Agnadello: i Carabinieri della Stazione di Rivolta d’Adda hanno arrestato una donna per detenzione i fini di spaccio di stupefacenti, denunciata anche per porto di oggetti atti ad offendere
Operazione antidroga portata a termine dai Carabinieri della Stazione di Rivolta d’Adda nel pomeriggio del 28 febbraio nel corso di un servizio finalizzato al contrasto della detenzione abusiva di armi e della vendita di stupefacenti, con l’arresto di una persona per detenzione ai fini di spaccio di droga e la contestuale denuncia per porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
L’arrestata è una cittadina italiana, con precedenti di polizia a carico, trovata in possesso di stupefacenti e di una scacciacani priva di tappo rosso. I militari, nel corso dei servizi di controllo del territorio, avevano avuto notizia che la donna potesse detenere un’arma e si sono presentati presso la sua abitazione per una perquisizione domiciliare.
Hanno trovato la donna che, saputo il motivo della loro presenza, ha consegnato spontaneamente una pistola scacciacani priva di tappo rosso che aveva nel suo box auto, fedele riproduzione delle armi in dotazione alle forze di polizia. I militari hanno sequestrato l’arma che cercavano, ma hanno anche notato la presenza nel box auto di un coltello sporco di stupefacenti e di un bilancino di precisione.
A quel punto, mentre stavano per eseguire la perquisizione alla ricerca della droga, la donna ha consegnato spontaneamente una busta contenente 611 grammi di marijuana, occultata in un mobile presente nel garage.
Stupefacente, bilancino e pistola scacciacani sono stati sequestrati e la donna è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di marijuana e contestualmente denunciata per il possesso dell’arma priva di tappo rosso.
E’ stata accompagnata presso la caserma di Rivolta per la compilazione degli atti e successivamente è stata accompagnata presso la caserma della Compagnia di Crema dove è stata trattenuta presso le camere di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto avvenuta nella tarda mattinata del 1 marzo presso il Tribunale di Cremona, conclusasi con la convalida dell’atto, la sua condanna a otto mesi di reclusione e a 1.000 euro di multa, con pena sospesa. La donna è stata rimessa in libertà.
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