19 luglio 2024

Assediati dai poli logistici, la mappa dei siti che strangolano Cremona. La protesta del Comitato dei cittadini di Picenengo

Non cessa la battaglia contro il nuovo centro logistico e il nuovo centro commerciale nella zona di Picenengo a ridosso della Paullese. Il Comitato spontaneo di Picenengo in un documento al settore Ambiente e Territorio dell'Amministrazione provinciale ribadisce la propria contrarietà all'insediamento sottolineando come anche per il nuovo centro logistico sia necessaria una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). "Confermiamo la richiesta di un dialogo aperto, trasparente e inclusivo, che coinvolga non solo le istituzioni ma anche i cittadini e tutti i portatori di interesse, garantendo la partecipazione attiva nei processi decisionali e la piena accessibilità alle informazioni, che solo il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale sarà in grado di garantire", afferma il Comitato che ha aggiunto osservazioni aggiornate in merito al progetto, integrate con i punti emersi dalle documentazioni supplementari fornite dalla ditta proponente. Si stigmatizza l'aumento del traffico veicolare, l'inquinamento atmosferico, il consumo di suolo, l'impatto ambientale, il rischio idraulico e altro. 

Tra l'altro è stata realizzata una sorta di mappa dei poli logistici già presenti o in fase di realizzazione nel cremonese e nel piacentino. 

- in comune di Cremona, il polo logistico di cui all’Ambito di Trasformazione CR28 San Felice- via Mantova, su un’area complessiva di 295.000 mq, per il quale è in corso l’iter autorizzativo diparte del piano di insediamento pari a 90.000 mq edificabili,

  • -  in comune di Soresina, il parco logistico ex-Geodis, per una superficie coperta di 47.000 mq,

  • -  in comune di Cremona, il progetto di Zona Logistica Semplificata, porto fluviale di Cremona,

  • -  in comune di Cremona, via Sesto, località Picenengo, l’Ambito di Trasformazione CR32b, con estensione di 58.700 mq (indice di edificabilità territoriale pari a 0,50 mq/mq) a destinazione produttiva, le cui prescrizioni specifiche definiscono che “In tale ambito è consentita l’attività logistica ai sensi dell’art. 8 comma 2 lett. e sexies) della l.r. 12/2005”.

- in comune di Cremona, via San Predengo, l’Ambito di Trasformazione CR36, ex-SCAC, con estensione pari a 76.000 mq (Indice di utilizzazione territoriale 0,35 mq/mq, percentuale massima prevista 35% commercio, 25% terziario), le cui prescrizioni specifiche definiscono di “privilegiare, in sede di pianificazione attuativa, oltre alle funzioni produttive, le destinazioni commerciali e terziarie (entrambe nei limiti funzionali e percentuali massimi previsti). In tale ambito è consentita l’attività logistica ai sensi dell’art. 8 comma 2 lett. e sexies) della l.r. 12/2005”.

- in comune di Castelverde, via Fornace, località Costa Sant’Abramo, l’Ambito di Trasformazione 11, con estensione di 65.000 mq, per una superficie edificabile di 32.500 mq per la realizzazionedi un nuovo sviluppo logistico, il cui traffico veicolare convergerà su via Castelleonese all’altezzadella rotatoria di via delle Vigne, mediante la realizzazione di una nuova bretella stradale, la cui realizzazione finanziata dal Comune di Castelverde sarà presto avviata,

- in comune di Monticelli d’Ongina, su SS10 Padana Inferiore, per una superficie ad uso magazzino di 55.000 mq circa, oltre a superficie ad uso uffici di 1.700 mq,

- in comune di Monticelli d’Ongina, su Strada Provinciale 462, un polo logistico in parte già edificato e non utilizzato per lunghissimo tempo e in parte in costruzione, per una superficie di magazzino di 165.000 mq su una area di 380.000 mq,

- in comune di Caorso, un nuovo sviluppo logistico, su SS10 Padana Inferiore, in prossimità del casello autostradale, per una superficie di SLP di 55.000 mq e superficie coperta di 47.000 mq,

