Agricoltura e territorio: una proposta per rafforzare la collaborazione nella gestione della fauna e in particolare del piccione domestico
Un'azione concreta per affiancare le aziende agricole del territorio nella gestione del problema del piccione di città: è questo l’obiettivo della mozione presentata dai capigruppo Marco Olzi (Fratelli d’Italia) e Alessandro Portesani (Novità a Cremona).
La proposta nasce dalla volontà di rafforzare l’efficacia del Piano Regionale 2025–2029 per il controllo del piccione urbano, integrandolo con strumenti locali di sostegno economico rivolti a quelle realtà agricole che, già oggi, partecipano attivamente alle attività di contenimento della specie. Si tratta di un impegno silenzioso ma costante, che comporta costi materiali non indifferenti, spesso sostenuti in proprio dagli agricoltori stessi, in particolare per l’acquisto delle cartucce utilizzate negli abbattimenti autorizzati.
"Non possiamo più ignorare – afferma Marco Olzi – che la gestione della fauna problematica, come quella del piccione domestico, è una responsabilità condivisa. La Regione ha già riconosciuto la gravità del fenomeno e ha messo in campo un piano di contenimento. Ora tocca ai Comuni fare la propria parte. Le aziende agricole, soprattutto quelle a conduzione familiare, stanno svolgendo un servizio di interesse collettivo, aiutando a contenere una specie che provoca danni alle colture, problemi di igiene urbana e rischi per la biodiversità. È quindi giusto che l’amministrazione comunale sostenga concretamente questi sforzi, non solo a parole ma con risorse e strumenti adeguati".
La mozione chiede all’Amministrazione comunale di istituire un contributo economico per le imprese agricole con sede nel territorio cremonese che partecipano, con regolare autorizzazione, agli interventi previsti dal piano regionale. La misura avrebbe lo scopo di coprire, almeno in parte, le spese sostenute per l’acquisto delle munizioni impiegate negli abbattimenti. Si propone inoltre di ispirarsi ai modelli già consolidati presso enti come la Provincia di Cremona e le associazioni venatorie, che da anni adottano sistemi di tracciabilità e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche destinate alla fauna selvatica.
Alessandro Portesani sottolinea come l’obiettivo sia anche quello di rafforzare il dialogo tra le istituzioni e il mondo agricolo: "Con questo atto vogliamo riconoscere il valore dell’impegno quotidiano degli agricoltori, troppo spesso lasciati soli a gestire emergenze che sono di tutti. Il contenimento del piccione di città non può essere demandato solo alla buona volontà dei singoli. Occorre creare un percorso strutturato, che parta da un avviso pubblico annuale rivolto alle aziende agricole interessate e definisca criteri chiari e verificabili per l’accesso al sostegno. Vogliamo che Cremona diventi un esempio positivo di collaborazione tra pubblico e privato, nel rispetto delle regole e con l’obiettivo comune di tutelare ambiente, salute e produzioni locali".
La mozione prevede anche l’inserimento di una dotazione economica iniziale nel bilancio comunale, che potrà essere aggiornata anno per anno sulla base dei risultati ottenuti e del numero di imprese coinvolte. Secondo i due firmatari, questo tipo di approccio consentirà non solo di rendere più efficaci gli interventi di controllo della fauna, ma anche di restituire dignità e attenzione a un comparto, quello agricolo, che rappresenta un pilastro per l’economia e la sostenibilità del territorio cremonese.
"Siamo convinti – concludono Olzi e Portesani – che il Consiglio Comunale saprà accogliere questa proposta come un gesto di responsabilità e di attenzione verso chi lavora ogni giorno a contatto con il territorio, affrontando problemi reali con competenza e spirito di servizio. È tempo di passare dalle parole ai fatti".
Marco Olzi, Capogruppo Fratelli d’Italia- Comune di Cremona; Alessandro Portesani, Capogruppo Novità a Cremona- Comune di Cremona
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commenti
Manuel
24 giugno 2025 11:53
Ecco disvelato il duo degli amici gli animali.
Per Portesani poi, è l’ennesimo filone in cui si infila e vede di metterci la sua figurina: qualsiasi occasione, qualsiasi argomento è buono.
Arrivo al dunque. Gli animali selvatici portano o possono portare problemi? Certo che sì, condividendo il nostro stesso mondo, interagiscono (è meglio dire “cercano di sopravvivere”) con tutti gli altri viventi e non.
Gli animali domestici portano o possono portare problemi (loro malgrado)? Certo che sì e oramai ne conosciamo l’impatto da anni.
Dunque che facciamo? Sterminiamo tutti i piccioni (tipo Netanyahu coi palestinesi) o ne limitiamo le popolazioni attraverso strategie proficue di medio/lungo termine.
Le aziende agricole (e non solo) subiscono danni da tali selvatici. Chi paga
loro i danni?
Gli allevamenti impattano pesantemente sull’ambiente. Chi paga alla collettività i danni?
Care le mie due veline della politica cremonese, dovete sapere come il Piccione (Columba livia) risulti ancora specie protetta e, di conseguenza, gli abbattimenti consentiti ad agricoltori e “selettori” abbiano già una autorizzazione (spero) in deroga, poiché sia come luoghi, che come calendario le strategie di abbattimento sarebbero vietate.
Così voi, in aggiunta, vorreste pure che il comune si adoperi economicamente per sostenere le mattanze. Meglio non vi sussurri le paroline che ho in mente.
All’amministrazione comunale consiglio di non dare peso a tali colpi di sole, tanto più che dagli agrari, di voti ne racimolano pochi.
Quando il centrodestra vincerà le elezioni, si potrà prodigare in sostegni economici a pioggia e, oltre le munizioni, vedrà di distribuire bazooka o carri armati.