16 novembre 2021

Anche a Cremona l'inflazione galoppa, prezzi aumentati del 2,5%. Pesano il costo dell'energia e dei trasporti

Galoppa anche a Cremona l'inflazione che a ottobre fa segnare un +2,5 sullo stesso mese dell’anno precedente e un +0,3 sul mese precedente. A trascinare i prezzi l'aumento del costo dell'energia con rispettivamente un +11,7 e un +4,2 e dei trasporti, +8,4 e +0,9. Lo conferma la rilevazione territoriale dei prezzi al consumo elaborata dall'Ufficio statistca del Comune. Aumentano anche, ma in misura decisamente più ridotta, i prezzi di mobili, articoli e servizi per la casa (+1,5), i servizi sanitari e spese per la salute (+1,2) e i s ervizi ricettivi e di ristorazione (+1,2). La fiammata dei prezzi dell'energia spinge l'inflazione verso nuovi record. Nei dati diffusi oggi, l'Istat ha rivisto il dato preliminare sulla crescita dell'indice dei prezzi al consumo a ottobre. Su base tendenziale, cioè rispetto al 2020, i prezzi accelerano del 3%, contro il 2,9% stimato alcune settimane fa.

L'inflazione, aumentata a ottobre per il quarto mese consecutivo, - sottolinea l'Istat nella sua nota - si è portata da una variazione negativa registrata a dicembre 2020 "a una crescita di un'ampiezza che non si registrava da settembre 2012 (quando fu pari a +3,2%)". L'istituto precisa che "i Beni energetici continuano a essere protagonisti, contribuendo per più di due punti percentuali all'inflazione e spiegando buona parte dell'accelerazione rispetto a settembre". L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8% per l'indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.

I numeri allarmano le associazioni, tanto dei consumatori che dei commercianti. Dall’assemblea annuale della Confesercenti, la presidente Patrizia De Luise rimarca: "Nei primi nove mesi del 2021 i prezzi delle materie prime industriali sono aumentati del 43%, il petrolio del 55%, il gas naturale del 166%. Un'ondata di rialzi che si ripercuoterà anche su prezzi e consumi. La maggiore inflazione potrebbe sottrarre, in due anni, 9,5 miliardi di euro di consumi: circa 4 miliardi quest'anno e 5,5 miliardi del 2022". "Siamo inguaiati. L'inflazione decolla", il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori che chiede che "il Governo intervenga". "Se anche a novembre si mantenesse lo stesso ritmo di crescita dei prezzi, salirebbe al 3,3%, con il rischio di una gelata sui consumi e di un Natale in bianco - sottolinea Dona - l'Istat ci dice oggi che al netto degli energetici, ossia senza i rialzi di luce, gas e benzina, l'inflazione sarebbe solo dell'1,1%. Ecco perchè urge un intervento che calmieri i prezzi, sterilizzando i rincari dei carburanti e riducendo temporaneamente le accise di 20 centesimi”. A livello tendenziale i prezzi dei beni energetici sono passati dal +20,2% di settembre a +24,9%: quelli della componente regolamentata da +34,3% a +42,3% e i prezzi di quella non regolamentata da +13,3% a +15,0%. Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +2,4%).

L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale da +1,0% a +1,1%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,1%. Quanto invece all'aumento congiunturale dell'indice generale l'Istat spiega che è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+17,0%) e solo in misura minore a quella dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+1,0%) e degli Alimentari non lavorati (+0,7%).

Diminuiscono, invece, per ragioni che dipendono per lo più a fattori stagionali, i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,7%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,3%). Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +3,6% a +4,2%), mentre la crescita di quelli dei servizi è stabile (+1,3%). Accelera il cosiddetto "carrello della spesa", vale a dire i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,9% a +1,0%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +2,6% a +3,1%).


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