In testa al corteo la responsabile degli scout Masci di Cremona Elisabetta Manni Rodini, che dopo la prima tappa nella chiesa di San Girolamo si è diretta in piazza del Comune, dove ad attenderla era presente anche il vescovo Antonio Napolioni che, dopo un momento introduttivo, ha chiamato i presenti ad attingere al fuoco di Betlemme per poi pregare davanti alle candele accese.
«La luce di Cristo viene da noi per indicarci il cammino che porta verso la pace – ci ha detto Enrico Gabbioneta, della comunità Masci Cremona 2 -. Pace è una parole che a volte sembra essere usata in maniera troppo leggera o addirittura incorretta, il suo significato non si limita al disdegno della guerra, ma deve porre l’attenzione sull’importanza del rispetto, verso le altre persone e verso ogni altra forma di vita, è necessario darsi da fare per poterla portare in tutto il mondo».
Essere costruttori di pace, essere uomini e donne che operano per la pace. Il tema che quest’anno ha fatto da eco alla preghiera è “Uniamo tutte le nostre forze per costruire la pace”, uno slogan che dimostra che il lavoro da compiere è comunitario, non individuale, ogni singolarità deve impegnarsi affinché il mondo possa diventare un posto più equo e più giusto, dove la fede verso il Signore sia una fiamma accesa che non si spegne mai.
Negli stessi momenti la “Luce della Pace di Betlemme” è stata accolta a Cassano d’Adda. Una fiamma che ciascuno potrà portare nelle case e nelle comunità, coinvolgendo anche altre persone e realtà.
In particolare nel fine settimana gli scout adulti del Masci la porteranno a Cremona in diverse parrocchie della città (San Bernardo, Cristo Re, San Michele, Sant’Agostino, Picenengo); martedì 20 dicembre alle 18.30 in Seminario, giovedì 22 alle 16 alla Fondazione La Pace e sabato 24 dicembre alle 16 nella chiesa dell’Ospedale.
L’origine dell’iniziativa
Nella Chiesa della Natività di Betlemme c’è una lampada a olio che arde perennemente da lungo tempo, probabilmente già qualche secolo dopo la venuta di Cristo. La lampada è posizionata sul punto ove si presume sia stata la mangiatoia nella quale fu messo il Salvatore in fasce. La lampada è alimentata dall’olio donato dalle nazioni cristiane, una volta all’anno, a turno: Cristo, Luce delle genti, continua ad irradiare la sua Parola da Betlemme nel mondo intero.
Il viaggio della Luce della pace di Betlemme è iniziato nel 1986 per iniziativa degli scout austriaci. Di anno in anno, proprio grazie a questa associazione, è cresciuta la partecipazione e l’entusiasmo in ogni parte d’Europa. In Italia la Luce è arrivata subito nel 1986 a opera degli scout del Sud Tirol: la diffusione della fiammella, per alcuni anni limitata al territorio dell’Alto Adige, si è propagata presto anche nel resto dello Stivale. Nel 1994 in Veneto è stato costituito un comitato spontaneo che, nel Natale dello stesso anno, ha partecipato alla manifestazione di Vienna, portando quindi la fiamma in Italia dove, viaggiando in treno, ha raggiunto diverse località della Penisola. Da allora questo avviene ogni anno: la luce, accesa alla lampada ad olio che arde perennemente nella chiesa della Natività di Betlemme, alimentata dall’olio donato da tutte le nazioni cristiane della Terra, raggiunge così varie città italiane.
La “Luce della Pace di Betlemme” non ha solo significato religioso, ma traduce in sé molti valori civili, etici e morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede.
Oggi, grazie all’impegno degli scout di tutte le associazioni circa un milione di persone in Italia portano “La Luce della Pace” nelle proprie case, gruppi, associazioni famiglie, comunità, parrocchie. Donata a tutti coloro che condividono i valori di pace e fratellanza, senza distinzione di credo o razza.
www.diocesidicremona.ti
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