- in comune di Caorso, in via Rotta, un nuovo sviluppo logistico in costruzione, consegna giugno 2024, in prossimità del casello autostradale, per una superficie di magazzino di 20.000 mq,

- nella zona prossima a San Nazzaro, nei comuni di Monticelli d’Ongina e Caorso, per la quale, oltre alle aree esistenti, è allo studio un progetto di ampliamento per 1.890.000 mq, compreso un porto fluviale e uno scalo ferroviario


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commenti


Anna L. Maramotti Politi

19 luglio 2024 19:50

I dati si commentano da sè. Rimane la speranza che i cittadini non solo esprimano le loro opinioni, ma che vengano.ascoltati e tenuti in seria considerazione. Il timore purtroppo mozza il.fiato. Ma questa è Cremona e la sua provincia.

Stefano

19 luglio 2024 21:18

Ma è tutta natura che avanza. Non sono gli stessi che blaterano contro il consumo di suolo? E allora doppiogioco al che a questo punto meglio boicottare i lunedì virgiliani. Tutto fumo negli occhi per far credere che sono ambientalisti. Poi di fatto..

Carlo Zanotti

20 luglio 2024 06:39

Se Cremona è, secondo le statistiche di Legambiente e non solo, la provincia più inquinata d'Europa, uno o più motivi ci saranno, certo tutta questa concentrazione di pili logistici non aiuta a tenere sotto controllo il livello di inquinamento.

Ivano

20 luglio 2024 07:44

Cremona è certamente una zona altamente inquinata, ma non per i poli logistici, che per altro sono per ora molto cartacei che realizzati. AREA EX SCAC è in quello stato da quasi 40 anni e dubito fortemente che il proprietario ne voglia fare un polo di logistica

Anna

20 luglio 2024 06:41

Questi poli logistici nascono solo per via dei progetti di autostrada, gronda nord, terzo ponte.
Spero falliscano prima che facciano qualsiasi grande opera.

Pierpa

20 luglio 2024 15:02

👏👏👏

Damiano

20 luglio 2024 12:37

Ormai Cremona e i suoi comuni limitrofi sono diventati una fogna a cielo aperto. Le varie e cosiddette feste di salame, torrone, giovedì d'estate e tutte le stupidate simili che si organizzano in questo territorio (cementificato), gli amministratori locali ormai dovrebbero sapere dove infilarsele al netto della devastazione che insistono a perpetrare ai danni dell'ambiente. Ma finché vi sono beoti che partecipano entusiasti...

Vacchelli Rosella

23 luglio 2024 22:28

Concordo appieno.

Daniro

21 luglio 2024 09:22

È ovvio che servirebbe una legge urbanistica con norme precise che stabiliscano regole certe e un quadro di programmazione territoriale su questi mega centri che per ora si sono collocati dove più gli faceva comodo, tipo piccoli comuni con poca capacità di contrattazione, vicinanza a infrastrutture stradali e caselli autostradali. Il caso di via Picenengo peraltro non ha queste caratteristiche, ha scarsa viabilità, non è ben collegato a un'autostrada. Se poi andiamo a vedere nel dettaglio il Pgt scopriamo che l'area nel Piano delle Regole è classificata come agricola di interesse ecologico e ricade nella Rete Ecologica Regionale. Era infatti il solo Documento di Piano a prevederne l'edificazione (chissà perché visto che siamo anche al confine con un altro Comune e la Regione Lombardia ha sempre valutato negativamente la saldatura urbanizzativa tra comuni diversi) senza alcuna indicazione funzionale e certo non prevedendo un centro per la logistica per il quale ora è certo che almeno venga sottoposto a Valutazione di impatto ambientale. Possiamo capire che le proprietà dei terreni coinvolti dal piano di trasformazione abbiano interessi a concludere ma anche i residenti hanno interesse a salvaguardare il territorio che qui è ancora prevalentemente agricolo.

Vacchelli Rosella

23 luglio 2024 22:34

Ammesso che la nuova agricoltura meriti ancora questo nome e non sia altrettanto inquinante quanto lo sono industria e logistica.