15 dicembre 2021

Acque agitate per la cremasca SCRP: gli otto sindaci recedenti vogliono garanzie sui loro crediti e si rivolgono all'avvocato

Acque ancora agitate nella cremasca S.C.R.P., la società partecipata dai comuni cremaschi. Tra le partecipazioni detenute da S.C.R.P. va ricordata quella in Linea Group Holding, la società assorbita da A2A con l'operazione in queste settimane sotto la lente della Corte dei Conti.

Quel che accade in terra cremasca è che rimane aperto il contenzioso tra gli otto comuni che hanno esercitato il recesso da S.C.R.P. e la società stessa, contenzioso perso in sede di arbitrato dalla società e oggetto di ricorso in appello con udienza che si terrà nel novembre del 2022.

Nel frattempo, S.C.R.P. è in liquidazione e tutto passa ad un'altra società, Consorzio.IT Spa, peraltro controllata al 100% da S.C.R.P. (sembra un gioco di parole o di concetto ma è la realtà). E qui il contenzioso si inasprisce perché Consorzio.IT ha convocato un'assemblea per giovedì 16 dicembre con un ordine del giorno che prevede, tra i vari oggetti, la “Richiesta di parere preventivo vincolante per l'operazione di aumento a titolo oneroso del capitale sociale della società "CONSORZIO INFORMATICA TERRITORIO S.P.A", da offrirsi in sottoscrizione al socio "S.C.R.P. SOCIETA' CREMASCA RETI E PATRIMONIO S.P.A. - IN LIQUIDAZIONE", da liberarsi in natura con conferimento di ramo di azienda, delibere inerenti e conseguenti”. Tra l'altro questo stesso argomento era già inserito all'ordine dl giorno di due assemblee precedenti. Non solo, gli otto recedenti avevano già mandato, in quell'occasione, una prima diffida.

Insomma, Consorzio.IT intende acquisire quello che è il patrimonio di S.C.R.P., società in liquidazione. E qui si apre il nuovo fronte, perché gli otto sindaci recedenti si sono rivolti all'avvocato per avere garanzie circa la parte loro spettante. L'avvocato è Raffaella Bordogna, patrocinante in Cassazione, e i sindaci suoi assistiti sono quelli dei Comuni di Soncino, Casale Cremasco, Casaletto di Sopra, Palazzo Pignano, Romanengo, Salvirola, Ticengo e Trescore Cremasco.

Ieri, 14 dicembre, l'avvocato Bordogna ha inviato a S.C.R.P. (e per conoscenza a tutti i soci) una lettera di diffida. Annota il legale: “I miei clienti sottolineano che da quanto loro appreso non appare sia stato effettuato alcun accantonamento relativo alla vicenda in oggetto e al lodo arbitrale avvenuto (la vicenda è la liquidazione della società; ndr). Con la presente quindi i miei clienti chiedono formalmente di avere copia di ogni provvedimento relativo a tale accantonamento obbligatorio per legge e di cui non hanno traccia”.

Significativa e tranciante la conclusione dell'avvocato Bordogna al termine della ricostruzione della vicenda: “I miei clienti, mio tramite, diffidano questa Società e gli intestati soci dal porre in essere qualsivoglia attività volta a depauperare il patrimonio della società S.C.R.P., rendendo difficoltosa e/o impossibile la riscossione dalla Società dei propri crediti, non avendo a tutt'oggi prova alcuna dell'accantonamento delle somme relative ai propri crediti, ormai ammontanti complessivamente ad euro 4.225.562,47 (compresi interessi di mora alla data del 14.12.2021)”.


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